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Energia elettrica da fonti alternative: Rosą entra a pieno nel futuro con una mano tesa all’ambiente

Energia elettrica da fonti alternative: Rosà entra

Dopo la pausa estiva e con le stagioni autunnale ed invernale che velocemente si avvicinano, tornerà presto forte il dibattito sull’approvvigionamento e consumo di energia elettrica questo anche alla luce dell’ultimo campanello dall’allarme che è suonato in una centrale nucleare francese, del referendum che ha chiuso i progetti sul nucleare italiano, ma soprattutto nel quadro del piano europeo datato 2008 del “20/20/20”. Il pacchetto energia-clima prevede entro il 2020 di ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico ed aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. Un piano che deve essere applicato anche nelle singole realtà del territorio con le linee pianificatorie che riguardano l’uso e la produzione della filiera dell’energia per l’intero paese.

E così l’Amministrazione comunale di Rosà nel quadro non solo del contribuire a rientrare nei parametri fissati ma anche nel ridurre la spesa che interessa il capitolo di acquisto di energia, si sta muovendo su più fronti sfruttando al meglio le fonti di energie alternative e pulite.

Il Consiglio Comunale nella seduta di fine agosto, ha dato il via libera alla realizzazione da parte del Consorzio Pedemontano Brenta in partnership con un’azienda rosatese, di una centralina di produzione di energia idroelettrica nel quartiere Ponte Paoletti nella frazione di Sant’Anna. La centralina che sfrutterà la roggia Dolfina sarà capace di produrre 556.000 chilowattora. Nella convezione della durata di 15 anni, l’Amministrazione comunale senza alcun rischio d’impresa, avrà un vantaggio economico diretto che permetterà un risparmio di 5 mila euro l’anno di costi di illuminazione pubblica nel territorio compreso tra Sant'Anna e Travettore e le via Baggi e via Manzoni.

Nell’accordo il Comune darà poi il necessario supporto logistico-burocratico per sostenere la realizzazione della centralina e metterà a disposizione un’area individuata nel Cosco di Campagna a sud di via Brega, per effettuare interventi di ricarica delle falde che oltre a garantire sicurezza idraulica consentono maggior flusso d’acqua nella roggia Dolfina. In quest’ambito con una delibera della Regione Veneto adottata all’inizio del mese di agosto, il Comune di Rosà ha ottenuto un contributo di 1.230 mila euro per interventi legati al dissesto idrogeologico, tra cui una parte per il recupero della ricarica della falda.

In parallelo il Governo cittadino attuerà la politica di riduzione dei consumi di energia elettrica con il passaggio graduale ad illuminazione a led, i controlli centralizzati dei flussi luminosi ed altre soluzioni tecniche che la moderna tecnologia permette di attuare.

Nello stesso Consiglio Comunale è stato approvato l’accordo con la Confartigianato di Vicenza sulla “cooperazione nella mobilità sostenibile elettrica”. L’intesa prevede la cooperazione nella realizzazione di una rete di centraline utili per la ricarica di batterie di auto elettriche, auto che grazie ai recenti progressi tecnologici permettono di raggiungere autonomie di percorso tra i 150 e 250 chilometri. Questo a tutto vantaggio dell’ambiente con la riduzione di emissione di Co2 nell’aria, di polveri sottili, ma anche ai risparmi energetici. Tra gli altri punti dell’accordo c’è il sostegno nella promozione a livello locale delle auto elettriche sia alle realtà economiche che ai privati cittadini, il sostegno allo sviluppo della produzioni di energie elettrica da fonti alternative e alla filiera ed indotto legato all’elettronica di potenza.

Nel piano di produzione di energia elettrica da fonti alternative, dove il Comune da consumatore di energia diventa partner nella produzione della stessa e nella diffusione alla cittadinanza delle buone pratiche per il risparmio energetico, rientrano anche i pannelli fotovoltaici installati da Etra nell’ambito del progetto “tetti fotovoltaici”. Il sistema entrato in questi anni in molte case grazie ai contributi statali, si basa sulla proprietà di alcuni materiali conduttori opportunamente trattati (tra i quali il silicio, elemento molto diffuso in natura), di generare direttamente energia elettrica quando vengono colpiti dalla radiazione solare. Un sistema quindi semplice ma soprattutto eco-sostenibile.

Attualmente a Rosà sono attivi sei impianti di produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici installati precisamente: alla scuola primaria di Travettore (80 moduli con 18 kW di potenza), al magazzino comunale (188 con 19 kW), alla scuola primaria di S. Anna (95 / 20  kW), alla scuola primaria del capoluogo (210 / 50 kW), alla palestra Balbi (doppio impianto di 78 + 60 moduli per un totale di 32 kW) e agli spogliatoi del campo sportivo di San Pietro (32 / 8 kW). La potenza di tutti gli impianti raggiunge nel suo insieme così 148 kW e permette una produzione di energia elettrica quantificabile in 29.500 euro /anno che equivale ad un sostanzioso risparmio per le casse comunali.

“Stiamo lavorando in un’unica precisa e decisa direzione – spiega il sindaco on. Manuela Lanzarin – quella di dare il nostro se pur piccolo ma pieno contributo all’ambiente cercando così di lasciare alle future generazioni un luogo migliore dove poter vivere.

Siamo sempre stati sensibili a tutto ciò che riguarda l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili ed un esempio è anche l’impianto a biomassa legnosa che si prepara per il secondo anno a fornire acqua calda per il riscaldamento ed i sanitari degli edifici pubblici cittadini. A questo proposito è allo studio il piano di taglio del bosco di Campagna per permettere all’impianto un’autosufficienza nella fornitura di cippato nel quadro di una filiera corta.

La stessa Casa alloggio per anziani ed il Distretto sanitario che nel prossimo mese di ottobre verranno inaugurati, tramite un preciso finanziamento sono stati adeguati a fabbricato di classe energetica ‘B’,  primo edificio pubblico del territorio di questa portata ad entrare in questa classe energetica che permetterà benefici nel consumo di energia per il riscaldamento e refrigeramento.

Ricordo infine che Rosà è stato il primo comune del vicentino dove è stata attuata la raccolta differenziata ed i premi di “Comune Riciclone” che riceviamo da Ministero dal 1999 vanno a testimonianza di come non solo il comune ma l’intera cittadinanza è sensibile a queste tematiche”.



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