
Progetto in Evoluzione si è intrecciato con il programma valdagnese di “Provincia Italiana”, progetto collaterale alla Biennale di Architettura di Venezia 2010 e rappresenta inoltre un’ulteriore tappa di “Luoghi Possibili”, la serie di appuntamenti di riflessione sui luoghi cittadini intrapresa dall’Amministrazione Comunale. Una geometria semplice quella che emerge dai diversi progetti in mostra, con forme secche che si sviluppano nelle diverse direzioni. Pietra, legno, vetro, acciaio sono gli elementi caratteristici delle strutture che si inseriscono nel parco, in un rapporto di inter-scambio continuo tra dentro e fuori, tra spazi ipogei e slanci verso l’alto. Un gioco affascinante tra natura ed intervento dell’uomo.
L’intero percorso di “Progetto in Evoluzione” ha preso il via lo scorso 30 settembre con l’apertura del concorso di idee nazionale ed europeo per la riprogettazione dello spazio delle fondamenta di Villa Favorita, l’incompiuta villa padronale commissionata nel 1936 da Gaetano Marzotto all’architetto Gio Ponti. E proprio su quest’ultimo personaggio si sono sviluppate le altre iniziative in calendario.
Con un convegno è stata infatti inaugurata la mostra “Gio Ponti alla Favorita di Valdagno”, in cui hanno trovato spazio disegni, progetti, oggetti d’arredo e di design dell’architetto milanese che fu uno dei maestri dell’architettura del ‘900. Alla mostra si sono poi accompagnate alcune proiezioni sulla sua vita e le sue opere. «Abbiamo voluto creare, nel mondo dell’architettura, una importante occasione di dibattito culturale sulla questione posta dalle fondamenta dell’incompiuta Villa Favorita – commentano gli architetti Giuseppe Pilla e Ugo Rigo, rispettivamente Presidenti dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza e della Fondazione dell’Ordine - chiedendo di reinterpretarle all’interno della realtà del parco e delle sue nuove funzioni cittadine.
Il tema era sicuramente affascinante ed ha avuto risposte numerose e di grande qualità, giunte da tutte le regioni d’Italia, dal Piemonte fino alla Sicilia, con lo sviluppo di ipotesi interpretative fra loro molto diverse ma ugualmente apprezzabili. Molto impegnativi sono stati quindi i lavori della giuria, a cui è stato chiesto di entrare nel merito dei tanti nodi critici che il Concorso ha posto, e che alla fine ha inteso riconoscere la qualità di molte delle soluzioni presentate e la loro capacità di esprimere soluzioni coerenti e dotate di forza espressiva, attraverso la concessione di ben tre menzioni e cinque segnalazioni.»
«Siamo convinti - hanno commentato il Sindaco Alberto Neri e l’assessore alle politiche culturali, Maria Cristina Benetti - che il concorso di idee e l'innegabile successo da esso ottenuto abbiano dotato la Città di Valdagno di un vero patrimonio, simbolo di una nuova attenzione alla cura degli spazi pubblici e alla loro ricaduta positiva per la qualità del vivere e per uno sviluppo cittadino armonico”.
“Un'idea che non sia pericolosa è indegna di chiamarsi idea” sosteneva Oscar Wilde. Ecco, queste “idee pericolose” sono state ben 84, un vero e proprio patrimonio, che potrà essere fatto fruttare nel tempo. Non possiamo sapere quale sarà la soluzione progettuale che verrà effettivamente realizzata nel parco. Numerose ipotesi sono state fatte negli anni anche da questa Amministrazione.
Ma l’importanza del luogo, l’attaccamento verso di esso che i valdagnesi continuamente esprimono ci devono indurre a riflettere, ad arricchire i nostri giudizi con nuova linfa, con i contributi qualificati di chi può darci un’idea, una “pericolosa” idea, a cui non avevamo pensato.»
La giuria che ha valutato le 84 proposte progettuali in gara ha attribuito alcune menzioni e segnalazioni ed ha nominato i seguenti vincitori: - 1° classificato: Maurizio Dalla Valle, Alessandro Dalla Valle, Daniele Cappelletti (punti 97 su 100); - 2° classificato: Eleonora Cecconi, Alessio Bovini, Alessandro Cossu (punti 94 su 100); - 3° classificato: Alessandro Baldo (punti 88 su 100).