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IL CASTELLO DA BASSO DE MAROSTEGA

Marostica

Una visita al castello inferiore
di Marostica
tra leggenda e realtà


IL CASTELLO INFERIORE


Con la conquista scaligera di Vicenza ad opera di Cangrande Della Scala (aprile 1311) il territorio vicentino viene sottratto alla "custodia" padovana. Inizia così il periodo della dominazione scaligera (1311-1387). Con Cangrande viene avviato il processo di ridefinizione urbanistica di Marostica con lo spostamento del cuore della città dall'antico Borgo, romano e medioevale, all'attuale centro intramurario.
Agli anni 1312 e successivi risale, infatti, la costruzione del Castello Inferiore, detto anche Castello Da Basso, e del Castello Superiore. Il Castello Inferiore, tutto merlato, ha pianta rettangolare ed è un tipico castello-recinto costruito a ridosso di un imponente Mastio. Costituisce un pregevole esempio di architettura militare. Dopo la guerra della Lega di Cambrai (1509-1510) il podestà trasferì la sua sede dal Castello Superiore, gravemente danneggiato, al Castello Inferiore.
Numerosi ed autorevoli testimoni ci raccontano del Castello Da Basso. Lo storico Matteazzi (1 708) ricorda la possente e solida architettura militare capace "a tener lungi un esercito" e la residenza del Podestà "così comoda et decorosa, che altri castelli da me molto vedduti, non hanno la compagna certo".
E poi. l'inglese H. Brown (1884) che ci racconta che "l'intera facciata è dipinta di rosso, ma un rosso di quattro o cinque tinte differenti, che passano dal chermisino al porpora, dove il dipinto e l'intonaco son molto antichi e resistenti alle intemperie". Infine lo Spagnolo (1907) che descrive l'uso e la distribuzione dei locali che all'epoca ospitavano le carceri (nel mastio centrale), il teatro sociale, le scuole elementari e commerciali, la pretura, l'ufficio postale e la gipsoteca Ferrari. Tutto ciò sino al grande restauro del 1934/135 che restituì al Castello l'attuale immagine. Dal 1935 al 1984 fu sede del Municipio di Marostica e di tutti i suoi uffici.

Marostica

PIANO TERRA




1. Sede dell'Associazione Pro Marostica.
2. Biblioteca Civica.
3. Sala Mostre. Tutto l'anno si alternano mostre di carattere culturale, in particolare di scultura e pittura.
Tra gli appuntamenti fissi, ricordiamo:
Umoristi a Marostica a Maggio
Mostra dell'Artigianato a Luglio/Agosto
Architetturabile a Dicembre
Biennale d'Arte Moderna
4. Cortile del Castello. Entrando nel cortile, troviamo a sinistra due affreschi secentescbi di S. Cristoforo e di S. Antonio Abate; il loggiato coperto immette il visitatore nella Sala dedicata alle mostre (3) ed alla Civica Biblioteca (2).
5. Nel mezzo del Cortile il pozzo, coperto da una grata medioevale, è inconsueto per le notevoli dimensioni della sua vera in pietra. Recenti indagini hanno appurato una profondità di 27 metri, ma non è stato ancora possibile individuare il passaggio segreto di collegamento (o una via di fuga) con il pozzo della Piazza.
6. La bifora in pietra collocata sulla parete a ponente del loggiato, proviene dal chiostro del Convento di San Sebastiano.
7. Il grande Mastio domina il cortile ed è ancora avvolto, ma ormai in fase calante, da una edera che esperti botanici hanno catalogato tra le più grandi d'Europa. Alzando l'occhio all'angolo sud-ovest del cortile, è visibile il Posto di Guardia: un osservatorio importante per le guarnigioni del Castello.

