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Mi chiamo Gabriele Scotolati,

Scotolati è uno pseudonimo, ma va bene così, anzi meglio ancora il sole nome. Devo il mio pseudonimo invece ad una controversa vicenda murale risalente a 15 anni fa, usavo cioè questo cognome che appartiene in realtà ad uno sconosciuto vivente, sui muri di Vicenza creando una nuova toponomastica stradale di circa 200 nuove vie così denominate: Via G. Scotolati (1852-1908) sciaguaratore allarmista oppure Via G. Scotolati(1852-1908) chicchirista covatore e così via mantenendo inalterati il nome (cioè sempre quello con relativa data di nascita e morte), ma cambiando di volta in volta le professioni, le più, diverse fra loro: nocciolista conigliatore, grugnista finfogliere, zuccoliere tangheratore, quaresimista lamentatore, svirgolatore zuffiere etc.

In breve io venni identificato in G. Scotolati (ma non ero io), fui chiamato così, e... da questa casualità che però mi rese "famoso" (a parole, nel fatti solo ero e solo sono rimasto e anzi certe scritte murali erano per me un'esaltazione autoesilarante nel confronti di una città chiusa e diffidente), presi delle iniziative in difesa delle mie capacità che avevo (e che sono essenzialmente due, scrivere e pitturare) per poter campare pur camuffato così.

Mi sono autoprodotto, ho editato con la firma Scotolati delle cartoline disegnate di Vicenza, non esistevano proprio, avevano la caratteristica dello sberleffo posto nel retro perché non amo la retorica e la monumentalità e mi sembrava giusto contrapporre (lo faccio anche adesso) alla realtà nella sua perfezione il commento liberatorio che sa di trasgressione.

Seguirono del biglietti augurali stagionali (Buon Inverno, Buona Primavera ...), che presentavano degli angoli disastrati di città, vitalizzati da figure femminili, poi una serie di cosiddetti "Quaderni dello Scotolati" (riviste o fanzines di contenuto umoristico basate su storie di vie in malora) ed una quantità di calendari (sono 12 finora) con caratteristiche originali diverse di anno in anno, dal "Carlendario (composto da 365 variazioni del nome Carlo) all'Agendario (metà agenda metà calendario) al "Calendario del diavolo" (riservato ai cattivi viventi e trapassati) al "Calvario"(365 nomi di vie e monumenti di Vicenza storpiati) al più recente e complesso "PIU" (plurilendario polivisivo multicolorato duodecimo).

L'autoproduzione non ha fatto di me un arricchito né lo volevo diventare, sono anzitutto una persona che si vergogna di chiedere, ma dobbiamo per vivere contrattare la nostra vita, ho cercato di farlo senza compromessi politici, senza schieramenti di parte, in autonomia, non sempre capito, ma qualche volta anche inaspettatamente benvoluto.

In, diverse occasioni ho accompagnato le mie autoproduzioni con travestimenti adatti (da vigile, da cavaliere settecentesco veneziano con gondola a ruote, da prete ortodosso, da giudice con manette al fianco ...).

Ho vissuto degli altri periodi murali intensi (con relative multe non pagate, 11 milioni e tanto di processo per affissione di manifesti che diffondevano notizie false ma ilari e prive di regolare timbratura) e il determinante anno 1988 con l'esplosione della "grande rivoluzione coloristica" costituita da intere vie ridipinte da pitture astratte (e firmate da grandi maestri del passato per non rendere perseguibile l'autore), da una serie di signorine sagomate a forma di 88 e denominate "martiri della rivoluzione coloristica ", da una raccolta (sempre murale) di "Editti" in cui i reggitori civili auspicavano la città colorata, da una molteplicità di inviti (in 17 lingue straniere) a seguire i nuovi percorsi della Vicenza ridipinta ... finché non fui (sulla via della vittoria coloristica) più o meno autoritariamente ... fermato.

Tanta beneficenza pubblica murale venne raccolta in un volume dal titolo "Le memorie di Scotolati", tanta passione per il colore ebbe degli sbocchi successivi in grandi commissioni artistiche (al Centro Commerciale Palladio esiste tuttora la più lunga Vicenza pitturata, 90 mq in cui sono rappresentati in continuità 70 monumenti (fra esistenti e scomparsi) del territorio vicentino.
Attualmente alterno mostre di pittura, grafica (ne ho realizzate più di 60) a collaborazioni (con scritti e disegni) a diversi giornali e inoltre eseguo su richiesta pitture, murales, ritratti, caricature.
È abbastanza? Non è mai abbastanza la solitudine è infinita, la libertà è rara, lontana, vicina, chissà ... ma a tutto vi è rimedio, volontà permettendo.



Gabriele Scotolati, Vicenza
Tel. 0347/4790273