Lo spettacolo spazia dalla raffinatezze stilistiche di F. P. Tosti alle “ inquietudini” di A. Casella, dall’erotismo dell’arte pagana di C. Debussy alla gioia estatica dei sensi di F. Alfano e alla dolce melodia di G. Puccini. Si apre con Due piccoli Notturni ( Van gli effluvi de’ le rose – O falce di luna calante) e Una Lirica (A Vucchella) dell’abruzzese Francesco Paolo Tosti (1846-1916) l’italiano, naturalizzato inglese nel 1906, che venne nominato baronetto nel 1908.
Esaminando la sua produzione ed il suo stile si evidenzia subito il suo profondo amore per la melodia di stampo mediterraneo che fa rivivere lo schema della “ Romanza da camera”. Ebbe valido aiuto da G. D’Annunzio che contribui’ a creare il suo personaggio e compose per lui, oltre ad altri, il testo ( scritto con lo pseudonimo di Mario de’ Fiori) di A Vucchella, brano entrato nella tradizione lirica italiana e mondiale. L’amico intimo Leoncavallo lo defini’ “ anima da trovatore moderno”. Segue Dalle Tre Liriche op. 9 ( En ramant) di Alfredo Casella (1883-1947) . La sua produzione è notoriamente eclettica nella sua inquieta ricerca di un’identità stilistica personale.
Nel brano in programma mette in musica un testo tratto dalla raccolta La mer di Jean Richepin, scrittore dalla vita burrascosa che pare voler imitare il cliclè del poéte maudit. A completamento della prima parte: Due preludi per pianoforte ( Bruyères – General Lavine, excentrique) di Claude Debussy (1862-1918) da Préludes titolo di due raccolte per pianoforte solista con riferimento all’opera omonima di F. Chopin e, dello stesso autore, Trois Chansons de Bilitis pubblicate nel 1897, nella loro forma originale per voce e pianoforte, con dedica allo scrittore Andrè Gide. Notevoli per la loro sensualità ed erotismo seducente rivelano l’arte pagana di Debussy.
Se la Flûte de Pan suggerisce qualcosa della semplicità pastorale, ne La Chevelure si riconosce un linguaggio fortemente erotico; nella canzone finale Le tombeau des Naiades Bilitis sta seguendo il percorso solitario di un fauno verso la tomba lontana e raggiunge i blocchi di ghiaccio che Pan ha scolpito per creare il mausoleo delle Naiadi. In questo ambiente glaciale il riflesso di un cielo invernale è “ meravigliosamente trasformato in musica in una remota disillusione gelida ed incolore” ( come spiega Lockspeiser).
Dopo aver completato le Trois Chansons Debussy medita a lungo il suicidio. Nella seconda parte del concerto Una Lirica ( Mamma, il giovane principe) di Franco Alfano (1875-1954) da un Poema dell’indiano R. Tagore, il suo poeta per eccellenza. Alfano “ fraternizza” con il poeta di Calcutta nell’unicità di quei sentimenti ove la gioia estatica dei sensi e la religione per la natura formano un solo mito d’amore. In successione: Due Pezzi per pianoforte (Piccolo valzer – Scossa elettrica) di Giacomo Puccini (1858-1924).
Il primo brano è universalmente noto come “ Valzer di Musetta” poiché inserito nel secondo atto della Bohème, il secondo è un’allegra marcetta brillante commissionata dal comitato dei telegrafisti per celebrare il primo centenario della pila di Alessandro Volta. Concludono il concerto Quattro Liriche ( Ideale – L’abbonamento al Fanfulla – Non t’amo più – L’ultima canzone) di Francesco Paolo Tosti.
