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Villa Caldogno in mostra: Giulio Carpioni

Villa Caldogno

La Villa è una delle più belle creazioni architettoniche del grande Andrea Palladio, sebbene la costruzione cinquecentesca non rientri di fatto nei suoi “Quattro Libri di Architettura”. Questa esclusione e alcune incongruenze di progetto hanno creato molte incertezze nella critica, sebbene oggi si propenda ad assegnare definitivamente all’architetto vicentino il disegno di Villa Caldogno, almeno nelle sue superbe linee generali.
Giulio Carpioni
Infatti molti cambiamenti, alcuni documentati di recente, testimoniano un’intensa attività successiva alla prima fase di realizzazione dell’opera. I committenti Caldogno, amici di famiglia del Palladio e grandi estimatori dell’arte, si affidarono appena un secolo dopo, alla bravura di pittori, scultori, architetti e maestranze artistiche per riammodernare la loro villa di campagna e renderla funzionale alle nuove mode e a nuovi bisogni. Ecco che accanto al nome del Palladio in Villa Caldogno spiccano i nomi prima del Fasolo e dello Zelotti come pittori decoratori e poi quelli del giovane architetto seicentesco Pizzocaro, di un giovane Giulio Carpioni, che venne interpellato per ultimare una decorazione parietale, e di un ancora sconosciuto Giovanni Massari, che realizzò un fregio. Artisti ai quali la famiglia richiedeva sostanzialmente di creare delle decorazioni armoniose, capaci di suscitare diletto e una certa atmosfera molle e oziosa.

Ecco che Villa Caldogno come prezioso scrigno estetico divenne per la famiglia, ma soprattutto per l’aristocrazia vicentina, invitata alle feste e alla villeggiatura dal Cinquecento al Settecento, una dimora per lo svago e il pettegolezzo, un luogo affascinante, mondano e raffinatissimo. Un luogo che rivive e palpita ancor oggi dopo il restauro, conservando una sua aura di mistero e di atmosfera sospesa tra il reale e il sogno.

Giulio Carpioni Lo stanzino del Carpioni

Originariamente lo stanzino del Carpioni, ovvero la Saletta del “Pastor fido”, i cui affreschi inauguriamo nell’avvenuto restauro a cura della Sovrintendenza, non era un vano ma un sottoscala.
Qui un pittore cinquecentesco, molto probabilmente Giovanni Battista Zelotti, che già aveva lavorato in Villa Caldogno nei cicli adiacenti di Scipione e di Sofonisba, anch’essi restaurati e questa volta con il contributo di ArcLinea, dipingeva due episodi tratti dal dramma pastorale “Aminta” di Torquato Tasso.

Avvenne poi che Angelo Caldogno nel 1646 volle disfare la scala, decidendo di ricavare dal vano un piccolo camerino: quello che venne affidato ad un piccolo camerino: quello che venne affidato ad un giovane Giulio Carpioni per essere dipinto e decorato con episodi tratti dal poema pastorale “Il Pastor fido” di Giambattista Guarini. Ecco che la tematica arcadica e bucolica, tanto in voga a fine Cinquecento e ancor apprezzata nel corso del Seicento, trovava in questo nuovo stanzino l’ambiente ideale per lo svolgersi di rarefatte scene di pastori, sullo sfondo di amori impossibili, che alla fine vengono incoronati per l’intervento degli dei o del fato.

Carpioni inaugurava quindi a Caldogno nella villa di campagna della ricca e aristocratica famiglia vicentina la sua carriera di frescante, che l’avrebbe poi portato a lasciare affreschi e fregi soprattutto nei palazzi cittadini più importanti e blasonati. Da Caldogno dunque parte il nostro viaggio sull’attività di Giulio Carpioni, pittore eccentrico e originalissimo, malinconico nell’umore, ma spiritoso nelle battute e molto piccante.

Carpioni maestro d’incisione
Giulio Carpioni
La sua attività di incisore non fu copiosissima, ma alquanto significativa. La produzione varia da un corpus di 26 incisioni a uno più limitato, ristretto a 20. Considerazioni stilistiche e soprattutto cronologiche in merito ad alcuni lavori, che Carpioni avrebbe copiato in controparte dal Pesarese Simone Cantarini, ci fanno oggi escludere che il maestro veneto si cimentasse nella tecnica di copiatura pedissequa in età avanzata. Anche l’influenza dell’incisore Pietro Testa, tesi sempre riportata dalla critica, potrebbe essere ridimensionato. Il Testa si affermò tardi rispetto al periodo di formazione del Carpioni e le sue incisioni cominciarono a diffondersi quando già il nostro pittore era pienamente formato nel mestiere e già famoso per le sue bizzarre invenzioni in terra veneta.

I personaggi delle sue incisioni appartengono alle storie bibliche o del Nuovo Testamento, sono i Santi della tradizione cristiana o i putti dei baccanali. Non mancano incursioni ideali nel mito per le 6 lastre dei “Tritoni o Dei del mare”, che il nostro avrebbe copiato dal Bolognese Odoardo Fialetti in controparte, cambiando espressioni e tratti caratteristici dei personaggi e rendendoli “carpioneschi” sotto tutti gli aspetti. Ogni incisione reca il nome dello stampatore del Carpioni, ovvero il Padovano Matteo Cadorin detto il Bolzetta, che aveva la sua officina al Bo’ a Padova. Ma poteva capitare che il Carpioni prima di consegnare le lastre al Bolzetta per essere incise operasse per proprio conto delle prove di stampa, ovvero dei primi stati, alcuni dei quali saranno proposti in mostra come inediti: delle autentiche e rarissime curiosità.

Programma

GIOVEDI 24 APRILE 2003
Salone centrale di Villa Caldogno ore 19.00
- Cerimonia di inaugurazione per l’avvenuto restauro degli affreschi di Villa Caldogno.
- Saluto del Sindaco e delle Autorità.
- Presentazione del catalogo.
- Convegno di apertura e ricevimento.

APERTURA DELLA MOSTRA
“Le incisioni di Giulio Carpioni. Da Caldogno al mondo”.
A cura di Federica Morello.

SABATO 26 APRILE 2003
Salone centrale di Villa Caldogno ore 21.00
- Conferimento della cittadinanza onoraria al Prof. Renato Cevese.
- Serata di Gala – Recital lirico. “Il Mistero, l’Urna, il Brindisi”
Tenore Christian Ricci, al pianoforte M° Sergio La Stella.

INGRESSO LIBERO

Periodo di apertura della Mostra:
da Venerdì 25 Aprile a Domenica 11 Maggio 2003
Orari: dalle ore 10.30 alle 12.30 dalle ore 15.00 alle 17.00 di tutti i giorni. Lunedì chiuso.
Prenotazioni gruppi e scolaresche con guida gratuita Per informazioni:
Biblioteca Comunale di Caldogno (VI)
Tel. 0444 905054 – Fax 0444 585385
E-mail: [email protected]