Questo sito utilizza i cookies per offrirti la migliore esperienza di navigazione sul sito. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso. Accetto i cookies No

Cerca nel sito

Invia ad un amico
Livello del fiume Bacchiglione
e previsioni meteo di Vicenza

Vicenza - Montaigne: un filosofo del ‘500 che guarda all’Europa

Alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari una serie di conferenze a cura del dottor Alberto Frigo.

Montaigne: un filosofo del ‘500 che guarda all’Eur

Con una frase ad effetto, una ironia sottile che può molto insegnare ancora oggi, riusciva a sintetizzare nel Cinquecento concetti di alto spessore filosofico e politico.  La figura di Michel de Montaigne non ha mai smesso di affascinare generazioni di lettori dei suoi Essais, saggi densi di temi di grande spessore e universalità.
La riscoperta della figura di Montaigne viene oggi proposta in una serie di incontri ad ingresso libero ospitati alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari da ottobre a dicembre 2011.  


I tre appuntamenti, promossi dall’Alliance Française di Vicenza in collaborazione con Intesa Sanpaolo, approfondiranno aspetti diversi del filosofo, politico e scrittore francese. Guida nel percorso sarà il dottor Alberto Frigo, massimo studioso di Montaigne cui si deve la recente e prima pubblicazione degli Essais in italiano.
“La figura di Montaigne diviene oggi più attuale che in ogni altro tempo - afferma il filosofo thienese, docente universitario in Francia -  Il nostro mondo, come il suo, è frammentato e lacerato da conflitti civili e religiosi. Leggere Montaigne non significa dunque ricostruire un passato lontano cinque secoli ma anche – o soprattutto – trovare una guida nella difficile geografia della nostra contemporaneità; in questo senso abbiamo scelto di definirlo un pensatore moderno “per l’Europa”, portatore di domande che ancora oggi cercano risposte condivise”.


Il primo incontro, sabato 15 ottobre 2011 alle 16.30, sarà dedicato al tema «Se avessi avuto a chi parlare...» Montaigne e La Boétie: l’amicizia e la nascita degli Essais. Gli Essais sono il risultato di un dialogo epistolare mancato, quello con l’amico Étienne de La Boétie, amatissimo da Montaigne e morto prematuramente. L’amicizia è dunque all’origine del progetto editoriale e filosofico dei Saggi. Nel sodalizio con La Boétie, Montaigne riconosce il modello di un dialogo senza artifizi, di un «mettersi a nudo» nella piena trasparenza verso se stessi e verso gli altri. Ma il legame con La Boétie solleva anche un  interrogativo fondamentale: com’è possibile trasformare un’esperienza unica ed irrepetibile in un caso esemplare? Come può un individuo singolo proporsi a modello universale? A questo interrogativo Montaigne risponderà negli Essais cercando di mostrare che «ogni uomo porta in sé la forma intera dell'umana condizione».


Sabato 12 novembre 2011 alle 16.30, il secondo incontro verterà su Montaigne e la politica del suo tempo: vivere e pensare la tolleranza. Gli Essais vengono redatti e pubblicati negli anni in cui le guerre di religione sconvolgono la Francia. Montaigne, in quanto sindaco di Bordeaux, è uno dei protagonisti della politica contemporanea e si prodiga attivamente alla ricerca di una difficile mediazione tra gli opposti partiti protestanti e cattolici. Ma cosa significa, da un punto di vista filosofico, pensare la tolleranza? Dove porre il confine tra l’accettazione dell’altro e l’affermazione indiscriminata del relativismo più totale? Negli Essais Montaigne si sforza di conciliare tali opposte esigenze e giunge a proporre una sintesi articolata delle problematiche politiche del suo tempo che possono trovare interessanti parallelismi ancora oggi.


Il terzo ed ultimo incontro, sabato 10 dicembre 2011 alle 16.30, sarà sul tema dell’ «Immaginarlo inimmaginabile»: Dio, religione e limiti della ragione negli Essais. Il rapporto di Montaigne con la religione è tra i più controversi. Le vicende legate alla messa all’Indice e alla fortuna degli Essais presso i pensatori libertini hanno reso difficile valutarne l’esatta natura. Di fatto, Montaigne parla spesso e lungamente di Dio, della religione e anche di teologia, pur esprimendo talvolta posizioni opposte o addirittura contraddittorie. Tuttavia non sembra impossibile ritrovare un’intima coerenza nel pensiero di Montaigne su Dio e la fede. Una coerenza sottile ma profonda che gli permette di presentare le sue «umane fantasie... in maniera, non dogmatica, ma sempre molto religiosa».

Tutti gli incontri sono ad ingresso liberto fino ad esaurimento dei posti disponibili. Informazioni al n. verde 800.578875.
www.palazzomontanari.com


Altri articoli