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Oasi degli stagni di Casale

L’Oasi si trova presso la frazione di Casale, in Comune di Vicenza, ed è attualmente accessibile da via Cà Perse. È facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Vicenza, dirigendosi verso lo Stadio Comunale e successivamente seguendo la segnaletica.

Oasi degli stagni di Casale

Che cos'è un'oasi naturalistica ?


A tutti è ben nota l'immagine dell'oasi nel deserto, esplosione puntiforme di vita in una sterile vastità di sabbia e preziosa risorsa per la vita delle popolazioni umane. Al paesaggio attuale della nostra pianura vicentina, impoverito e semplificato nella sua componente naturale dell'attività umana, ben si adatta la veste metaforica di un deserto inospitale. I piccoli lembi di natura che ancora resistono, o che si sono occasionalmente ricostituiti di recente come il sistema degli stagni di Casale, assumono, allora l'enorme valore di oasi, piccole ma per noi essenziali riserve di vita e di risorse.


Un invito all'Oasi...

DOVE: L'Oasi si trova presso la frazione di Casale, in Comune di Vicenza, ed è attualmente accessibile da via Cà Perse. È facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Vicenza, dirigendosi verso lo Stadio Comunale e successivamente seguendo la segnaletica per "Oasi di Casale".
QUANDO: L'Oasi è aperta al pubblico ogni domenica per il mese di luglio dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Nel mese di agosto è aperto solo per ferragosto e in settembre 2 giorni alla settimana martedì e venerdì.
COME: Si consigliano: un abbigliamento dai colori sobri, calzature comode (possibilmente impermeabili date le caratteristiche naturali dell'ambiente), un binocolo, guide di riconoscimento di piante e animali.

Per informazioni e prenotazioni:
WWF Vicenza
Tel. 0444.911206
via Caperse, 155 - 36100 Vicenza
L'Ingresso per le comitive con prenotazione è Via Zamenhof.

