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Mossano: Ruzante - La Moscheta

Villa di Montruglio Via Montruglio, 9 - Mossano (VI)

Mossano: Ruzante - La Moscheta

Theama Teatro, Accademia del Teatro in Lingua Veneta in collaborazione con Villa di Montruglio e l'Associazione "Marvellous Sound Project" con il contributo della Regione del Veneto presentano Ruzante - La Moscheta di Giancarlo Marinelli, da un adattamento di Roberto Alonge. Regia di Giancarlo Marinelli.
 
La Moscheta, scritta da Ruzante tra il 1527 e il 1531, prende il nome dal “parlar moscheto”, espressione dialettale utilizzata per riferirsi alla lingua più raffinata (cittadina) che si contrappone al dialetto contadino padovano, in genere impiegato da Ruzante. La vicenda si svolge nel Cinquecento in un borgo alla periferia di Padova e ruota intorno alla figura di Betìa moglie di Ruzante, contesa fra l’antico amante, il contadino Menato, e Tonin, un soldato bergamasco.
La smania d’amore li porta a compiere gesti eroici che si concretizzano in scene esilaranti, come quella in cui Ruzante si traveste da straniero e parla “moscheto” (o “napolitan” come nella versione di Marinelli) per conquistare Betìa, o quando affronta con un forcone spuntato il soldato che gli ha sottratto i “dinàri”.
Nell’opera si affermano i grandi motivi realistici della sua arte: la contrapposizione tra campagna e città, la miseria del contadino, la guerra cui è costretto proprio per sfuggire alla miseria, la paura della guerra, l’umiliazione dei suoi sentimenti più profondi, ma al tempo stesso anche la sua vitalità, la sua robusta e naturale sensualità, la sua commistione di astuzia, rozzezza e dabbenaggine.
 
L’opera di Ruzante e la sua figura rappresentano un patrimonio del Veneto e dell’Italia intera da coltivare e valorizzare. È importante dare una valenza più ampia e un respiro maggiore alla sua ricca produzione, inquadrandolo non come un semplice autore locale, accezione oltremodo riduttiva, ma nella sua vera dimensione, quella di un protagonista del panorama teatrale di ieri e di oggi; un autore che, con il suo linguaggio locale, ha saputo parlare all’universale dell’uomo.
 
La Moscheta è una storia di amore tradito, di amicizia tradita.
È una storia di possessione e di vendetta.
Betia è sposata con Ruzante, che è amico di Menato. Ma Menato è anche l’amante di Betia. Come se non bastasse, irrompe un soldato che si aggiunge e frantuma, ad un tempo, il triangolo.
Siamo a Padova; una città sospesa nel tempo e nella carne, immersa in un groviglio di legno e nebbia, vagamente portuali.
La protagonista è la lingua. La lingua intesa come linguaggio, ma anche e soprattutto come parte del corpo. Ché in Ruzante la lingua è il corpo. È la vita.
La vita che si rinchiude in se stessa, che non parla, che si ostina a non voler comunicare.
E poco importa che i personaggi si esprimano in italiano, in pavano antico, in pavano moderno, in africano, in inglese, in francese, o addirittura con la magia dei segni dei sordomuti.
Ciò che conta è il miracolo, radicalmente antico, disperatamente moderno, del loro tramutarsi.
(Dalle note di regia di Giancarlo Marinelli)

Sabato 29 ottobre 2011 ore 21

 
Informazioni e Prenotazioni:
Biglietto unico € 12,00
I biglietti saranno in vendita presso Villa Montruglio – Mossano (Vicenza)
il giorno dello spettacolo dalle 19.30 in poi
0444/322525 e [email protected] (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18)
349/0927536 (tutti i giorni dalle 10 alle 18)


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