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Sulle tracce dei Longobardi

Obiettivo gen.: identificare le testimonianze storico artistiche lasciate dal popolo longobardo nel territorio vicentino.

Obiettivi did.: Conoscere la vita, costumi, organizzazione politica e sociale, arte, armi e onramenti del popolo longobardo.

Itinerario: Museo di archeologico, chiesa Cattedrale e Basilica dei SS. Felice e Fortunato.

CENNI STORICI

Nel 568 d.C. il popolo longobardo abbandona la Pannonia e scende in Italia, stabilendo a Cividale del Friuli la sede del primo Ducato. Insieme con gruppi di Slavi e Sassoni, i conquistatori seguono la Postumia, via strategica che attraversa l'Italia settentrionale, da Aquileia e Genova. Fondano altri ducati: a Ceneda, vicino a Vittorio Veneto, importante incrocio di vie romane, a Treviso e a Vicenza, prima di occupare Verona, caposaldo strategico della regione.
Con la conquista longobarda inizia la divisione politica dell'italia: la Langobardia (Lombardia) si contrappone alla Romania (Romagna).
Alcuni toponimi, come Monticello di Fara di Montebello, Fara vicentino, Gualda, Guizza e molti vocaboli di origine longobarda fanno parte del nostro lessico quotidiano.
Nei dintorni di Vicenza sono state identificate alcune necropoli nelle quali i guerrieri furono sepolti con le loro armi comuni o con abbigliamenti di parata, evidenziando l'organizzazione territoriale di "farimannie" dislocate a difesa del ducato vicentino.

A Sovizzo scavi, anche recenti, hanno portato alla luce tombe di guerrieri Arimanni. Questi si distinguono perchč, oltre allo scudo, alla spada, alla lancia, "scramasax", all'elmo e agli speroni hanno cinture con piastre e anelli di bronzo e in al cuni casi di oro massiccio lavorato a sbalzo.
Il corredo funebre delle donne comprende orec chini collane e armille. Crocette funerarie d'oro sbalzato sono state trovate sul velo sudario che copriva il volto del defunto.

La cultura e l'arte dell'epoca longobarda sono espressione dell'originaria tradizione germanica con l'apporto di artisti bizantini e romani.
Delle chiese perdute e degli edifici costruiti nei secoli di dominazione longobarda restano esempi scultorei caratterizzati dall'intreccio vimineo, molto elegante ed armonioso negli arredi liturgici, nei plutei di recinzione degli altari, nei capitelli e nelle lastre tombali.
Quando la regina Teodolinda ottiene la conversione al cattolicesimo della corte e di buona parte della popolazione longobarda, matura un nuovo clima culturale che porta al rinnovamento decorativo di chiesa e di palazzi.

Nel Duomo di Vicenza, primo altare sul lato destro, si conserva una grande vasca di pietra donata dal Gastaldo Rodoaido, con la iscrizione:

"RADOALD V. M. GASTLDIUS HUNC LAVELLUM ET POTIALE FIEBI ORDENAVET"

Nella Basilica dei SS. Felice e Fortunato, inserita nella parete sinistra della navata centrale, risalta una piccola lastra tombale (cm 68x46) ricca di elemanti decora tivi e simbolici.
La suggestiva badia di S. Maria Etiopissa, in localitą Tre Scalini di Vivaro, dopo Polegge, conserva un bellissimo pluteo di marmo greco di cm 75x195, con le figure di due pavoni che si disse tano in un simbolico giardino, ricco di piante e fiori. Sulla facciata della chiesetta di S. Martino di Brogliano risaltano due sculture del periodo longobardo: due pavoncelli bevono in un unico vaso; un guerriero impugna la sua lunga lancia.
Altri frammenti di sculture si trovano in molte chiese costruite in epoca longobarda e dedicate ai santi venerati da questo popolo di guerrieri che ebbe particolarmente cari S. Giorgio e S. Michele, S. Martino e S. Salvatore.

Nel vicentino ben diciotto chiese sono dedicate a S. Giorgio e ventisette a S. Michele.
Riteniamo utile segnalare anche i nomi di alcune chiesette "arimanne" perchč, secondo la tradizione, furono costruite nei punti strategici dove i guerrieri longobardi avevano i posti di guardia per il controllo del territorio. Anche se hanno subito trasformazioni nel corso dei secoli, sono una suggestiva testimonianza dell'architettura e dello spirito religioso dell'Alto Medio Evo: S. Silvestro a Vicenza, S. Giorgio in Gogna a Vicenza, S. Martino al Ponte del Marchese, S. Michele nel cimitero di Caldogno, S. Giorgio e S. Zeno a Costabissara, S. Vitale di Grancona ora S. Antonio Abate, S. Martino nel cimitero di Brogliano, S. Giorgio a Velo d'Astico.