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IL MUSEO DEL RISORGIMENTO


(direttore Mario Michelon)

Il Museo Storico di Vicenza, che con delibera del Consiglio Comunale del 1973 si intitola 'Museo del Risorgimento e della Resistenza", è legato alla cultura e alla tradizione della città e del suo territorio per un triplice ordine di ragioni:

a) perché raccoglie memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla storia d'Italia e che furono in qualche modo collegati con la storia di Vicenza;
b) perché vi sono documenti e cimeli cospicui di uomini, i quali appartengono all'ambiente sociale e culturale vicentino - oltre ad essere parte attiva della storia della Patria -, mentre in molti casi sono tuttora presenti i loro discendenti o addirittura - per i fatti del XX secolo - gli stessi uomini partecipi dei fatti documentati;
e) perché sul colle di Ambellicopoli dove sorge l'edificio di Villa Guiccioli che ospita il Museo si svolsero le epiche gesta del 1848, che videro molti giovani vicentini - in unione di sacrifici e di intenti con i volontari provenienti da varie regioni d'Italia - impegnati in una lotta eroica, e ad un certo momento senza speranza, contro gli Austriaci.

Questi aspetti (oltre ad altre considerazioni) spiegano il significato e la posizione del Museo del Risorgimento e della Resistenza nell'ambito della vita vicentina. Va aggiunto inoltre che nell'area prospiciente il Museo, anche se da esso chiaramente distinti, sono i ricordi dei caduti di Vicenza, e precisamente: - nella cripta dell'edificio laterale, detto "Foresteria", si trova il sarcofago contenente resti dei combattenti del 1848, rinvenuti sul colle, in occasione di scavi, 90 anni dopo; - a lato delle gradinate di accesso al piazzale del Museo sono le lapidi con i nomi dei caduti vicentini delle guerre dal Risorgimento al 1939, nonché un ricordo dei caduti della guerra 1940-1945, che fa di questo manufatto l'unico monumento di Vicenza ai caduti ed alle vittime della 2a guerra mondiale.

Il materiale contenuto nel Museo comprende varietà di documenti e di cimeli, in parte esposti, in parte, prevalente, conservati nei depositi e nell'archivio.

La parte più consistente, specialmente per quanto riguarda l'800, è costituita dalla vasta "raccolta Fantoni" (ricchissima e varia collezione di documenti, libri, cimeli raccolti, ordinati e donati alla città dal patriota veneziano notaio Gabriele Fantoni), e da donativi, legati e acquisti successivi, che sono venuti ad integrare la raccolta primitiva (Cariolato, Durando, Vaccari, ecc.), facendo di questo Museo uno dei più documentati Musei del Risorgimento d'Italia.

Individuare un filo storico conduttore del materiale del Museo non è difficile, in quanto la documentazione qui riunita rappresenta una testimonianza degli avvenimenti vicentini, italiani e - in molti casi - europei, accaduti nel periodo che va dalla prima campagna napoleonica in Italia (1796) alla fine della seconda guerra mondiale (Resistenza e Liberazione - 1945).

Si tratta di un secolo e mezzo di vicende, che hanno visto trasformarsi più volte il volto politico, sociale, economico, istituzionale dell'Italia e dell'Europa e che, soprattutto, hanno visto avviarsi e realizzarsi il sogno italiano, da secoli vagheggiato, dell'indipendenza e dell'unificazione della Patria, fino alla sua redenzione sociale e politica nel rinnovamento democratico e nell'attuazione degli ideali fondamentali di giustizia e di libertà, nella pace internazionale e nel superamento di un vieto mito di esasperato nazionalismo e di imperialismo.

Questo laborioso cammino non è, ovviamente, tutto rappresentato nel Museo in adeguate proporzioni: esistono lacune, più o meno ampie, a colmar le quali non è sufficiente il tenue filo conduttore di qualche isolato documento legato alla vita di qualche personaggio vicentino, Particolarmente carenti risultano i periodi riguardanti le vicende dell'età umbertina e il ventennio del regime fascista, ivi compresa la prima fase della 2ª guerra mondiale.

Ma c'è un altro aspetto delle vicende storiche che, data la natura della documentazione raccolta, risulta quasi del tutto assente, e chiede pertanto adeguata integrazione, accanto ai cimeli riferiti alla "storia" intesa in senso tradizionale: si tratta di fatti spesso ignorati, ma necessari per avere il quadro completo delle condizioni storiche presentate, come la vita delle città e della campagna, le condizioni sociali, economiche, morali della popolazione, lo svolgimento dell'attività economica e la sua incidenza nella vita politica, l'evolversi del linguaggio, i documenti dell'opinione pubblica, le reazioni della città e del territorio di fronte ai problemi della vita nazionale, le ripercussioni locali dei maggiori avvenimenti italiani.

Questa documentazione potrà essere acquisita in seguito, con la collaborazione di enti e di privati cittadini ma già trova larga messe di contributi nei quattro volumi degli "Atti" relativi ai Convegni di studi risorgimentali realizzati dal Comitato Provinciale dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

La disposizione del materiale esposto segue un ordine storico, che, entro i limiti di tempo indicati, documenta, attraverso le cinque sale dell'esposizione permanente, altrettanti periodi della storia d'Italia.

SALA N. I - Sala d'ingresso. Bacheche illustranti i temi principali dell'esposizione e la planimetria dell'edificio.

