Nell'esposizione dei cuchi si possono vedere, quindi, le più diverse forme di fischietti in terracotta realizzati dalla fantasia di artigiani di mezzo mondo. La denominazione di questi fischietti è di derivazione prettamente veneta perché il loro suono ricorda il canto del cuculo e così la fantasia popolare li ha tramandati come "cuchi": purtroppo, però, l'arte di crearli si sta perdendo con la scomparsa degli anziani "maestri cucari".
Inventati per imitare gli uccelli, per rappresentare con il loro lieve soffio lo spirito della vita, o per allontanare gli spiriti cattivi, per segnare il trapasso dalla vita alla morte, come oggetto scaramantico, o come difesa usata dai contadini contro i predatori di coltivazioni, fino a diventare gioco per i bambini, o pegno amoroso, sono oggi assunti alle più vive rappresentazioni di espressione artistica e di costume.