Si è tenuta oggi, presso la Sala Giunta del Comune di Valdagno, la conferenza stampa congiunta dei Sindaci dei Comuni di Recoaro Terme (Franco Perlotto), Valdagno (Alberto Neri), Cornedo Vicentino (ass. Luca Cabianca, delegato del Sindaco Martino Montagna), Castelgomberto (Lorenzo Dal Toso), Brogliano (Santo Montagna) e Trissino (Claudio Rancan) per lanciare una raccolta firme a sostegno dell’efficienza e della qualità dei servizi sanitari della vallata.
Un movimento che testimonia una strategia comune delle Amministrazioni di valle, intenzionate a proporre a ULSS 5 e Regione Veneto un proprio contributo propositivo per una più efficiente organizzazione dei servizi sanitari del territorio, da quelli ospedalieri a quelli della medicina del territorio. È in corso infatti la predisposizione del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale e i Comuni della valle intendono offrire alla Regione alcune proposte, affrontando nel contempo i nodi ancora non risolti.
Nell’ottobre scorso, il Sindaco di Valdagno aveva incontrato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il segretario generale Domenico Mantoan e il direttore generale dell’Ulss 5 Renzo Alessi per chiedere delucidazioni sui programmi in atto per la vallata e, in particolare, per fare il punto sull’attuazione della programmazione regionale, a partire dall’Accordo di Programma del 2003. In quell’incontro, su proposta dell’assessore regionale, si era deciso di dare vita ad un tavolo di lavoro tecnico, per risolvere le varie problematiche, non ancora attivato.
I risultati dell’incontro sono poi stati riportati anche in un Consiglio Comunale speciale, tenutosi a gennaio a Valdagno alla presenza dei Sindaci di tutti i Comuni della valle dell’Agno, dal quale è nato un manifesto (si veda testo allegato) dei sindaci di valle che propone a Regione e Ulss una serie di principi, linee-guida, soluzioni operative, richieste su cui raccogliere il sostegno dei cittadini attraverso la raccolta firme oggi presentata. Con il lancio di quest’oggi prenderà il via dalla settimana prossima la raccolta delle firme.
Grazie all’impegno di tutti i Consiglieri Comunali delle diverse forze politiche e delle associazioni del settore, coordinate dall’associazione Progetto Salute Onlus, sarà possibile sottoscrivere l’appello in numerosi banchetti organizzati nelle piazze e presso i Municipi dei sei Comuni della valle dell’Agno. Per informazioni sulla raccolta firme, i cittadini possono rivolgersi dalla prossima settimana a: URP – Comune di Valdagno Mail: [email protected] tel.: 0445-428260/1
La Giunta Regionale del Veneto sta predisponendo il nuovo Piano Socio-Sanitario, che disegnerà la distribuzione dei servizi sanitari sul territorio. L’attenzione dei Sindaci, dei Comuni, delle associazioni, dei cittadini dei sei comuni della valle dell’Agno è da sempre rivolta a individuare soluzioni capaci di favorire equità, universalità e sostenibilità del sistema.
Invitiamo la Regione Veneto a voler considerare le seguenti analisi e proposte. La programmazione sanitaria deve partire dai bisogni dei cittadini, non solo dai costi. La valle dell’Agno ha un bacino di 60.000 abitanti, un territorio molto vasto e in parte montano, una popolazione anziana superiore alla media. È inoltre dimostrato che la possibilità di accedere facilmente e velocemente ai servizi favorisce la salute delle persone.
Per questo, la presenza di una sede ospedaliera efficiente è un diritto di queste comunità, che non possono essere penalizzate. D’altronde, la sola attenzione gestionale non produce “buona sanità”: alcune fra le Ulss che hanno realizzato i maggiori risparmi hanno anche avuto alti tassi di fughe verso altre zone; e la riduzione della spesa nei farmaci spesso si accompagna all’incremento dell’incidenza di importanti patologie. Se a questo si aggiunge che la ricchezza prodotta da questi servizi (Prodotto Interno Lordo) equivale al doppio della spesa, si comprende anche il valore economico degli investimenti in salute.
Sprechi, errori e diseguaglianze non hanno mai favorito i cittadini della nostra valle. Province a noi vicine hanno anche 4,8 posti letto per acuti ogni 1000 residenti. La nostra ne ha attualmente meno di 3 ogni 1000 residenti. Nella sanità veneta si possono e si devono fare veri risparmi e razionalizzazioni, a partire dall’apparato amministrativo e dalle consulenze, in continua crescita. Se proprio si deve tagliare nei servizi, non lo si può fare nelle zone già sfavorite, lasciando intaccati privilegi e sperequazioni.
Nonostante le carenze di risorse e personale, i servizi sanitari della valle dell’Agno sono efficienti e capaci di rispondere alle necessità, più di altre sedi. L’ospedale di Valdagno ha un rapporto favorevole fra risorse impiegate (personale, spese) e prestazioni mediche, segno che qui si lavora meglio e di più. Alcuni reparti hanno capacità attrattive e di crescita superiori ad altre strutture del territorio. L’ospedale di Valdagno si dimostra oggettivamente virtuoso, nonostante carenze e mancate attivazioni. Una programmazione razionale dovrebbe puntare al suo completamento e potenziamento, non a tagli che non premierebbero efficienza, produttività, virtuosità (come quelli recentemente paventati per il “Punto Nascite”).
Occorre applicare subito l’Accordo di Programma firmato da Regione, Ulss 5 e Comune di Valdagno nel 2003 (con le successive integrazioni), oltre a risolvere gli altri problemi accumulati (posti vacanti di primario, nuova TAC, servizio di pediatra per il punto nascite, ambulanza medicalizzata notturna). I servizi sanitari della valle potrebbero funzionare ancora meglio, se solo fosse applicata la programmazione regionale.
Basti pensare ai 14 posti di hospice già allestiti presso l’IPAB Villa Serena e non ancora attivati, che porterebbero ad un risparmio di ben 700 euro al giorno per ogni ricovero. Oppure al CRIC (centro regionale sull’invecchiamento cerebrale), la cui attivazione completa, con i necessari posti letto, porterebbe pazienti da tutta la Regione, con un beneficio anche economico per l‘intera Ulss 5.
Incentivare i servizi territoriali è conveniente: riduce gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso, limita l’eccessivo ricorso agli specialisti e alla diagnostica strumentale e di laboratorio, contribuisce ad abbattere le liste di attesa. Occorre investire al più presto nella medicina del territorio, dando impulso a progetti concreti come quello della “Casa della Salute” nel vecchio ospedale di Valdagno.
