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ARTIGIANATO ORAFO A VICENZA
UNA TRADIZIONE MILLENARIA


L'arte "del fare oro" in Vicenza ha origini remote. Ha probabilmente avuto inizio fin dai paleoveneti, sicuramente era presente già nell'età longobarda. Negli anni la fama e il prestigio dell'arte orafa vicentina crebbero a tal punto da richiamare maestri orafi da Venezia, da Padova, da Verona, da tutta l'Italia del nord e anche dalla Francia e dalla Germania. Il patrimonio culturale e tecnico degli operatori del settore si è così via via arricchito di nuove influenze e la produzione orafa di Vicenza di nuove tipologie di lavorazione. Tra i più grandi e raffinati maestri orafi vicentini va ricordato Valerio Belli, straordinario incisore vissuto nel XVI secolo, gloriato e immortalato dal Vasari e autore di magnifiche opere, tra le quali il famoso cofanetto di cristallo e argento conservato nel Museo degli Argenti di Firenze.

Il maestro artigiano di ieri è diventato oggi un imprenditore, la sua bottega un'impresa strutturata, dove si coniugano sapientemente abilità e creatività, con un dinamismo commerciale che gli permette di essere sul mercato in maniera propositiva, interprete e artefice di desideri che nell'oro trovano forma e che, indossati, diventano l'emblema prezioso del "made in Italy" in tutto il mondo.

UN MIX DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE
CHE HA FATTO IL SUCCESSO
DELL'ARTIGIANATO ORAFO VICENTINO


Il comparto orafo artigiano vicentino consta di 655 aziende che occupano 5439 addetti, rappresentando così il 69% delle imprese e il 52% dell'occupazione del settore provinciale. Le imprese che lavorano prevalentemente l'oro sono 396, mentre quelle "argentiere" sono 138. Rispettivamente occupano 3786 e 1168 addetti.
Le quantità di metallo prezioso lavorate dall'artigianato orafo vicentino sono annualmente circa 84 tonnellate d'oro e 75 d'argento. Il settore si contraddistingue per una particolare propensione all'export: le vendite ad operatori stranieri ammontano a circa 21,5 tonnellate di oro e a 16,9 tonnellate d'argento. L'orientamento generale privilegia il mercato europeo al quale è destinato il 57% della produzione. Ma l'internazionalizzazione del settore si esprime anche attraverso una consistente presenza sul mercato statunitense, con il 24% delle esportazioni.
Molteplici sono le tecniche utilizzate per la produzione di oreficeria, quali la catena a mano, la canna, e la microfusione, con una netta prevalenza della tecnica dello "stampato" e del "tranciato".
La maggior parte delle aziende artigiane vende il proprio prodotto finito direttamente, esprimendo così la capacità di progettare in proprio e commercializzare nei mercati nazionali ed esteri.
L'Associazione Artigiani, alla quale aderiscono 600 di queste imprese orafe, è il punto di riferimento più efficace per entrare in contatto con tale mondo. Attiva dal 1945, è a disposizione degli operatori nazionali e internazionali che ricercano un interlocutore privilegiato in grado, grazie alla propria banca dati, di selezionare e segnalare, in base alle tipologie di produzione, le aziende più rispondenti alle richieste, o di formulare proposte mirate di collaborazione commerciale.

ASSOCIAZIONE ARTIGIANI DELLA PROVINCIA DI VICENZA
Ufficio promozione: Via E. Fermi, 134
tel 0444-392300, fax 0444-392442 o 961003,



16/11/2000 Vicenza

VALERIO BELLI VICENTINO: UNA VITA UN'OPERA

Realizzato per la prima volta un volume che raccoglie tutte le testimonianze della vasta produzione del Belli grazie al contributo della Fiera di Vicenza
È stato presentato il 24 novembre 2000 alle 18 presso il Centro Internazionale di Studi A.Palladio (Cisa) il volume "Valerio Belli Vicentino (1468c.-1546)" edito da Neri Pozza Editore e curato da Howard Burns, Marco Collareta e Davide Gasparotto.

Valerio Belli, grande creatore di capolavori in piccole dimensioni, nel Rimascimento era un artista rinomato quanto Raffaello e Palladio. Le sue straordinarie incisioni su luminose lastre di cristallo di rocca erano ricercate e pagate da Papi e principi quanto i dipinti dei suoi colleghi pittori.