Interpreti: Tiziana Scandaletti, definita dal Washington Post (31 marzo 2010) “ una gran voce…. che proietta vividamente umorismo e teatralità”, è docente di Musica vocale da camera al Conservatorio di Vicenza. Antonio Tessoni compie gli studi musicali presso il Conservatorio di Milano, diplomandosi sotto la guida di Bruno Canino. E’ titolare della cattedra di Pianoforte principale dal 1982 e dal 1989 insegna presso il Conservatorio di Musica di Vicenza, dove è stato per cinque anni Vicedirettore.
Esaminando la sua produzione ed il suo stile si evidenzia subito il suo profondo amore per la melodia di stampo mediterraneo che fa rivivere lo schema della “ Romanza da camera”. Ebbe valido aiuto da G. D’Annunzio che contribui’ a creare il suo personaggio e compose per lui, oltre ad altri, il testo ( scritto con lo pseudonimo di Mario de’ Fiori) di A Vucchella, brano entrato nella tradizione lirica italiana e mondiale. L’amico intimo Leoncavallo lo defini’ “ anima da trovatore moderno”. Segue Dalle Tre Liriche op. 9 ( En ramant) di Alfredo Casella (1883-1947) . La sua produzione è notoriamente eclettica nella sua inquieta ricerca di un’identità stilistica personale.
Nel brano in programma mette in musica un testo tratto dalla raccolta La mer di Jean Richepin, scrittore dalla vita burrascosa che pare voler imitare il cliclè del poéte maudit. A completamento della prima parte: Due preludi per pianoforte ( Bruyères – General Lavine, excentrique) di Claude Debussy (1862-1918) da Préludes titolo di due raccolte per pianoforte solista con riferimento all’opera omonima di F. Chopin e, dello stesso autore, Trois Chansons de Bilitis pubblicate nel 1897, nella loro forma originale per voce e pianoforte, con dedica allo scrittore Andrè Gide. Notevoli per la loro sensualità ed erotismo seducente rivelano l’arte pagana di Debussy.
Se la Flûte de Pan suggerisce qualcosa della semplicità pastorale, ne La Chevelure si riconosce un linguaggio fortemente erotico; nella canzone finale Le tombeau des Naiades Bilitis sta seguendo il percorso solitario di un fauno verso la tomba lontana e raggiunge i blocchi di ghiaccio che Pan ha scolpito per creare il mausoleo delle Naiadi. In questo ambiente glaciale il riflesso di un cielo invernale è “ meravigliosamente trasformato in musica in una remota disillusione gelida ed incolore” ( come spiega Lockspeiser).
Dopo aver completato le Trois Chansons Debussy medita a lungo il suicidio. Nella seconda parte del concerto Una Lirica ( Mamma, il giovane principe) di Franco Alfano (1875-1954) da un Poema dell’indiano R. Tagore, il suo poeta per eccellenza. Alfano “ fraternizza” con il poeta di Calcutta nell’unicità di quei sentimenti ove la gioia estatica dei sensi e la religione per la natura formano un solo mito d’amore. In successione: Due Pezzi per pianoforte (Piccolo valzer – Scossa elettrica) di Giacomo Puccini (1858-1924).
Il primo brano è universalmente noto come “ Valzer di Musetta” poiché inserito nel secondo atto della Bohème, il secondo è un’allegra marcetta brillante commissionata dal comitato dei telegrafisti per celebrare il primo centenario della pila di Alessandro Volta. Concludono il concerto Quattro Liriche ( Ideale – L’abbonamento al Fanfulla – Non t’amo più – L’ultima canzone) di Francesco Paolo Tosti.
Interpreti: Tiziana Scandaletti, definita dal Washington Post (31 marzo 2010) “ una gran voce…. che proietta vividamente umorismo e teatralità”, è docente di Musica vocale da camera al Conservatorio di Vicenza. Antonio Tessoni compie gli studi musicali presso il Conservatorio di Milano, diplomandosi sotto la guida di Bruno Canino. E’ titolare della cattedra di Pianoforte principale dal 1982 e dal 1989 insegna presso il Conservatorio di Musica di Vicenza, dove è stato per cinque anni Vicedirettore.