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Pene d'amor perdute: al teatro Super di Valdagno

Stagione Teatrale 2010/2011

Pene d'amor perdute: al teatro Super di Valdagno Domani sera, mercoledì 23 febbraio, alle ore 21 presso il Teatro Super di Valdagno andrà in scena lo spettacolo “Pene d’amor perdute” di William Shakespeare, con Marina Suma e per la regia di Stefano Artissunch. Lo spettacolo è inserito nel programma della consolidata Stagione Teatrale promossa e organizzata dal Comune di Valdagno, in collaborazione con la Fondazione Atlantide GAT di Verona, con il Cinema Teatro Super e con il contributo di Banca San Giorgio e Valle Agno.
 
La stagione si articola per questa edizione in 6 spettacoli, suddivisi in due rassegne per incontrare tutti i gusti: In Scena e Altri Percorsi. Una esilarante messa in scena di “Pene d’amor perdute”, sfarzosa commedia romantica di W. Shakespeare, storia che narra dello scontro seduzione-castità e del potere travolgente dell'amore. Si tratta di un’opera dall’intreccio in apparenza semplice, ma che nasconde la scintillante ambiguità tipica delle commedie shakesperiane da cui si evince la straordinaria modernità dell’opera.

Sul palcoscenico con Marina Suma, Alessia Bedini, Stefano De Bernardin, David Quintili, Stefano Tosoni e Gian Paolo Valentini. Quella che andrà in scena domani sera è un’opera divertente, che ci permette di sorridere di situazioni non facili. Non c’è politica, né ideologia, in “Pene d’amor perdute” c’è umanità, qualcosa che ci dice che dobbiamo saper accettare la vita come viene. E’ un opera che fa parte del ciclo delle commedie romantiche di Shakespeare e per questa messa in scena il regista Stefano Artissunch ha deciso di ricreare nello spazio scenico un’atmosfera da sogno immergendo i personaggi in una scenografia non realistica ma fortemente evocativa.

La scenografia è quindi dinamica nel senso che si compone agli occhi dello spettatore magicamente con lo scorrere delle varie scene quasi a voler raccontare l’evoluzione dei sentimenti dell’uomo. Intenso il lavoro sui personaggi che sviluppano una recitazione molto schietta e adatta ai giochi linguistici dell’opera. A simboleggiare un inno all'amore l'euforia dell'innamoramento, il potere della sensualità e dell'erotismo sono evocati dalla fisicità degli attori e crescono come in una danza. A corollario del tutto un'attenta ricerca di particolari atmosfere musicali chiude la partitura scenica.

La Trama:
Ferdinando re di Navarra e i suoi nobili amici hanno fatto giuramento di non dedicarsi a niente che non sia lo studio per tre anni di seguito; è quindi esclusa la frequentazione di compagnie femminili ed anche la sia pur minima confidenza con una donna; proprio quando è ora di mettere in pratica il proponimento, però, giunge alla corte di Ferdinando la figlia del re di Francia, insieme alle sue dame di compagnia, inviata dal vecchio padre per discutere di alcune cessioni territoriali: i giovani spagnoli non fanno in tempo a ricevere le nobili francesi in nome del protocollo di corte, che si ritrovano tutti innamorati chi dell'una chi dell'altra.

Segue tutta una serie di schermaglie amorose, poiché quello che da parte degli spagnoli è un sentimento sincero, dalle giovani dame viene scambiato per null'altro che frivolezza; ma allorquando Ferdinando e gli altri si rivelano definitivamente in tutta la pienezza dei loro sentimenti, un messo porta improvvisa la notizia della morte del re di Francia, sicché le giovani dame devono abbandonare la Spagna per tornare in patria. Prima, però, una volta compresa la sincera natura del sentimento dei nobili spagnoli, fanno loro promettere che lo stesso sarà messo alla prova da un anno di eremitaggio, alla fine del quale, se il proponimento sarà rimasto immutato, esse acconsentiranno alle loro richieste.

Amore e Linguaggio sono i due protagonisti supremi di questa singolarissima esilarante commedia che si inoltra con stupefacente analisi psicologica in tutte le labirintiche e vorticose sfumature del corteggiamento amoroso, fino allo sfinimento; e tutto ciò con un linguaggio dinamico e festoso, acuto e ironicamente soverchio, come una girandola iridescente che irretisce e amalgama tutti i colori della più colta dialettica.

Commedia mai così attuale come oggi in cui storditi di parole e di contraddizioni sfacciate e farsesche il linguaggio prevarica sul senso, reale e virtuale si intersecano, si confondono e confondono. Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 20 aprile 2011 alle ore 21 con “Le fate (Favole)” di e con Paolo Poli.

Prevendita biglietti una settimana prima di ogni spettacolo alla Libreria Buonastampa Corso Italia 17 a Valdagno telefono 0445 401092.

Per informazioni:
Comune di Valdagno - Ufficio Cultura Tel. 0445 428223
www.comune.valdagno.vi.it
[email protected]
www.teatrostabileverona.it

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