L'Oasi degli Stagni di Casale

L'Oasi degli Stagni di Casale è situata nel Comune di Vicenza, pochi chilometri a sud est della città, presso il borgo di Casale. Inserita in un contesto territoriale estesamente coltivato e antropizzato, è costituita da circa 30 ettari di invasi acquitrinosi scavati negli ultimi decenni allo scopo di utilizzare i sedimenti argillosi di questo lembo di pianura. Una volta cessata l'attività di escavazione, si è spontaneamente insediata su quest'area una complessa comunità di piante ed animali, che ha assunto un notevole valore ambientale e naturalistico rispetto al territorio circostante. Attualmente l'Oasi si presenta come una delle poche "zone umide" naturali della pianura vicentina, ambienti straordinariamente ricchi di vita ma quasi del tutto scomparsi per gli estesi interventi umani che hanno semplificato ed impoverito il territorio. L'Oasi degli Stagni di Casale è stata istituita dal Comune di Vicenza allo scopo di tutelare le peculiarità ambientali di quest'area, incrementarne il valore naturalistico e permetterne una fruizione ampia ma rispettosa alla collettività. Il WWF, sulla base di una convenzione stipulata con la pubblica amministrazione, ha assunto l'incarico di gestire questo territorio protetto, guidare la sua evoluzione futura e curare le iniziative didattico - educative di cui sarà protagonista. L'Oasi è stata inaugurata il 17 maggio del 1998.
La vegetazione che si è sviluppata su questi suoli bassi ed argillosi è profondamente condizionata dalla presenza di acqua dolce che ristagna in superficie per lunghi periodi di tempo e crea condizioni di forte umidità. Dove l'acqua è più profonda, lo specchio d'acqua si presenta solitamente libero, anche se qualche laghetto ospita il Ranuncolo d'acqua (Ranunculus circinatus) e alcune specie di Brasca (Potamogeton sp.pl.). Le aree acquitrinose sono invece estesemente ricoperte da Cannuccia di palude (Phragmites australis) e Mazza sorda (Typha latifolia), che costituiscono la tipica vegetazione del canneto; ad esse si associano altre tipiche piante di palude quali il Giaggiolo Palustre (Iris pseudacorus), la Mestolaccia (Alisma plantago-aquatica) e l'Erba sega comune (Lycopus europaeus). Meno estesi sono i cariceti, caratterizzati dalla Carice spondicola (Carex riparia). Al margine di questi acquitrini si sviluppa una boscaglia costituita da diverse specie di Salice (in particolare Salix alba, Salix trionda e Salix purpurea) e di Pioppo (Populus nigra e Populus alba). I terreni relativamente più asciutti sono invece ricoperti da lembi della tipica vegetazione boschiva che in passato ricopriva l'intera pianura: Farnia (Quercus robur), Acero campestre (Acer campestre), Olmo (Ulmus minor) ed altre specie arboree si associano ad arbusti di Sanguinello (Cornus sanguinea), Sambuco (Sambucus nigra), Pallon di maggio (Viburnum opulus) e Rosa selvatica (Rosa arvensis). Estesi prati e incolti erbacei contribuiscono infine ad arricchire ulteriormente la varietà della vegetazione di questo territorio.
La piccola fauna invertebrata legata agli ambienti umidi di pianura, altrove quasi scomparsa, riesce ad esprimersi con notevole ricchezza all'interno dell'Oasi: negli acquitrini si riproducono numerose specie di Libellule; Ditischi e Notonette colonizzano abbondantemente le acque stagnanti; sui Salici si sviluppa l'Apatura ilia, una specie di farfalla minacciata dalla riduzione degli habitat naturali di pianura. Tra i pesci, oltre alle numerose specie esotiche che sono state purtroppo rilasciate nelle acque dolci della nostra pianura, nell'Oasi sono presenti il Luccio (Esox lucius), la Tinca (Tinca tinca) e la Capra (Cyprinus carpio). Questi stagni sono anche importanti siti riproduttivi per alcune specie di Anfibi quali la Raganella (Hyla intermedia), la rana di Lataste (Rana latastei), il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris) e il Tritone crestato (Triturus carnifex); costituiscono inoltre l'ambiente ideale per le Bisce d'acqua (Natrix natrix e Natrix tessellata) e per la Testuggine palustre (Emys orbicularis), quasi del tutto estinta nella pianura vicentina. Gli specchi d'acqua consentono la nidificazione di Uccelli acquatici come la Folaga (Fulica atra), la Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis) e la Marzaiola (Anas querquedula). Nei canneti e nelle boscaglie umide si riproducono invece specie particolarmente rare e legate a questi ambienti, quali il Basettino (Panurus blarmicus) e il Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus), oltre al Tarabusino (Ixobrychus minutus), la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) e il Pendolino (Remiz pendulinus). Il picchio rosso maggiore (Picoides major), inoltre, trova qui uno dei suoi rari siti di nidificazione in pianura. Nella stagione estiva, l'Airone cenerino (Ardea cinerea), l'Airone rosso (Ardea purpurea) e la Nitticora (Nycticorax nycticorax) sostano in queste acque per alimentarsi. In autunno, l'abbondante fruttificazione del Sanguinello rende quest'area un sito importante di sosta e alimentazione per diverse specie di piccoli Uccelli (Beccafico Sylvia borin, Capinera Sylvia atricapilla, Bigiarella Sylvia curruca, Tordo bottaccio Turdus philomelos) durante la loro migrazione verso l'Africa. Nei prati e negli incolti si alimentano invece il Beccamoschino (Cisticola juncidis) e varie specie granivore. Numerosi sono anche i piccoli Mammiferi che hanno colonizzato questo territorio, tra i quali l'Arvicola terrestre (Arvicola terrestris) e il topolino delle risaie (Micromys minutus), particolarmente legati ai rari ambienti umidi di pianura, e il Moscardino (Moscardinus avellanarius), di ambiente boschivo.

a cura della Sezione WWF di Vicenza
www.wwf.it