Cresce l'attesa per il debutto della Compagnia Astichello in "Tossego e Vinsanto", fissato all'Auditorium delle Scuole Medie di Cavazzale sabato 23 maggio alle 21 e in replica domenica 24 alla stessa ora. Dopo il notevole successo raccolto con "Vicentini magnagati", commedia tratta da da Danilo Dal Maso e Donnisio da Montecio "I magnagati" di Primo Piovesan, la formazione di Monticello Conte Otto, diretta come sempre da Aldo "Alvin" Zordan, ha dunque deciso di guardare - per la prima volta nei suoi diciotto anni di storia - al repertorio al di là delle Alpi; anzi, addirittura al di là dell'Oceano, fino all'America di Joseph Kesselring e del suo celeberrimo "Arsenico e vecchi merletti", ben noto anche nella versione cinematografica firmata nel '44 da Frank Capra e con Cary Grant come protagonista.
Ma l'Astichello non poteva certo tradire le proprie radici e la propria volontà di raccontare la Vicenza di un tempo e le sue tradizioni. Ecco allora la New York di Kesselring - nella quale agiscono le due sorelle ammazza-vecchietti - trasformarsi nella Vicenza anni '40 di questa godibilissima versione grazie alla traduzione dall'inglese del drammaturgo Luigi Lunari (sua, tra l'altro, l'idea di proporre l'originale allestimento alla compagine vicentina) e all'ulteriore traduzione in dialetto vicentino curata dal giornalista Antonio Stefani. Quanto al tocco finale, a Zordan il compito di intonare il tutto alle corde della compagnia, puntando soprattutto su una serie di caratterizzazioni: «Un lavoro particolare - spiega il regista - ho svolto su alcuni personaggi: sulle due ziette omicide, che sembrano due gemelle siamesi, tanto si cercano e si muovono in sincronia; sui nipoti Otello (il pazzo cattivo, che si muove come Frankenstein) e Toni (il pazzo buono, che crede di essere Garibaldi); e ancora sul dottor Radetzky, succube di Otello fino al servilismo, figura estremamente comica e grottesca, che parla un tedesco-vernacolo molto caricato, che ne fa una delle macchiette che si inseriscono nell’allestimento (coś come i carabinieri, tra gli altri) arricchendolo di spunti comici». Il segreto di questo nuovo lavoro dell'Astichello? «Sicuramente il ritmo - anticipa Zordan - incalzante, serrato, senza respiro, interrotto solo dalle musiche, che ne punteggeranno i tratti salienti».
La scenografia è firmata come sempre da Galliano Rosset.
Musiche originali di Andrea Francovick.
Ma l'Astichello non poteva certo tradire le proprie radici e la propria volontà di raccontare la Vicenza di un tempo e le sue tradizioni. Ecco allora la New York di Kesselring - nella quale agiscono le due sorelle ammazza-vecchietti - trasformarsi nella Vicenza anni '40 di questa godibilissima versione grazie alla traduzione dall'inglese del drammaturgo Luigi Lunari (sua, tra l'altro, l'idea di proporre l'originale allestimento alla compagine vicentina) e all'ulteriore traduzione in dialetto vicentino curata dal giornalista Antonio Stefani. Quanto al tocco finale, a Zordan il compito di intonare il tutto alle corde della compagnia, puntando soprattutto su una serie di caratterizzazioni: «Un lavoro particolare - spiega il regista - ho svolto su alcuni personaggi: sulle due ziette omicide, che sembrano due gemelle siamesi, tanto si cercano e si muovono in sincronia; sui nipoti Otello (il pazzo cattivo, che si muove come Frankenstein) e Toni (il pazzo buono, che crede di essere Garibaldi); e ancora sul dottor Radetzky, succube di Otello fino al servilismo, figura estremamente comica e grottesca, che parla un tedesco-vernacolo molto caricato, che ne fa una delle macchiette che si inseriscono nell’allestimento (coś come i carabinieri, tra gli altri) arricchendolo di spunti comici». Il segreto di questo nuovo lavoro dell'Astichello? «Sicuramente il ritmo - anticipa Zordan - incalzante, serrato, senza respiro, interrotto solo dalle musiche, che ne punteggeranno i tratti salienti».
La scenografia è firmata come sempre da Galliano Rosset.
Musiche originali di Andrea Francovick.