SALA N. 2 - Fase preparatoria - Napoleone - Restaurazione in Italia e in Europa - Nascita delle società secrete - Primi moti e dottrine politiche (1796-1847). È il periodo nel quale le idee della Rivoluzione francese prendono piede in Italia al seguito degli eserciti francesi, e Vicenza si trova presa nelle vicende turbinose della caduta della Repubblica Veneta e del passaggio all'Austria (Pace di Campoformido) e successivamente al napoleonico Regno d'Italia; dopo la caduta di Napoleone, col Congresso di Vienna giunge la Restaurazione e nasce l'austriaco Regno Lorobardo-Veneto; ma poi si afferma la Carboneria, con i primi moti insurrezionali, fino al Mazzini. Mentre i patrioti sono processati e imprigionati (Spielberg), maturano e si diffondono le dottrine del Gioberti, del Balbo, del D'Azeglio... per la rinascita nazionale e Carlo Alberto va cercando una "via italiana" alla sua Casa.
Sono numerosi in questa sala i ritratti, i proclami, le stampe, ricordi di patrioti, stampe e carte di società segrete.

SALA N. 3 - Periodo fondamentale del Risorgimento - Prima guerra d'indipendenza (insurrezioni, statuti, mobilitazione di volontari, Pio IX ). Il 1848 a Vicenza - Il 1849 a Venezia: le due città venete cadono, l'una il 10 giugno 1848 , l'altra il 26 agosto 1849. In questo periodo si passa dalle rivolte locali e dai primi Statuti alla più ampia diffusione delle idee, dalla "guerra di popolo" alla 'guerra di re", col coinvolgimento del Regno di Sardegna .
Vengono poi Custoza, Novara, Vittorio Emanuele II, l'armistizio di Salasco. Buona parte della documentazione riguarda l'insurrezione di Vicenza (marzo-giugno 1848) e quella di Venezia, con il lungo assedio. Documenti numerosi e significativi, sia per quanto riguarda la partecipazione popolare che per la difesa militare delle due città .

SALA N. 4 - Comprende l'ampio periodo che va dal "decennio di preparazione" ai primi anni di Vittorio Emanuele III. Guerra del 1859 - Annessioni - Spedizione dei Mille - Proclamazione del Regno d'Italia - Annessione del Veneto - Roma capitale - Caduta della Destra e avvento della Sinistra - Morte di Vittorio Emanuele II e avvento al trono di Umberto I - Prime imprese coloniali - Manifestazioni di crisi economico-sociale - Regicidio - Inizio del Regno di Vittorio Emanuele III e guerra di Libia.
È un ampio periodo, che può ripartirsi in tre fasi:
a) Affermazione e realizzazione dei programmi del Risorgimento: preparazione diplomatico-militare - Seconda e terza guerra d'indipendenza - Formazione del Regno con la capitale a Roma 11850-1870).
b) Difficile assestamento dello Stato - Questione "Romana" - Periodo "umbertino" - Prime imprese coloniali - Triplice Alleanza - Prime organizzazioni operaie - "Questione sociale" - Moti popolari, crisi economica, emigrazione, iniziative sociali e amministrative.
c) Inizio del regno di Vittorio Emanuele III - Riforme sociali - Nuovi orientamenti di politica estera - Ripresa economica - Giolitti - La Guerra di Libia (1900-1912).

La documentazione non è molto copiosa, ed è prevalentemente legata al movimento garibaldino; notevole la documentazione bibliografica, le stampe, i periodici (v. Schedario del Museo).

SALA N. 5 - Prima guerra mondiale (1914-1918) - L'Italia divisa fra interventisti e neutralisti (1914-15) - Partecipazione dell'Italia a fianco dell'Intesa (1915-18) - Versailles (1919).
È una prova durissimo per le istituzioni e per le strutture del giovane Stato, che sottopone a sacrifici gravissimi non solo i combattenti ma anche le popolazioni delle regioni confinanti con l'Impero Asburgico. Con la vittoria di Vittorio Veneto si apre la via all'annessione del Trentino e di Trieste, ma il trattato di Versailles lascia molti problemi aperti.
Per questo periodo la documentazione è notevole, sia per la presenza di ricordi e cimeli donati da famiglie di comandanti militari, sia per la vicinanza del territorio vicentino al fronte di guerra, per cui non mancano le testimonianze degli avvenimenti più drammatici vissuti durante il conflitto (Strafe-expedition; Pasubio; Altopiano dei sette Comuni e Ortigara; resistenza del Grappa carte militari, plastici, corrispondenza, fotografie, ecc, (vedi Schede Parte III).

SALA N. 6 - Fascismo - 2ª guerra mondiale - Resistenza e Liberazione (1919-1945). Dei fatti relativi al fascismo esistono pochi documenti. Oltre alla documentazione sommariamente indicata, il Museo conserva una quantità straordinaria di armi, bianche e da fuoco, portatili e non, dal '700 al '900, recentemente riordinate, di fabbricazione italiana e di molti altri paesi, europei, asiatici, americani (vedi Catalogo proprio) .

L'edificio centrale del Museo (la "Villa" vera e propria) è sede della Direzione, dell'archivio e dei depositi, oltre che di un piccolo laboratorio: vi sono comprese le salette per la consultazione delle stampe e dei documenti. Le salette al pianterreno dello stesso edificio sono destinate a sede di mostre temporanee. Adiacente al Museo è stata realizzata un'ampia sale per incontri di studio.