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Semiramis: una interpretazione della compagnia Menoventi

marted́ 31/09/2010 al Garage Nardini di Bassano

Semiramis: una interpretazione della compagnia Men Dal sottosuolo emerge l'irresistibile figura dell'imperatrice rubata all'opera di Calderòn de la Barca. Semiramis è una donna intrappolata in una eterna prigione, un bagno bianco sulle cui pareti di maiolica lucente risplendono scritte di colore rosso e nero. Parole d'amore o frasi crudeli che indicano un destino terribile ma inevitabile. La cattività prolungata è causa di allucinazioni, o di comici malintesi. Dal sottosuolo vedremo emergere l'irresistibile figura dell'imperatrice rubata all'opera di Calderòn de la Barca, la figlia dell'aria. La sovranità sarà allora la nuova prigione, la parola l'isolamento, l'incesto la rivolta. all'interno di un labirinto simmetrico, dovre grotta e reggia sono identiche e tremendamente simili a un bagno senza sanitari, Semiremis percepisce eventi casuali come responsi ai soliloqui, generando un dialogo con una serie infinita di doppi interlocutori. Impossibile distinguere tra avvenimento e allucinazione, come altrettanto impossibile è giudicare la miseria del potere; chi si è impigliato nella sua rete ha infatti un'unica apparente via d'uscita: quella verso l'alto. E questo animale sacrificabile non esiterà ad eseguire, una volta intrappolato, la personale vendetta pubblica. «E siccome il mondo ha fatto di me una puttana, adesso io ne faccio un casino».

Note per i curiosi:
la hija del aire è l'opera di Pedro Calderòn de la Barca che riprende e sviluppa il mito di Semiramide, leggendaria regina assira a cui si attribuisce la costruzione dei Giardini pensili di Babilonia e che in seguito verrà a confondersi con la dea Ishtar.
Il più bello (e anche il più prolisso) dei drammi di Calderon narra le vicende di Semiramis dal momento della sua liberazione; essa è infatti rinchiusa dalla nascita all'interno di una grotta sorvegliata dal profeta Tiresia. Questa cattività ha origine dal terribile vaticinio degli dei che assistettero alla genesi della bambina: un cacciatore violentò la ninfa Derceto, prediletta di Venere, e dopo l'amplesso venne divorato dai propri cani; la Ninfa morì nel parto lasciando così il neonato alle cure di uno stormo di colombe. Venere, affidando la bambina a Tiresia, gli raccomandò di non mostrarla mai ad alcun uomo, giacchè il suo destino sarebbe stato quello di trasformarsi nell'orrore del mondo, portando con sè tragedia e morte. Dopo vent'anni però giunge nei pressi della grotta l'esercito vittorioso del generale Menone. Questi trova la ragazza e la libera nonostante il veto di Tiresia, che impotente si uccide. Innamorato e geloso Menone impone cautela all'amata ed iniziano una nuova vita nella villa di campagna, isolati dal mondo. Un giorno Semiremis incontra il re Nino, che subito si innamora e la chiede in sposa: lei accetta e ripudia Menone, che viene accecato ed esiliato. Trascorrono altri vent'anni, Nino è morto in circostanze sospette e Babilonia, fondata da Sermiramis, è in guerra con la Lidia. Ninia, il mansueto figlio della regina e del re defunto ha ormai raggiunto l'età per regnare ed il popolo lo accolama e minaccia la rivolta, stanco dei soprusi dell'imperatrice e contestando la guida di una donna. Questa abdica a sorpresa di tutti ma una notte, servendosi dell'incredibile somiglianza con il figlio, lo rinchiude e si sostituisce ad esso, continuando così a regnare sotto mentite spoglie.
Troverà infine la morte in battaglia e l'inganno verrà scoperto: è l'alba di un morbido regno retto dal placido buon senso di Ninia. E vissero tutti felici e contenti... tranne Semiramis.

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