Cerca nel sito

Invia ad un amico

Documenti dal territorio
Omaggio a
Gueri da Santomio


Il mondo di Gueri è casto, pratiarcale, familiare, religioso, umile; non concede nulla al cerebralismo, al modernismo, al tecnicismo. Ecco perché rappresenta paesaggi campestri, monti svettanti, campi innevati, casolari di compagna, fiumi, ruscelli scene di vita contadina, donne che filano tra pollai e fienili, uomini che lavorano, antichi scorci monumentali, mercati tradizionali, mendicanti, barboni. Nei paesaggi - che sembrano naturali - il cielo è terso, le nubi, quando ci sono, sono passeggere (mai incombenti), l'atmosfera è cristallina, il soie illumina il candore della neve, le acque limpide, il verde delle piante, il giallo marcio delle foglie morte e dei mucchi di paglia, il grigiore autunnale, il rosa pallido delle antiche abitazioni cittadine, il rosso-mattone delle vecchie case nelle fattorie, e ne accentua i contrasti facendo sembrare scoppiettanti le tonalità calde delle pennellate pastose. I quadri di Gueri hanno lo spirito della dolce primavera, anche quando raffigurano motivi d'autunno o d'inverno, poiché rispecchiano l'indole felice dell'Artista che diviene, perciò, un cantore della sua vicentinità. E nei ritratti - una produzione larghissima - Gueri è veramente maestro. Si tratti di un barbone o di un aristocratico, di una vecchietta o di una fanciulla, di una massaia o di una donna di alta classe, il soggetto è colto nel carattere, nell'umore , nell'espressione, poiché Gueri sente la psicologia dell'essere e la esprime nel segno, nell'immaginazione, nella luce, nel colore, nell'atmosfera, per cui dolcezza, volitività, mestizia, arroganza, aristocraticità, lievitano nella natura.

(Da "L'arte di Gueri da Santomio" - Ed. Esperia, 1952)




Gueri uomo è come la sua pittura: bonario, gioviale, senza profondi problemi, ricco di colore: maglioni gialli o rossi vivi; d'estate cappello a larghe falde, camicie variopinte ed un fazzoletto svolazzante al collo su di una figura da capo fattoria nel Texas. Tipo strano e semplice, ogni tanto carica "armi e bagagli" e parte alla ricerca di nuovi paesaggi, di nuove ispirazioni: Cortina, Portofino, Assisi, l'Italia meridionale e le isole dai colori forti ed anche la Grecia sono le mete preferite. Poi torna e lo vedrete in un angolo di Piazza dei Signori, di Via Muscheria, di Piazza delle Poste, sugli argini del Bacchiglione o del Retrone dove può cogliere uno scorcio che più si addice alla "sua" pittura. Egli è simpaticamente noto in tutti gli ambienti della città, non solo per la sua bonarietà sempliciona che lo porta ad essere amico di tutti, ma soprattutto per il suo genere di pittura, la quale, al di fuori di ogni scuola di corrente più o meno tradizionale o modernista, sa suscitare nel vasto pubblico un vivo interesse e quindi un forte richiamo.

(Dal volumetto "Poeti, scrittori e giornalisti" - Tip. Veronese, Vicenza)