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ALESSANDRO FAGGIONATO

espone a S. Ambrogio (Porta Nova)
da Sabato 26 a domenica 24 Novembre 2002

Sabato 26, alle 18, nella chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino (Contrà S. Ambrogio, 23 - Porta Nova), si inaugura la mostra di pittura "Alessandro Faggionato anatomie dell'immaginario". L'esposizione, promossa dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune, sarà presentata dall'Assessore Mario Bagnara e dal curatore, Sandro Stocco.

La rassegna, a ingresso libero, sarà aperta sino al 24 novembre, dalle 15 alle 19. Chiuso il lunedì. Informazioni all'Assessorato alle Attività Culturali (tel 0444 222114/ 222101; e-mail [email protected]).

Alessandro Faggionato è nato a Vicenza nel 1951. Si è diplomato Maestro d'Arte all'Istituto Statale d'Arte Pietro Selvatico di Padova. Negli anni Settanta ha frequentato l'Accademia di Belle Arti a Venezia e si è diplomato con lode in pittura sotto la guida di Carmelo Zotti. È stato presente a Vicenza negli anni Ottanta con alcune personali alla galleria Albanese Arte in cui ha esposto un ciclo di grandi disegni e tecniche miste, con testi critici di Salvatore Maugeri e Mario Albanese. Negli anni Novanta è stato impegnato con una serie di dipinti su muro, di grandi dimensioni, in cui si è espresso con varie tecniche esecutive ed estrema libertà di linguaggio. Dal 1974 è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Venezia e dal 1989 al Liceo Artistico Arturo Martini di Vicenza.

Come afferma Sandro Stocco nella presentazione della mostra: "Il percorso artistico di Alessandro Faggionato si snoda attraverso un'alternanza di due momenti, all'apparenza contraddittori, quali un'analisi quasi ossessiva della forma, scavata nei suoi recessi da un essenziale segno-gesto, ed il successivo dissolversi della stessa in sontuosi impasti cromatici che pongono in primo piano il "fare pittura", una prassi in cui il colore esprime tutta la sua potenzialità evocativa ed appare libero di ogni rigida progettazione aprioristica. Probabilmente l'aspetto più interessante della ricerca del pittore vicentino è proprio quello di non appagarsi mai di un andamento lineare, in quanto la sua indagine si evolve con libertà in senso ciclico con continue fughe e ritorni a livelli sempre più pregnanti.

Nei lavori più recenti è evidente un recupero di una ridefinizione critica dello spazio attuata mediante un riapparire del segno-struttura, di un gesto fluido che prelude a visioni larvali, a tracce che parlano di un altrove, ancora sconosciuto, all'alba dell'esistenza."

Assessorato alle Attività Culturali di Vicenza