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Tanto par far bàgolo
14 racconti di Gianlorenzo Ferrarotto
Vicenza Tel. 0444/98.02.25 (ab.) 0444/99.48.86 (uf.)

Nasce a Vicenza nel 1951 e nella città berica vive e lavora. Giornalista pubblicista, è alla quinta esperienza letteraria, iniziata nel 1992 con un libro di storia locale dedicato al quartiere di Maddalene (Vicenza) dove risiede. Preferisce il genere storico, anche se in occasione di questa ultima pubblicazione ha scelto la narrativa. Il libro è presente alla libreria Galla 1880, alla libreria LIEF (Borgo S. Lucia, Vicenza) oppure richiedendolo allo stesso autore ai numeri telefonici sopra riportati.

"Tanto per far bagolo" (Edizioni Esca) è l’ultimo libro di Gianlorenzo Ferrarotto, una raccolta di 14 racconti di sapore schiettamente vicentino. Il libro segue altri lavori di Ferrarotto pubblicati negli ultimi dieci anni a partire da “Il convento di S. Maria Maddalena” (Egida Edizioni, 1992) "La restaurazione a Vicenza", (1998) "Spettabile Camera di commercio" (2000) e "Marchio tra rigore e fantasia" (2001)

Il libro si presenta già dal titolo e narra quattordici episodi realmente accaduti, nessuno escluso, verificatisi a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Gli iniziali protagonisti delle storie sono tre ragazzotti del quartiere di Maddalene, che con le loro birichinate movimentano il tranquillo scorrere della vita nella periferia agreste della città. Nella seconda parte cambiano sia i protagonisti dei racconti sia il luogo ove questi avvengono: gli ex ragazzi si sdoppiano, si moltiplicano, per ricomparire sotto altre spoglie e combinare altri scherzi, in diversi ambienti della città, anche se la beffa rimane sempre confinata nell’ambito di un gesto ironico senza cattiveria.

Solo l’ultimo racconto, forse il più pregnante di tutta la raccolta, la storia del soldato Georg, è collocato temporaneamente negli ultimi anni dell’ultimo conflitto mondiale ed è stato raccolto dalla viva voce di uno dei protagonisti che, tuttavia, ha voluto mantenere l’anonimato.

Come già avvenuto per le ultime due pubblicazioni di Ferrarotto, anche in questa occasione egli si è avvalso della pregevole ed efficace presentazione di Carlo Geminiani, una delle voci più importanti della cultura vicentina. I racconti, scrive Geminiani, «sono tutti da leggere, anche se chi si aspettasse un libro di argomenti impegnati, sicuramente sbaglierebbe, allo stesso modo di chi però pensasse a una narrativa debolmente e inutilmente sciatta. Sono vicende scritte in punta di penna, che andrebbero raccontate, forse, in una serata tra amici; quando il gracidio della televisione tace e anche le signore (una volta si diceva, senza significato spregiativo, "le donne di casa") finalmente si siedono in un angolo a sorridere, senza arrossire, mentre ascoltano, con le parole meno castigate, le situazioni più scabrose, senza la malizia di cui spesso, oggi, carichiamo tanti nostri discorsi».

L’autore, Gianlorenzo Ferrarotto, con questo lavoro abbandona il genere finora trattato, quello della ricerca storica con quattro titoli già pubblicati ed opta per la narrativa. È stata, la sua, una scelta meditata per lungo tempo e concretizzatasi dopo alcuni lusinghieri apprezzamenti ricevuti in seguito alla pubblicazione di alcuni racconti che sono riportati anche in questo libro. Il libro raccoglie anche i disegni di Elena Piazza che illustra il momento saliente delle diverse storie.