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La chiesa di S. Rocco
contrà Mure S. Rocco, 26 - 36100 Vicenza
tel 0444-303032

Profilo storico
La chiesa di S. Rocco


Nell'aprile del 1485, la scoperta di alcuni casi di peste nel borgo di Portanova gettò la città di Vicenza nel panico. Per contenere la tensione, dopo che si erano rivelate inefficaci tanto la disposizione di norme igieniche quanto iniziative eclatanti come la cacciata degli Ebrei, qui come in altri luoghi ridotti a capro espiatorio, si deliberò la fondazione di una chiesa intitolata a San Rocco, protettore degli appestati. Il 16 maggio, con il concorso dei comune e delle fraglie, veniva posta la prima pietra. L’esecuzione si protrasse a lungo, ma le fasi di costruzione sono difficili da seguire; verso il 1530 la chiesa venne prolungata verso oriente e fu innalzata una nuova facciata.

La paternità del progetto viene convincentemente attribuita a Lorenzo da Bologna, anche se, lasciando Lorenzo la città nel 1489, la realizzazione fu portata a termine da altri, forse, fino al 1510, da Rocco da Vicenza.

Chiesa San Rocco La nuova chiesa veniva affidata ai Canonici Secolari di San Giorgio in Alga, una congregazione sorta a Venezia alla fine del sec. XIV Qui un gruppo di nobili, chierici con alcuni laici, facendosi portavoce delle istanze di rinnovamento allora particolarmente sentite nella crisi degli ordini tradizionali e senza essere vincolati ad alcuna regola (di qui l'epiteto di "secolari") avevano portato nuova linfa nel mondo religioso. La spiritualità si fondava sulla meditazione, la vita comunitaria povertà: per queste caratteristiche erano subentrati spesso gestione di conventi e abbazie ormai in declino.

Presenti a Vicenza in S. Agostino e a Lonigo, in S. Fermo, i Celestini, così chiamati dal colore della tunica , si trasferirono a san Rocco nel maggio del 1486; due anni dopo ottennero la facoltà di annettervi un monastero, dove rimasero sino al 1668, quando, in un radicale riassetto delle istituzioni ecclesiastiche, l'ordine venne soppresso. A reggere la chiesa di San Rocco furono chiamate allora le Carmelitane di Santa Teresa, dette Teresine: appartenenti ad una congregazione di antichissima origine (i Carmelitani erano nati alla fine del XII secolo), ricordavano nel nome la figura di Santa Teresa d'Avila, autrice nel 1560 di un'ampia opera di riforma. Dai documenti risulta che il loro servizio in San Rocco fu sempre svolto con cura: più numerose dei Celestini, contarono tra loro esponenti delle più illustri famiglie vicentine.

Chiesa San Rocco Il convulso periodo della dominazione napoleonica non risparmiò nemmeno questa corporazione religiosa, che come tutte le altre venne soppressa. In tale occasione parte del patrimonio della chiesa andò disperso; ma soprattutto mutò la funzione del complesso, trasformato a sede dell'Istituto degli Esposti.

I neonati, di nascita illegittima o con handicap psicofisici o ancora appartenenti a famiglie non in grado di mantenerli, venivano lasciati presso la ruota dietro la porticina che si apriva lungo la parete sinistra della chiesa.
Oggi l'ex monastero è sede, intorno al suggestivo chiostro, di varie attività a carattere sociale e culturale, tra cui il Centro Studi sull'Impresa e il Patrimonio Industriale, la casa alloggio della Comunità terapeutica di san Gaetano e l'Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa.

La chiesa, aperta per le funzioni liturgiche, è visitabile su appuntamento, ospita matrimoni e concerti del noto coro di San Rocco.