In quello che sarebbe stato il suo sessantesimo compleanno, giovedì 4 ottobre, l'Accademia Olimpica vuole rendere omaggio a Franco Volpi, prematuramente scomparso nel 2009, accademico olimpico dal 1993, ordinario di Storia della filosofia contemporanea all’Università di Padova ed "eccezionale interprete in Italia e nel mondo della tormentata cultura che si agita nei tempi ormai solo nostri".

Con queste parole lo ricorda Franco Bottio, presidente dell'Accademia, che alle 15.30 aprirà, nell'Odeo del Teatro Olimpico, il pomeriggio, nel quale l'opera di filosofo e l'impronta di uomo di Franco Volpi saranno ripercorse da alcuni fra i tanti colleghi, discepoli e amici che ebbero modo di conoscerlo e apprezzarlo.

Con l'accademico Franco Todescan in veste di moderatore, all'incontro parteciperà Enrico Berti, dell'Università di Padova, che approfondirà l'impegno per la ricerca che fu proprio di Volpi. Dopo di lui l'accademico e giornalista Cesare Galla ne ricorderà la grande capacità divulgativa, espressa in un poderoso corpus di opere e di interventi negli organi di informazione. "Io, Franco e il fantasma di Heidegger" sarà invece il tema attorno al quale si soffermerà l'accademico Giangiorgio Pasqualotto, mentre l'accademico Paolo Menti illustrerà il "Quaderno" dal titolo "Franco Volpi interprete del pensiero contemporaneo" che la storica Istituzione vicentina ha dedicato al filosofo e che sarà presentato proprio in occasione dell'appuntamento all'Odeo. Infine, Giovanni Gurisatti, dell'Università di Padova, analizzerà il saggio sui "Senilia" di Schopenhauer, ultima fatica di Franco Volpi.

"Con tutti loro - riflette il presidente Bottio - saremo invitati a riscoprire il prezioso contributo che egli ha offerto alla comprensione delle inquietudini nelle quali si dibatte l’uomo moderno, prima ancora che il filosofo qual egli è stato, e saremo quasi condotti dalla testimonianza sua
e su di lui a interrogarci circa il compito che ci ha lasciato. Di Volpi - conclude il presidente dell'Accademia Olimpica - restano non soltanto le tantissime opere e la memoria di un 'globe trotter' della curiosità intellettuale e della fine intelligenza; rimangono soprattutto un monito e uno sprone che tutta la sua vita d’eccellenza, sino all’ultimo, ci ha trasmesso, nella vitalità appassionata delle sue ricerche e dei suoi affetti: 'Diventa quello che sei! E anche se la vita non è bella, cerca di renderla tale'".
La tornata è aperta al pubblico e a ingresso libero. Per informazioni, Accademia Olimpica: tel. 0444 324376, [email protected] e www.accademiaolimpica.it.