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Ferro battuto, un fascino che sfida il tempo

L'impiego a scopi strutturali e decorativi nelle diverse epoche storiche.


ferro battuto Il ferro battuto è un materiale che sfida il tempo: in ogni epoca storica ha avuto ogni genere di applicazione, dal semplice manufatto all'elemento strutturale (cancelli, scale, recinzioni, balconi) o decorativo (sedie, tavoli, candelabri, lampade), fino a componenti di grandi opere artistiche e architettoniche.

Fu probabilmente una fortunata coincidenza a determinare la "nascita" del ferro: con la rifonditura di residui del rame si riuscì ad ottenere un metallo dotato di grandi proprietà di resistenza. Ma dal momento della scoperta del materiale ferro al suo impiego a scopo artistico sono dovuti trascorrere molti secoli. Bisogna infatti precisare che nell'antichità il ferro è stato un materiale rarissimo e che era poco conosciuto anche dai popoli di più antica civiltà residenti nel Mediterraneo orientale.

ferro battuto Quindi non si può parlare di arte del ferro battuto con riferimento ad Egizi, Fenici, Ebrei e popoli dell'Egeo, che si limitarono ad impiegarlo per ricavarne attrezzi e utensili come scalpelli, bulini, ceselli e altri, indispensabili per poter lavorare la pietra, il legno, il marmo e l'alabastro.

L’età Romanica vanta nelle arti minori un'attività multiforme e di notevoli risultati tecnico-artistici, raggiungendo nell'arte sacra le più alte vette della bellezza; è infatti nei vescovadi e nei conventi e in tutte le principali sedi della vita ecclesiastica che nascevano le opere in ferro battuto.

Accanto all'opera degli orafi, dei fonditori e degli artieri che lavoravano a martello il bronzo e il rame, sì segnalavano i fabbri ferrai, che hanno lasciato valide e significative testimonianze della loro abilità; in particolare, nella costruzione di ferramenta di porte, gli spazi tra le sbarre o le bande rettilinee, disposte spesso a traliccio, si riempivano di croci, rosette, anelli, intrecci e animali araldici.

ferro battuto L’arte del ferro battuto nell'epoca del Gotico si perfezionò notevolmente, applicandosi in particolare alle bandelle, alle serramenta e alle inferriate. Tuttavia lo sviluppo dell'arte fu piuttosto diverso nei vari Paesi europei. In particolare, la Francia preferì al lavoro eseguito su bande piatte una tecnica diversa, ottenendo maggiori rilievi, con una forgiatura di cuspidi, tempietti e baldacchini: un'esplicita testimonianza dei risultati raggiunti dai fabbri francesi è rappresentata dallo stupendo portale della cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Altri esempi dell'arte gotica sono presenti nell'architettura tedesca, dove però le lavorazioni erano snaturate al punto da far quasi sembrare la fucina, l'incudine e il martello assenti dalle officine dei fabbri. Il ferro battuto, agli albori del XIII secolo, fiori un po' ovunque in Italia, soprattutto con intenzioni artistiche, con il desiderio di abbellire ogni più modesto manufatto, dopo lunghi anni di oscura operosità. Siena fu tra le prime città italiane a dare sfogo a quest'ansia di rinnovamento, facendo uscire dalle sue botteghe i primi oggetti umili ma eseguiti con fantasia ed eleganza: chiavi e serrature, forzieri, cardini per portali e bandelle di guarnizione e di rinforzo, alari da camino, lumi e lucerne.

ferro battuto Dell'epoca rinascimentale rimangono nel nostro Paese moltissime opere in ferro battuto: ne citiamo alcune fra le più significative. Palazzo Boccella, Casa Cenani e Casa Bonvisi a Lucca vantano raffinati portali con evidenti reminiscenze gotiche nel disegno e nell'esecuzione. A Bergamo si fabbricavano spade e fioretti rinomati in tutta Europa, e che per ricchezza di lavori a cesello pareggiavano le migliori lame di Toledo. A Bologna un'importante opera è il balcone di Palazzo Bevilacqua.

Il ferro battuto rinascimentale degli altri Paesi europei richiama in maniera inequivocabile lo stile gotico, specie in Germania e nei Paesi di influenza tedesca.

Nel Seicento si assistette ad un sorprendente miglioramento tecnico nell'arte della lavorazione del ferro. La malleabilità del metallo venne sfruttata appieno, la fantasia degli artisti si sbizzarrì nelle curve più strane, nacquero nuove forme e figure innovativi.

In Francia le lavorazioni divennero ricche e vivaci nelle costruzioni e negli ornamenti di cancelli, parapetti, balconi, inferriate, balaustre delle scale: vennero seguiti gli stessi motivi degli elementi architettonici di marmo, di stucco o di legno. Grande sviluppo ebbe la lavorazione delle inferriate d'apparato, tra le quali meritano una citazione quelle della reggia di Versailles e quelle di Place Stanislas a Nancy

In Italia il Barocco, nato a Roma, vantava già nella seconda metà del Seicento opere architettoniche di alto valore. Tuttavia le opere in ferro collegate all'architettura furono per molto tempo limitate a cancelli di chiusura di porte o transenne divisorie nelle chiese, di linea molto austera.

L'arte del ferro nel periodo neoclassico divenne, rispetto ai decenni precedenti, più "fredda", nel senso che venne lasciato meno spazio alla fantasia; nell'architettura dell'epoca, infatti, le opere in ferro non potevano essere diverse e la castigatezza della loro forma d'insieme, così come la pulizia nei dettagli, costrinsero i fabbri a sperimentare nuovi metodi di lavoro e a trasformare la stessa attrezzatura delle loro officine. Assoluta era l'obbedienza degli esecutori al disegno del progettista, che non ammetteva ovviamente alcuna interpretazione, come del resto dimostrano il rigido geometrismo delle strutture e degli ornamenti.

ferro battuto Per tutta la prima metà dell'Ottocento l'arte del ferro battuto subì un rallentamento abbastanza netto, tanto che venne anche smarrita la tecnica della forgiatura, asservita all'ottone e al bronzo un rilancio si ebbe con Liberty.