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Dionisio


Baco

CANATI Valeriano, IL ROCCOLO.
Ditirambo di Aureliano Acanti Acc. Olimpico Vicentino. Venezia, Pezzana, 1754


Dedicato al Sig. Gelio Ghellini, proprietario della villa raffigurata. nella tavola interna con bella vignetta ,incisa in rame raffigurante "Bacco sulla botte". Con una tavola grafica (mm. 480x330) incisa in rame dal veronese D. Cunego: raffigurante la villa veneta e il roccolo dei Conti Ghellini in Novoledo vicino a Verona. Altre bellissime sempre in rame firmati dal Cunego.
L'opera interessa la caccia e l'enologia, essendo descritte ed esaltate le qualità dei vini del territorio vicentino: corbino ("...il quale nuovo riesce dolce e quindi acquista un'aromatica qualità... e quanto più invecchia tanto più diventa perfetto"), marzemino, vino turco dei Conti Barbarani, vespaiuolo, occhio di pernice di Montorso, granaio delle colline di Schio, tordello, pomello balsamico di Breganze, grappello, covolo, prosecco di Monte Berico, etc... Aureliano Acanti non è altro che l'anagramma di Valerio Canati (Vicenza 1706 - 1787), sacerdote dell'ordine dei Teatini, letterato e poeta arcade.


REDI, Francesco. Bacco in Toscana.
Ditirambo... con le Annotazioni. Firenze Matini 1685



- Il suo Bacco in Toscana è un vero gioiello poetico, le numerosissime e dottissime annotazioni da lui stesso aggiunte alla prima edizione costituiscono ad un tempo una lettura interessantissima per i filologi (non per nulla il Redi era Accademico della Crusca) come per gli enologi... Notiamo... come il poeta trovi modo di ricordare, insieme ai vini toscani, una quantità di altri vini del suo tempo, italiani e stranieri. Così, ad esempio, mentre nei suoi versi mette in canzonatura lo “Scolorito, snervatello-Pisciarello di Bracciano”, nelle note onestamente avverte che “lasciando il parlar da scherzo” esso è “gentile e vino da Dame, ed è lo stesso vino di quello, che in Firenze si appella Pisciancio” -

(G. Dalmasso, Le vicende... della viticoltura e dell’enologia in Italia, 1937, p. 348).

http://www.francescoredi.it