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Mostra di sculture di Marta Caleari e Paolo Frascati

24/4 al 16/5 2004

Nella Chiesa dei Santi Ambrogio e Bellino si inaugura la mostra di sculture di Marta Caleari e Paolo Frascati. Da sabato 24/04 in programma sino al 16 maggio 2004

Caleari Marta
SPAZIO ARTE VICENZA: MOSTRA DI SCULTURA ALLA CHIESA DEI SS. AMBROGIO E BELLINO



Sabato 24, alle 18, nella Chiesa dei Santi Ambrogio e Bellino si terrà l'inaugurazione della mostra di sculture di Marta Caleari e Paolo Frascati, in programma sino al 16 maggio (orario 15-19, da martedì a domenica; ingresso libero). La rassegna, curata da Sandro Stocco, è promossa dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Vicenza.


Nata nel 1972 a Vicenza, Marta Caleari si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1995. Ora vive e lavora a Vicenza. Le sue opere rivelano una spinta ad andare oltre la materia scultorea creando una spazialità fluida. Composte da matasse in fili di ferro - come descrive Stefania Portinari nella presentazione -, "esse recano un'impronta tutta al femminile nel senso di protezione dato dall'aspetto avvolgente e apparentemente morbido".
Altre sculture presentano resine su cui affondano garze e gesso oppure tele di juta lacerate. Nelle opere più recenti vi è una più marcata irruenza testimoniata dall'uso dello spago che sostituisce i segni precedentemente tracciati sulla materia scultorea. Le sculture bifrontali aggettanti e le tracce di ruggine che formano il chiaroscuro creano l'apparenza della terza
dimensione.



Nato a Salò nel 1969, Paolo Frascati si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1992, città dove vive e lavora. L'elemento base delle sue opere in ferro è la lastra piana leggermente curvata o piegata per dare l'impressione di una superficie che taglia lo spazio. Alla lastra base vengono sovrapposti altri piani su cui Frascati apre degli squarci attraversati da fili metallici o occlusi da lastre di ferro corrose da acidi. Le sue costruzioni creano l'impressione di una dimensione temporale, di una serie di eventi che si susseguono da un piano all'altro delle lastre scultoree; i tagli inferti al ferro consentono una comunicazione con le superfici inferiori coperte al nostro sguardo dalle lastre sovrapposte.


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