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Vicenza: "Il principe di Homburg"

Giovedì 29 e venerdì 30 Marzo alle 20.45 al Teatro Comunale di Vicenza.

Vicenza: "Il principe di Homburg"

Sarà uno spettacolo onirico e raffinato, costruito sui grandi temi del dovere e della morale, ambientato in tempi di guerra, a chiudere il cartellone della Stagione di Prosa 2012 del Teatro Comunale di Vicenza: giovedì 29 e venerdì 30 marzo alle 20.45 è in scena “Il Principe di Homburg” di Heinrich Von Kleist, traduzione e regia di Cesare Lievi, drammaturgia di Peter Iden, una co-produzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine con CSS, Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, spettacolo in tournée sui palcoscenici italiani da marzo a maggio per ricordare il grande poeta tedesco nel duecentesimo anno della morte.

“Il Principe di Homburg” di Heinrich Von Kleist viene allestito a duecento anni dalla sua morte, (l’edizione che vedremo a Vicenza ha debuttato nell’ottobre dello scorso anno), per fare il punto sulla tenuta culturale e umana di uno tra i più sconvolgenti e contradditori poeti drammatici. Il “Principe” di Von Kleist, poeta e drammaturgo morto suicida nel 1811 a 34 anni insieme alla fidanzata, è un testo raramente allestito sui palcoscenici italiani. Questa messa in scena intende mettere in luce non tanto il dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma piuttosto la proposta kleistiana di una possibile soluzione, per cui da ogni conflitto si può uscire grazie a un sogno. E non importa se chi crede al sogno è destinato a cedere e a crollare sotto il principio di realtà, anzi.
Il testo è molto avvincente, complesso, per molti versi premonitore: sotto la parvenza di fiaba racconta la tragedia di un giovane dibattuto tra generosità e ragion di stato, una sospensione rappresentata proprio come un sogno. Tra le due visioni oniriche, quella dell’inizio e quella della fine, si dipana la vicenda centrale, il trionfo militare del giovane ufficiale prussiano. Ma per ottenere la vittoria nella battaglia decisiva contro gli svedesi, il principe ha disobbedito al suo sovrano, e per questo viene condannato a morte. Molte le trasposizioni possibili, anche nel mondo dei nostri giorni, sul senso dei limite e sui limiti con cui i giovani si devono confrontare quotidianamente.

La scena si svolge in un allestimento dominato da un impianto scenico di alta qualità visiva e di forte impatto (le scene sono di Josef Frommwieser, i costumi di Marina Luxardo, il disegno lucidi  Gigi Saccomandi); gli interpreti, Lorenzo Gleijeses nel ruolo protagonista del principe Federico Arturo di Homburg, Stefano Santospago nei panni del principe elettore del Brandeburgo Federico Guglielmo, le forti figure femminili di Ludovica Modugno principessa elettrice e di Maria Alberta Navello, la principessa Natalia d’Orange, nipote del principe elettore, disegnano con commozione e compostezza i tratti a volte onirici, sempre molto intensi, della fiaba di guerra.

In uno spazio neoclassico, sospeso e irreale, dieci attori si affrontano con la fluidità, la precisione e la vaghezza tipica dei sogni, lasciando che l’immaginazione si presenti come forza fondamentale per decidere la vita, il suo senso e il suo destino.

Il principe Federico di Homburg è sonnambulo. Dopo una notte trascorsa a sognare la gloria, egli ascolta in modo distratto le disposizioni dei suoi superiori e sul campo di battaglia trasgredisce gli ordini ricevuti. Anche se con il suo gesto eroico ha permesso ai prussiani di riportare la vittoria decisiva sugli svedesi (il riferimento è alla storica battaglia di Fehrbellin del 1675), il Grande Elettore non può evitare che Homburg sia condannato a morte per la sua disobbedienza. Dalla gloria al terrore della morte. In favore del principe intervengono anche la nipote e la moglie del Grande Elettore, mentre nell’esercito già serpeggia la rivolta per la supposta crudeltà del sovrano; il quale allora fa sapere al giovane prigioniero che sarà graziato, purché dichiari egli stesso di considerare ingiusta la sentenza del tribunale di guerra. Eretto così a giudice di sé, Homburg abbandona ogni viltà e torna a essere un eroe. Ora accetta la morte, perché ha compreso e fatto proprio il principio kantiano dell’obbligatorietà della legge, fondata nella legge stessa. E solo questo riconoscimento del valore etico e vincolante di una norma valida per tutti permette a Homburg e al dramma di Von Kleist di trovare la via di un imprevisto e sorprendente lieto fine.

Cesare Lievi, grande uomo di teatro (è anche sovrintendente e direttore artistico per la prosa del Teatro “Giovanni da Udine”) oltre alla regia firma la traduzione di questa edizione de “Il Principe di Homburg”, pubblicata nella prestigiosa collana “I Meridiani” di Mondadori; prosegue nel testo la sua analisi delle inquietudini della contemporaneità, affidandosi al mondo del romanticismo tedesco.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442  [email protected]), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. I prezzi: intero 28 euro, ridotto over 60 - 22 euro, ridotto under 25 - 14 euro.


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