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Vicenza: Giulio Cesare

Al Teatro Comunale, venerd́ 21 Febbraio alle 20.45

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Prosegue al Teatro Comunale di Vicenza la rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa, promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica; la rassegna presenta nella nuova edizione cinque particolari spettacoli, tutti molto diversi, ma di grande spessore, in scena nella Sala del Ridotto da gennaio ad aprile 2014.

Il prossimo appuntamento è in programma venerdì 21 febbraio alle 20.45; in scena “Giulio Cesare” di William Shakespeare, per la regia di Andrea Baracco, adattamento teatrale di Vicenzo Manna e dello stesso Baracco. Lo spettacolo, una produzione Benevenuti srl e Lungta Film, in collaborazione con il Teatro di Roma, propone un’interpretazione e una direzione di grande rigore filologico; lo spettacolo è stato chiamato a rappresentare l’Italia, nel 2012, al Globe to Globe Festival di Londra; ha vinto inoltre il Certamen Almagro-Off, festival internazionale di Teatro Classico (Spagna, 2012). Le scene sono di Arcangela di Lorenzo, i costumi di Mariano Tufano, il disegno luci è firmato da Javier Delle Monache; assistente alla regia è Malvina Giordana.

Il “Giulio Cesare” di Baracco è una rilettura contemporanea del testo shakespeariano che rievoca un fondamentale fatto della storia di Roma, lanciando interessanti ombre sull’eterno ritorno di eventi drammatici nella storia umana. Il regista, a Vicenza all’Olimpico nell’ottobre scorso con “Vita di Edoardo II d’Inghilterra” di Bertolt Brecht, nell’ambito del 66°Ciclo di Spettacoli Classici, ne dà una lettura caratterizzata dall’enfatizzazione del tema della violenza: una violenza non controllata, che nasce dall’incertezza, dalla precarietà, dalla crisi. Interpretano il dramma shakespeariano un gruppo di attori under 35, tra cui spicca Giandomenico Cupaiuolo nel ruolo di Bruto; gli altri interpreti in scena sono Roberto Manzi - Cassio, Ersilia Lombardo - Calpurnia, Lucas Waldem Zanforlini - Casca e Ottaviano,  Livia Castiglioni - Porzia, Gabriele Portoghese - Marc'Antonio.

Nel suo “Giulio Cesare” Shakespeare mette in scena una società in via di estinzione, colta nell’attimo terminale del suo crollo, una società vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e politico. Il drammaturgo scatta una “fotografia” di una Roma livida e ferocemente allucinata dove sullo sfondo compaiono le nitide sagome di avvoltoi e di famelici cani rabbiosi pronti a scagliarsi con insaziabile violenza addosso a corpi mal conciati dal crollo fisico e nervoso. Nella rilettura di Baracco sulla scena campeggiano tre porte scardinate, unici elementi di una scenografia essenziale. Le porte sono manovrate a vista dagli attori; spostate, capovolte, percosse, trascinate, creano le scene che rappresentano la storia degli ultimi giorni di vita di Giulio Cesare, un protagonista che non compare mai, fino alla disfatta di Filippi.
Una forte valenza simbolica incombe sull'intero palcoscenico, in un flusso di emozioni, un perenne contrasto fra interiorità ed esteriorità.

“Il senso ultimo del testo di Shakespeare non è incentrato né sulla figura di Giulio Cesare, né tantomeno su quella dei suoi assassini, né su un episodio della storia romana, ma pone l’accento sulla violenza in quanto tale e sulla sua origine, una violenza non controllata, che nasce dall’incertezza, dalla precarietà, dalla crisi, una violenza che si manifesta sia attraverso le scelte e quindi poi le conseguenti azioni di uomini “illuminati” e pubblici, sia attraverso le reazioni umorali di una folla inferocita e liquida; è questa violenza a dare all’opera la sua unità” come dice Andrea Baracco nelle sue note di regia.

A livello drammaturgico nella visione di Baracco il “Giulio Cesare” è un ibrido, una sorta di individuo generato dall’incrocio di due organismi diversi tra loro ma strettamente legati l’uno all’altro: l’originale di William Shakespeare (ritradotto e adattato) e un testo inedito che amplia e  sviluppa il dramma shakespeariano secondo le esigenze della regia e del lavoro con gli attori, nel tentativo di gettare una nuova ed inedita luce su alcuni aspetti e tematiche del testo ritenute particolarmente interessanti e potenzialmente ricche di nuovi ed attuali significati.

Il “Giulio Cesare” di Baracco è quindi un susseguirsi di immagini forti, di trovate originali che gli permettono di rileggere la congiura e i congiurati in chiave moderna. Perfetto l’equilibrio tra i personaggi, che portano in scena corpi leggeri e atletici. Le atmosfere cupe danno forza al dubbio che assale nell’ora dell’attesa e sottolineano la tragicità di una città che si è persa, permeando la brutalità del gesto. È davvero uno spettacolo molto intenso.

Andrea Baracco è un giovane regista impegnato a rappresentare testi di autori di tutti i tempi; è responsabile della direzione artistica della Compagnia che porta in scena il “Giulio Cesare”. Si è formato e perfezionato all'Accademia Nazionale d'Arte drammatica Silvio d'Amico. Dal 2005 ad oggi si è misurato nella regia di autori classici (Sofocle, Shakespeare) e contemporanei, con predilezione per la drammaturgia britannica (Pinter, Alex Jones, Caryl Churcill) e italiana cimentandosi egli stesso come autore (“Interno Abbado”). Dai tempi dell’Accademia ha intrapreso un sodalizio artistico con l'attore Giandomenico Cupaiuolo, interprete e protagonista di molti suoi lavori, per i quali ha ricevuto diversi riconoscimenti. Per il Teatro Stabile d’Abruzzo ha condotto un laboratorio di recitazione su “Troilo e Cressida” di Shakespeare, con la rappresentazione finale andata in scena nella zona rossa a L’Aquila. Ha partecipato a “Perdutamente” progetto voluto dal Direttore del Teatro di Roma Gabriele Lavia con Tre Studi su “Ivanov” di Cechov.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442  [email protected]) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
I prezzi dei biglietti per gli spettacoli dei Luoghi del Contemporaneo-Prosa sono: 22 euro per il biglietto intero, 17 euro per il ridotto over 65 e under 30.

 

Fotografia di Giuseppe Distefano.


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