Valerio Belli Vicentino Il volume, che ne presenta per la prima volta il catalogo completo delle opere, è frutto di un progetto di ricerca intrapreso dal Cisa a partire dal 1995 e arriva ora alle stampe grazie alla Fiera di Vicenza. Rappresenta l'esito di una sorta di scavo progressivo, una campagna sistematica di indagini condotta con un centinaio di biblioteche, archivi e musei italiani, europei e americani, con frequenti sopralluoghi per arrivare ad un "corpus" più completo possibile delle opere dell'incisore vicentino. Il risultato è la schedatura scientifica, la catalogazione e la documentazione fotografica di oltre 250 opere di Valerio Belli, fra oggetti d'oreficeria, placchette, medaglie, cristalli e gemme incise, di molti dei quali si era perduta memoria o si ignorava la collocazione attuale. Si sono poi effettuare anche approfondite ricerche negli archivi, al fine di ricostruire la biografia belliana e di ricostruire notizie documentarie riguardanti le opere, arrivando a comporre una raccolta di oltre 150 documenti e testimonianze.

Nel libro la figura di Valerio Belli emerge come quella di un artista figurativo, grande scultore nel piccolo formato di cristalli e pietre dure, riprodotte poi come placchette in bronzo e piombo. Nel contempo, si propone anche una contestualizzazione della sua opera nell'ambito più ampio dell'oreficeria del primo Cinquecento, con particolare riguardo alla penetrazione del linguaggio "all'antica" negli arredi liturgici(reliquiari architettonici e suppellettile ecclesiatica in generale). E si offre infine una immagine la più completa possibile dell'attività del Vicentino come orafo, incisore di pietre semipreziose e medaglista o, piuttosto, artista-numismatico: in creative imitazioni di monete antiche, Belli è capace di evocare la bellezza delle coniazioni soprattutto greche e romane repubblicane, fino a quel momento trascurate in favore delle monete romane imperiali.

Inoltre, non si può peraltro dimenticare che Belli stesso possedeva nella casa vicentina di Santa Corona una notevole collezione di disegni di opere antiche, calchi e gessi, comprendente anche una serie di disegni tratti dalla Colonna Traiana e il famoso Autoritratto alla specchio di Parmigianino: per Palladio e gli artisti veneti di quell'epoca essa costituiva un vero e proprio museo, una accademia dove poter allargare i propri orizzonti e porre le basi della propria cultura architettonica e artistica. Nella realizzazione del libro si è voluto ricercare una serie di effetti visivi capaci di restituire la ricchezza figurativa dell'arte del Belli: ben 72 pagine di sole immagini a colori propongono ingrandimenti di gemme e cristalli, creando un vero e proprio itinerario all'inerno di un mondo di "capolavori di piccole figure" straordinarie nel loro dettaglio. L'esito è senza precedenti ed è stato ottenuto grazie alla cultura tecnica e alla sapienza visiva di Corrado Bosi, grafico del volume, capace di entrare in sintonia con il lavoro degli studiosi e di rafforzarne le letture.

"Valerio Belli Vicentino(1468c.-1546)" constera' di 560 pagine, con 800 illustrazioni e sarà messo in vendita al pubblico a Euro 155.00.

Biografia:
Valerio Vicentino. Incisore in pietre dure e medaglista italiano (Vicenza 1468-1546). Stilisticamente vicino ai modi del Quattrocento, si volse poi, attraverso un lungo soggiorno romano, ai modi del Cinquecento classicistico, in particolare risentendo dell'influenza di Michelangelo e di Perin del Vaga, dei quali riprese diversi disegni nelle sue incisioni. Fra le sue opere più famose ricordiamo: la cassetta con venticinque piastrine incise in cristallo di rocca, montate in argento, eseguita per Clemente VII fra il 1525 e il 1532 (Firenze, Museo degli Argenti); la brocca, in cristallo di rocca, eseguita nel 1532 sempre per Clemente VII, che ne fece dono a Francesco I di Francia (Firenze, Museo degli Argenti); una croce, in cristallo di rocca (Londra, Victoria and Albert Museum); la serie di cammei con scene della Gigantomachia (Vienna); placchette in cristallo di rocca incise, con scene mitologiche e storiche (Parigi, Louvre); un candeliere in argento con placchette incise in cristallo di rocca, eseguito in collaborazione con A. Gentili (Roma, Tesoro della Basilica Vaticana). Fu autore anche di numerose medaglie (una per il Bembo; 1532) di cui alcune con l'autoritratto.


Valerio Belli:
Cassetta in cristallo di rocca montata in argento dorato e smaltato. 1532

Valerio Belli Vicentino Valerio Belli Vicentino