PIANO PRIMO




8. Loggiato Superiore. Affreschi del XVII sec., con richiami ad episodi mitologici, ricoprono le pareti del loggiato. I due busti sulla parete sud, sono di Angelo Emo e Giovanni Pesaro. Dodici panche lignee, dell'inizio del '700 ed appartenute a nobili famiglie che per diritto di nobiltà potevano sedere in Consiglio, sono distribuite sui lati del loggiato.
9. Sul lato a sud, vicino allo scalone d'accesso, troviamo una pietra tombale della nobile famiglia Tavola, ora scomparsa.
10. Una curiosità: sulla parete ad est si può leggere l'iscrizione "PO-CHI-TE-GE-A-I", è un rebus di Canto Gregoriano che si presta, almeno, a due soluzioni "Solo chi è Re può essere Re" oppure "Solo chi è Re può regnare".
11. Il busto di Prospero Alpini (Marostica 1553 - Padova 1616) ci ricorda che fu titolare della cattedra di Botanica dell'Università di Padova e Direttore del famoso Orto Botanico. A lui dobbiamo, al rientro da un viaggio in Egitto, l'introduzione del caffè in Europa, dapprima utilizzato come pianta medicinale e poi come bevanda.
12. Le radici storiche di Marostica, risalenti altera romana, ci sono ricordate da una piccola Ara votiva, dedicata al culto di Diana.
13. Sala del Consiglio. È la sala più importante del Castello, ancor oggi vi si tengono le sedute del Consiglio Comunale. Venne costruita dal Podestà Marino Nadal (1662-1663) come cappella privata. Le pareti sono interamente affrescate ed un coro ligneo di epoca settecentesca, recuperato da una Chiesa in demolizione, attornia tre lati della Sala.
14. Saletta delle Armi. Interessante il fregio che perimetra il soffitto a motivi di scacchiera in bianco e nero: un ricordo perenne della famosa tradizione di Marostica.
15. Sala d'onore. È la sala di rappresentanza del Castello un tempo sede dei Podestà della Serenissima Repubblica di Venezia. In questa sala sono conservati il Gonfalone ufficiale della Città di Marostica, con il leone rampante sulla rocca, ed un affresco del XVI secolo.
16. Saletta di collegamento nella quale sovente vengono allestite mostre.
17. In questa sala sono esposti alcuni dei costumi della "Partita al Nobil Ziogo de li Scacchi".

STORIA DI MAROSTICA




- Le origini romane del "castrum" marosticense sono testimoniate da lapidi e resti sul Monte Pauso.
- Basso Impero e Alto Medioevo: invasioni dal nord di ostrogoti - goti - longobardi -franchi e, per ultimi, gli ungheri che sconfissero Berengario I, re d'Italia.
- Negli anni intorno al mille arrivano i tedeschi dei "tre Ottoni" e quelli di Corrado il Salico e con questi, nel 1036, gli Ezzelini. Con questi ultimi la storia di Marostica si fa certa e documentata.
- Dal 1140 al 1263 dominio degli Ezzelini. Nel 1218, abbandonato il monte Pauso, inizia la prima costruzione fortificata sul monte Pausolino.
- Dal 1263 al 1311 dominio dei Carraresi (signori di Padova).
- Dal 1311 al 1386 dominio degli Scaligeri (signori di Verona). Marostica assume in questi anni l'aspetto odierno. Nel 1340 Cangrande costruisce il Castello inferiore e il 1° marzo 1372 il suo successore Cansignorio pone la prima pietra della cinta muraria.
- Dal 1386 al 1404 breve signoria dei Visconti su quasi tutte le terre venete.
- Dal 1404 al 1797 quattro secoli di Repubblica Veneta. Nel 1503 il Castello Superiore viene ricostruito ma durerà ben poco perché nell'agosto del 1510 (guerra della Lega di Cambrai che vede la coalizione di Papa Giulio II - Francia - Spagna - Austria contro Venezia) gli stessi veneziani dovettero demolirlo per scacciarvi gli ungheri.
- Il 27 aprile 1797 partenza da Marostica dell'ultimo Podestà veneto (durante quattro secoli la sua giurisdizione si estendeva "dalle sponde dell'Astico a quelle del Brenta e dall'Altopiano a Sandrigo").
- Dal 1815 al 1866 dominio austriaco.
- Dal 1866 in poi la storia di Marostica diventa storia d'Italia.

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