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MADE IN ITALY E COMPETIVITĮ AZIENDALE. QUALI PROSPETTIVE? LO DICONO I RISULTATI DI UNO STUDIO DI CUOA FINANCE

Il Veneto nonostante la crisi non ha perso la fiducia nelle proprie capacitą di traino dell’economia nazionale

MADE IN ITALY E COMPETIVITÁ AZIENDALE. QUALI PROSP

La strada più seguita per contrastare il difficile momento è l’internazionalizzazione, lo dice il 38% delle imprese intervistate, mentre l’accesso al credito resta la leva più critica. Per mantenere (recuperare) leadership le imprese venete ritengono sia necessaria più formazione (88%), meno burocrazia (88%), più infrastrutture (81%). Decisivo secondo le aziende il ruolo delle risorse umane.
 
Il Club Finance della Fondazione CUOA, community che lega imprese, società finanziarie e istituti di credito sui temi inerenti la finanza d’impresa e il credito, ha elaborato un’analisi sulla competitività delle imprese nello scenario attuale di crisi economica e di credit crunch. L’indagine, che è stata realizzata in collaborazione con KPMG, ha indagato un campione di 80 aziende, con un’incidenza elevata di imprese oltre i 50 milioni di fatturato (il 35% del campione). I risultati evidenziano che il Veneto, nonostante il grave momento economico, non ha perso fiducia nel suo ruolo di traino dell’economia italiana. I pessimisti sono il 34% del campione analizzato, mentre la maggioranza assoluta, il 65% del campione, crede che la leadership delle imprese della regione non sia stata compromessa dalle attuali condizioni di mercato.
Secondo l’indagine il Veneto ha saputo reagire in modo tempestivo ed efficace ai cambiamenti generati dai nuovi scenari internazionali e dalla crisi economica grazie all’internazionalizzazione. Mentre è più contrastato il giudizio sulla delocalizzazione produttiva, l’ha ritenuta utile il 23%, ma il 73% degli intervistati concorda solo parzialmente sull’utilità di uno spostamento delle unità produttive oltre il confine.
Mentre non viene considerato ancora un elemento determinate di uscita dalla crisi l’alleanza strategica, per il 42% i processi di apertura verso l’esterno non sono valutati una discriminante di successo. L’accesso al credito è invece risultato un elemento utile ad affrontare il difficile momento economico solo per l’8% del campione.
 
Tra le aree di intervento individuate dalle imprese per riprendere (mantenere) la leadership del Veneto ci sono la formazione (concorda totalmente l’88% dei rispondenti), lo snellimento burocratico (88%) e le infrastrutture, 81%. Mentre il supporto per le imprese all’estero è ritenuto fondamentale dal 73% e le incentivazioni fiscali dal 62% del campione.
Per quanto riguarda il rapporto con le banche le imprese individuano nella maggiore flessibilità nell’erogazione del credito, 74% dei rispondenti, e nel supporto e la condivisione dei piani di sviluppo industriali dell’impresa, 70% dei rispondenti, gli elementi per migliorare il supporto competitivo alle aziende.
Nel rapporto con il private equity e sul tema dell’apertura del capitale a soggetti finanziari terzi le imprese esprimono la necessità di un salto culturale, secondo il 70% dei rispondenti serve una più efficace comunicazione dei confronti delle imprese per favorire una cultura di apertura del capitale a soggetti finanziari, mentre per il 61% i fondi dovrebbero avere un orizzonte temporale di investimento più a lungo termine.
Infine la discontinuità generata dalla crisi può essere vista anche come fonte di opportunità, solo se accompagnata dalla crescita del capitale umano attraverso la formazione come contributo per minimizzare i rischi e cogliere le possibili opportunità, lo dice l’83% del campione.
 
I dati sono stati presentati nel corso del convegno Made in Italy Works! Vincere insieme le attuali sfide del mercato, tenutosi oggi 6 ottobre alla Fondazione CUOA, al quale hanno partecipato Michele Parisatto, Amministratore Delegato KPMG Advisory, Mario Moretti Polegato, Presidente Geox, Gianni Oliosi, Responsabile Comunicazione BMW Italia, Francesco Renne, Presidente Commissione Finanza Innovativa CNDCEC, Claudio Rigo, Responsabile Nordest Unicredit, Lorenzo Salieri, Partner di 3i. 

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