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A sinistra la morte del tenetnte Zichy, il mattino del 20 maggio 1848. A destra il conte forlivese Francesco Maria Canestri ferito il 10 giugno nella difesa delle mura.
Quasi nello stesso luogo dove i due caddero, venne pure colpito a morte il generale Taxis che comandava una delle colonne attaccanti, il 10 giugno.
Il giovane tenente Zichy era di nobile famiglia ungherese. Così un suo collega dello Stato Maggiore dell'armata ricordava la sua morte "al principio del Borgo di Santa Lucia si osservò tosto un terrapieno con dietro due pezzi d'artiglieria Il nemico occupava i fabbricati, difendevasi saldamente… Qui va ricordato il primo tenente conte Zichy degli Ulani Arciduca Carlo, il quale disceso da cavallo, incuorando i suoi e facendo fuoco egli stesso, iva innanzi a loro, ma colpito gravemente da una palla cadde e morì".
Il vicentino Francesco Molon che combatteva sulle barricate di Porta Santa Lucia ricordava che "il sergente Zanandrea d'artiglieria marina con fuochi efficaci diresse assai utilmente la batteria di razzi, anzi mi disse avere un suo razzo colpito il tenente conte Zichy degli Ulani".
Anche il principe Taxis, il 10 giugno 1848, fu vittima del proprio coraggio. Incitando i suoi soldati all'attacco delle barricate attorno a Porta S. Lucia, nei pressi del Seminario, nella foga del combattimento si espose in prima fila cadendo colpito a morte. Domenico Barnaba, un udinese volontario a Vicenza, in un suo libro di memorie così rievocò la morte del Taxis "i nostri validamente difesi dalle barricate tiravano senza posa e tiravano giusto... Erano già corse due ore dacché durava quell'attacco allorché il Taxis volle spingersi più avanti animando i suoi. Fu un momento in cui egli si espose sulla strada, a netto. Appena vedutolo, senza dire una parola, i nostri fucili gli si spianarono contro: le palle partirono contemporaneamente e si vide il generale austriaco cadere da cavallo. Fu lì che il Taxis lasciò gloriosamente la vita".
A poca distanza da Porta Santa Lucia, davanti al recinto Capra, oggi giardino Querini, caddero altri due valorosi: il conte Canestri ed il colonnello Kavanagh.
Il conte forlivese Francesco Maria Canestri si era arruolato volontario assieme al figlio quindicenne nella primavera del'48. Aveva partecipato a tutti i combattimenti in difesa di Vicenza. Il 10 giugno, mentre contrastava assieme ai suoi soldati gli attacchi dei fanti austriaci del colonnello Kavanagh, veniva ferito a morte. Soccorso dal figlio e trasportato nel vicino ospedale, moriva poco dopo.
Quasi contemporaneamente "il valoroso colonnello Kavanagh, di antica famiglia irlandese, spintosi coi suoi contro le trincee nemiche era accolto con fuoco così micidiale che, caduto morto lui, il destriero e due ufficiali di minor grado, i suoi piegarono indietro".
Scheda 1.5.2. Scheda documentale: I caduti
INDICE:
Itinerario 1.5: Porta S. Lucia
La difesa delle mura
I caduti