Una mostra molto “glamour” che presenta i lavori di grandi artisti contemporanei da Anton Corbjin a Rober Longo, da Gligorov a David Byrne a Vicenza al Palazzo Squarzi (Contrà Santi Apostoli 22) dal 24 settembre al 5 dicembre 2005. Inaugurazione: sabato 24 settembre dalle ore 19.00.
Artisti:
Anton Corbijn, David Byrne, Robert Gligorov, Tung Lu Hung, Robert Longo, Stefano Scheda, Kees Kreuter.
A cura di: Cristiano Seganfreddo in collaborazione con Tatiana Marcomini.
Evento inserito FuoriBiennale organizzato con l’associazione ArtPort 1.
“Quando i diavoli, le streghe o i giocolieri ingannavano la vista, si diceva che essi gettassero “glamour” sugli occhi dello spettatore”.
I lavori più glamour dell’arte contemporanea da Anton Corbijn, il creatore delle immagini degli U2 a Robert Longo, da David Byrne, ex leader dei Talking Heads, a Robert Gligorov con il suo Sting sbiancato al vitenamita Tung Lu Hung, costruttore di eroine artificiali, si confrontano con le grandi stanze di un palazzo veneziano del quattrocento, nel pieno centro di Vicenza, che diventa così la sede di una mostra davvero “stellare”. L’apertura è fissata sabato 24 settembre dalle ore 19.00.
È “How to become a star? (Come diventare una star?) un nuovo appuntamento di FuoriBiennale (www.fuoribiennale.org) la rassegna di mostre, eventi ed installazioni che si attiva in corrispondenza con la Biennale di Venezia coinvolgendo le esperienze territoriali più interessanti e avanzate e inserendole in un contenitore-produrre innovativo.
Palazzo Squarzi è infatti un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea, a pochi passi dalla Basilica Palladiana di Vicenza, che si propone di diventare un punto di riferimento espositivo per il Nordest con una programmazione giocata sulle stimolazioni più interessanti del contemporaneo internazionale. Il Palazzo, che si apre con una grande pentafora, offre infatti una straordinaria scenografia con saloni affrescati di trecento metri quadri.
A Glamour fa eco infatti glamourous... affascinante, carismatico, luminoso... per raccontarlo ci vuole un romanzo di Bret Easton Ellis, “Glamorama”, dedicato ai belli, straricchi e famosi in questo mondo, dominato da icone stracolme di allure.
Rimane il concetto di stili vistosi, ricchi di bagliori metallici, glitter e strass, che da sempre impressionano giovani avidi di sogni ed emuli di impossibili creature costruite...
La mostra “How to become a star”, curata da Cristiano Seganfreddo in collaborazione con Tatia Marcomini, e sviluppata in sinergia con Art Port 1 e Lipanjepuntin di Trieste/Roma, indaga con sguardo dissacratorio l’effimero costruirsi delle icone contemporanee attraverso le tracce lasciate dai lavori di artisti internazionali, che si sono confrontati proprio con la moda, la musica, il cinema ovvero “gli ingredienti del moderno glamour, laddove il glamour è il territorio della magia e dell'incantamento, ma anche quello del raggiro, dell'inganno e del fascino stregante.
La “fantasia” in questo caso sicuramente legata al vedere, alla costruzione di una estetica quasi interamente giocata sulla superficie degli oggetti, sulla pelle dei corpi, che trova dunque nella pellicola e nello schermo cinematografici elementi che anche metaforicamente fungono da territori di identificazioni e di “proiezioni” infinite”.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 dicembre. Per informazioni telefonare al numero 0444 526020.
Artisti:
Anton Corbijn, David Byrne, Robert Gligorov, Tung Lu Hung, Robert Longo, Stefano Scheda, Kees Kreuter.
A cura di: Cristiano Seganfreddo in collaborazione con Tatiana Marcomini.
Evento inserito FuoriBiennale organizzato con l’associazione ArtPort 1.
“Quando i diavoli, le streghe o i giocolieri ingannavano la vista, si diceva che essi gettassero “glamour” sugli occhi dello spettatore”.
I lavori più glamour dell’arte contemporanea da Anton Corbijn, il creatore delle immagini degli U2 a Robert Longo, da David Byrne, ex leader dei Talking Heads, a Robert Gligorov con il suo Sting sbiancato al vitenamita Tung Lu Hung, costruttore di eroine artificiali, si confrontano con le grandi stanze di un palazzo veneziano del quattrocento, nel pieno centro di Vicenza, che diventa così la sede di una mostra davvero “stellare”. L’apertura è fissata sabato 24 settembre dalle ore 19.00.
È “How to become a star? (Come diventare una star?) un nuovo appuntamento di FuoriBiennale (www.fuoribiennale.org) la rassegna di mostre, eventi ed installazioni che si attiva in corrispondenza con la Biennale di Venezia coinvolgendo le esperienze territoriali più interessanti e avanzate e inserendole in un contenitore-produrre innovativo.
Palazzo Squarzi è infatti un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea, a pochi passi dalla Basilica Palladiana di Vicenza, che si propone di diventare un punto di riferimento espositivo per il Nordest con una programmazione giocata sulle stimolazioni più interessanti del contemporaneo internazionale. Il Palazzo, che si apre con una grande pentafora, offre infatti una straordinaria scenografia con saloni affrescati di trecento metri quadri.
A Glamour fa eco infatti glamourous... affascinante, carismatico, luminoso... per raccontarlo ci vuole un romanzo di Bret Easton Ellis, “Glamorama”, dedicato ai belli, straricchi e famosi in questo mondo, dominato da icone stracolme di allure.
Rimane il concetto di stili vistosi, ricchi di bagliori metallici, glitter e strass, che da sempre impressionano giovani avidi di sogni ed emuli di impossibili creature costruite...
La mostra “How to become a star”, curata da Cristiano Seganfreddo in collaborazione con Tatia Marcomini, e sviluppata in sinergia con Art Port 1 e Lipanjepuntin di Trieste/Roma, indaga con sguardo dissacratorio l’effimero costruirsi delle icone contemporanee attraverso le tracce lasciate dai lavori di artisti internazionali, che si sono confrontati proprio con la moda, la musica, il cinema ovvero “gli ingredienti del moderno glamour, laddove il glamour è il territorio della magia e dell'incantamento, ma anche quello del raggiro, dell'inganno e del fascino stregante.
La “fantasia” in questo caso sicuramente legata al vedere, alla costruzione di una estetica quasi interamente giocata sulla superficie degli oggetti, sulla pelle dei corpi, che trova dunque nella pellicola e nello schermo cinematografici elementi che anche metaforicamente fungono da territori di identificazioni e di “proiezioni” infinite”.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 dicembre. Per informazioni telefonare al numero 0444 526020.