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Il Santuario della Madonna di Scaldaferro
Approfondimento tematico
L’immagine della Madonna Salus Infirmorum


La sacra immagine della Madonna di Scaldaferro venne dipinta, secondo la tradizione, nella seconda metà del 600, in una nicchia murata esternamente la fattoria di casa Mocenigo, come attesta l’iscrizione sulla parte inferiore del dipinto, che reca la data del 1665.

Il restauro del 1984, l’ultimo compiuto, ne ha messo in luce la complessa vicenda artistica, dal momento che sono state scoperte, strato dopo strato, almeno cinque differenti figurazioni della Vergine. Tali trasformazioni si resero necessarie per l’effettiva salvaguardia dell’opera, esposta, in origine, alle intemperie e solo dal 1715 inserita nel Tempietto ottagonale.
Santuario Madonna Scaldaferro Contribuirono in modo notevole alla corrosione dell’affresco sia le infiltrazioni d’acqua nel muro, procurate dal ruscelletto che scorreva sotto lo stesso, sia la differenza di temperatura dei due ambienti separati dal muro, da una parte il caldo e dall’altra il fresco edificio sacro.
In origine la Madonna era raffigurata a mezzo busto e frontalmente; un velo scendeva dal capo e si poggiava sulla veste. Questa presentava uno scollo rotondo con i ricami geometrici, arricchiti da un monile centrale e da sei pendagli. Sopra questa veste era una sorta di grembiule dell’orlo ricamato, dal quale usciva uno scettro. È probabilmente originale anche la cornice rettangolare dipinta attorno all’immagine della Vergine.


Santuario Madonna Scaldaferro Santuario Madonna Scaldaferro Tra la seconda metà del 700 e l’inizio dell 800, vennero aggiunte ai lati della Madonna le figure di S. Antonio da Padova con giglio e libro, sulla sinistra, e S. Francesco d’Assisi con croce e libro, e a destra su di un paesaggio "trasparente" con profili di montagne sullo sfondo.
Ai due santi, nominati compatroni della parrocchia, furono dedicate, assieme alle Vergine, le campane del campanile adiacente alla chiesa. Sembra si possa ascrivere allo stesso periodo dell’incoronazione della Vergine con un diadema in metallo, lavorato artisticamente da un artigiano locale, la cui decorazione era impreziosita di pietre dure, perle, e quattro stelle d’oro.

Vennero successivamente ridipinte le vesti della Madonna e scomparvero sia il grembiule sial lo scollo con monile e pendenti, che si trasformarono in un'unica veste più semplice, dalla quale spuntava la mano sinistra reggente lo scettro, evidente aggiunta.
Modificò ulteriormente l’immagine della Madonna la scomparsa della corona, poi ritrovata in occasione del restauro del 1984; la Vergine comparve allora senza copricapo, con il velo, sul quale poi tornò a poggiare una corona, questa volta dipinta.

L’ultimo già citato restauro ha voluto recuperare l’originaria figurazione della Vergine, quale ora troneggia sull’altare maggiore del Santuario di Scaldaferro: è questa l’immagine venerata da un’ininterrotta e sincera devozione popolare, segno della presenza di Maria nella vita dei fedeli.