La Galleria del Teatro Comunale "Giuseppe Verdi" di Lonigo (Vicenza) inaugura sabato 10 maggio 2003 alle ore 18.00 una mostra personale dell'artista vicentino Pino Guzzonato.
In mostra, a cura di Stefania Portinari, una nuova installazione e opere sulle sue famose carte realizzate a mano.
POUR RIRE, per ridere, per sorridere è la significativa denominazione di questa esposizione, in cui viene presentata al pubblico una recente installazione di Pino Guzzonato intitolata i Messaggi, attorno a cui ruota l'intera mostra.
Messaggi 'inscatolati' e racchiusi in teche di plexiglass come mappe per trovare il tesoro, carte segnate e dipinte con impresse tracce in cui leggere la storia e la vita dell'uomo, accompagnate da reliquie del quotidiano e da racconti pieni di nostalgia e di poesia per mitologie e cronache perdute. Quelli che Guzzonato propone sono Messaggi a volte criptici e sottesi, concettuali nella loro acuta analisi della realtà, ma sottili nel disvelare realtà quotidiane vicine ad ognuno, vigili e pronti nel tracciare e sottolineare il legame tra individuo e universo. Essi sono infatti, come afferma lo stesso autore, una sorta di libro verticale in cui leggere quel mondo di risonanze tra uomo e natura, tra passato e presente, in cui si inscrive lo scorrere stesso dell'esistenza, i cui segni amorosamente raccolti divengono memento in scatola: carte di pittura e di scrittura, una piuma leggera, un insetto pancia all'aria, lo scarabeo trovato nella bottiglia, la penna di uccello caduta per terra, uno stampo di denti, di quei denti che servono a tutti noi per mangiare, per parlare, per sorridere, per ghignare, per mordere, per ridere e come poche altre cose segnano il tempo e ce ne ci ricordano la labilità e con essa la vita che scorre, le sensazioni, la quotidianità. Nulla di macabro: un memento mori sottile, leggiadro, ironico, colto, un invito a cogliere il giorno con misura, a fare tesoro delle piccole cose perché preziose. Se posano così 'in vetrina' una dentiera di carta e lo stampo per l'apparecchio come indizi di gioventù o vecchiaia, come messaggi in bottiglia, anzi sotto plexiglass, per il futuro, essi sono per viaggiatori che sappiano cogliere nel tempo l'ambasciata piena di struggente amore per i materiali di Guzzonato.
Pino Guzzonato, oltre che un prodigioso manifatturiere di carta preziosissima, è anche uno scultore di memorie, un inventore di 'cose', un cacciatore di sensazioni che imprigiona nella pasta di cellulosa segnetti e impressioni, coloranti e materie: cattura con passione le percezioni, imbalsama per sempre nella resina insetti caduti ricordandone liricamente l'episodio del rinvenimento, pone parole e immagini in rilievo accanto alle penne di gallina faraona per richiamare il mito classico di Meleagro. Guzzonato è un modellatore, un impastatore che produce legami tra gli elementi ma anche tra i suoi estimatori, adunati tramite le esposizioni e gli incontri che organizza in tutto il mondo. Nel suo atelier-rifugio Acquasaliente al Tretto (VI) egli ricrea tra l'aria di bosco l'antica tecnica di produrre la carta e vi imprime e impasta con pazienza e laboriosità le sue opere concettuali che vivono di spessori e interventi stratiformi. Il suo amore 'materico' per i processi artigianali ne fa il capo-mastro di una sorta di bottega prodigiosa, tra vecchi macchinari strappati all'obsolescenza e forzieri in cui vengono custodite gelosamente le carte, i libri d'artista, le piccole sculture, ma è anche uno sperimentatore curioso di materiali modernissimi e di tecnologie persino elettroniche. Proprio per mostrare questa sua inclinazione ad essere affabulatore di storie, saranno inoltre in esposizione a Lonigo le carte degli Schemi Poetici eseguite con il poeta e artista Lora-Totino ad analizzare le strutture metriche della nostra letteratura, la Traccia presa dall'impronta del livello del fiume Po, le Pelli di animale, i libri-oggetto con testo di Mario Rigoni Stern e quello con le poesie di Giorgio Celli, le Favole di paese in cui prendono forma i racconti popolari e le dicerie, le memorie di vecchie cronache e leggende sulle miniere, sui folletti e sulle cave di argento del Tretto, in cui si animano ed esternano i loro pensieri piccoli animali, più o meno veri ma reali perché a fior di carta, come in una memoria esopiana.
PINO GUZZONATO note biografiche
Pino Guzzonato vive a Marano e lavora al Tretto di Schio (VI).
Ha collaborato con le Università di Utrecht e Parigi, ha partecipato alla 49° Biennale di Venezia e organizzato workshop internazionali presso la Cartiera di Dueville (VI), ha esposto in numerosissime rassegne ed esposizioni, tra le altre ad Aosta, Venezia, Torino, Bologna, Como, Parma, Cagliari, Padova, Ginevra, Vienna, Linz, in Slovenia, in Francia e in Giappone. Ha allestito mostre anche alla Basilica Palladiana di Vicenza e al Museo Casabianca di Malo, alla Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, all'Antico Palazzo della Pretura di Castell'Arquato (PC) e all'Archiginnasio di Bologna, al Crédit Agricole di Poitiers e all'Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Hanno scritto di lui importanti critici e anche scrittori come Fernando Bandini, Mario Rigoni Stern, Virgilio Scapin, Andrea Zanzotto. Nel 2002 ha presentato un libro d'artista alla Biblioteca degli Uffizi di Firenze e tenuto una personale all'Accademia di Weimar su invito della Bauhaus.
MOSTRA
SEDE: GALLERIA del TEATRO Giuseppe Verdi di LONIGO
Piazza Matteotti, 1 - 36045 Lonigo (Vicenza)
tel. e fax. 0444.835010
INAUGURAZIONE sabato 10 maggio 2003 - ore 18.00
DURATA dal 10 al 25 maggio 2003
ORARI sabato e domenica ore 17.00 - 19.30
nei giorni con spettacolo 18.00 - 20.00
ingresso libero
a cura di Stefania Portinari
con il Patrocinio Assessorato alla Cultura del Comune di Lonigo