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David Marinotto: Il sentimento della forma


Dal 4/12/2002 al 7/1/2003. Chiesa S. Ambrogio. Mostra di scultura.
orario: 15-19 da martedì a domenica
ingresso libero
info: Comune di Vicenza 0444-222114


Il sentimento della forma

Come accadeva spesso agli antichi mastri della scultura, David Marinotto ha cominciato a formarsi come orafo, acquisendo così il senso della nobiltà dei materiali, dell'uso sapiente delle dimensioni e dell'accurata elaborazione delle superfici per renderle sensibili alla luce, quasi a dilatarle nello spazio.

Come scultore, pur proseguendo il classico filone dello plastica contemporanea, da Alberto Viani o Gioncarlo Franco Tramontin - suo maestro - egli ha saputo coltivare una suo strada.

Se infatti, nei suoi ascendenti, sulla base di una profondo e irrinunciabile eccezione umanistica, è l'antropomorfismo della figura a costituire comunque il fulcro attorno al quale l'immaginazione instaura i propri articolati percorsi creativi, i fondamenti del lavoro del giovane artista goriziano sembrano viceversa riconducibili alle pure forme elementari, gravitanti attorno alle basilari tematiche della verticalità e della circolarità.

Nella loro concreta presenza le opere sembrano tuttavia vivere di una sottile tensione tra la perfezione metafisico di tali aprioristici riferimenti e la loro reale, accurata e tangibile modulazione nello spazio, caratterizzata dalle continue, talora impercettibili, ma significative variabilità delle sezioni e degli andamenti, ravvisabile nel sempre diverso fluire degli elaborati plastici.

Proprio queste umanizzanti “imperfezioni” sembrano allora far riconfluire una forse inattesa sensibilità sulle forme che, nel perdere la propria presupposta assolutezza, acquistano però in colore e naturalezza.

Tali significative trasformazioni risultano, altresì, accentuate dall'attento trattamento delle superfici, abilmente brunite o, per contrappunto improvvisamente come sublimate da specchianti lucidature, spesso volte o sottolineare inattese, eppure armoniche, cesure e discontinuità: forse impronte di uno affiorante esistenzialità.

Talora, specie nei motivi sulla verticale, realizzata in bianchissimo marmo, l'attenzione dello scultore sembra ancor più concentrarsi sull'analisi dell'evento e delle possibili metamorfosi delle forme le quali, nel lento tramutarsi dei pieni e dei vuoti, generato dal sempre mutevole andamento dei profili, pervengono a coinvolgere concretamente nell'opera anche lo spazio esterno.

Così, senza dimenticare gli ausili del mestiere e della tradizione, Marinotto cerca una propria misurata e silenziosa, ma fermo risposta in termini di ragione e di sentimento, alle sempre nuove e talvolta invadenti istanze di un tempo sovente sempre più assordante e confuso.

Note biografiche

David Morinotto nasce a Venezia nel 1967 ed attualmente vive e opera a Gorizia. Studia all'Accademia di Belle Arti di Venezia e si diploma in scultura con il Maestro G. E Tramontin. Inizio l'attività espositiva nel 1986 partecipando alla Mostra Regionale di Arti plastiche a Udine.

Dopo essere stato assistente alla cattedra di scultura presso l'accademia di Belle Arti di Venezia ed a quella di Brera a Milano, è docente all'Accademia di Lecce. Si impone all'attenzione anche come design orafo vincendo il concorso “Diamanti Domani” a Milano nelle edizioni 1988 e 1990. Giovanissimo viene scelto per la ristrutturazione delle opere di Alberto Viani a Palazzo Te a Mantova.

Ottiene importanti riconoscimenti: nel 1992 è vincitore del Premio “Omaggio ad Alberto Viani” a Mestre, nel 1995 ottiene il Primo Premio al VI Festival Des Artes a Beaulieu Sur Mer (Nizza) e nel 2000 al concorso “Ruga Giuffa” a Venezia. Nel 2002 partecipa, su invito, ad un concorso indetto dalla città di Portogruaro e, avendo ottenuto il massimo riconoscimento, gli viene commissionato uno scultura di grandi dimensioni collocata in permanenza nel “Percorso di Sculture”.