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Il nostro omaggio a Steve Jobs

Il nostro omaggio a Steve Jobs

Moltissimi hanno appreso dalla rete la morte di Steve Jobs, geniale fondatore di Apple; anche la rivale Google gli ha reso omaggio inserendone ieri data di nascita e di morte nella sua homepage, sotto la barra di ricerca. E moltissimi hanno tributato il proprio cordoglio tramite internet, tanto che si parla di 10.000 messaggi al secondo. Tra gli altri Barack Obama: "Viveva ogni suo giorno come se fosse l'ultimo. E c'è riuscito, trasformando le nostre vite, ridefinendo l'intera industria e raggiungendo una delle più rare imprese della storia umana: ha cambiato il modo in cui noi stessi vediamo il mondo". "Era coraggioso abbastanza da credere di poter cambiare il mondo e aveva il talento sufficiente per farlo"; Bill Gates: "Lavorare con Steve è stato un incredibile e immenso onore". "Raramente nel mondo appare qualcuno che ha un impatto così profondo, Steve mi mancherà immensamente" e Mark Zuckerberg: "Grazie per essere stato un mentore e un amico. Grazie per aver dimostrato che ciò che tu costruisci può cambiare il mondo. Mi mancherai".


Ma cosa ha rappresentato veramente Steven Paul Jobs, l’imprenditore, l’innovatore, il genio del marketing, per la nostra società?
Ricordiamo solo alcuni fatti essenziali della carriera lunga e di successo, prima di essere stroncata da un cancro incurabile.
Il 1º aprile del 1976 fonda la Apple Computer con il suo amico Steve Wozniak e con Ronald Wayne, lanciando nel 1977 l’Apple II, il primo computer. Nel 1984 produce l'Apple Macintosh un pc compatto e dotato di un nuovo sistema operativo, con interfaccia grafica, icone, menù a tendina e finestre. E’ il primo vero successo. L’anno successivo però, per problemi interni, Jobs decide di lasciare, fondando una nuova società, la NeXT Computer che ben presto acquisisce la Pixar dalla LucasFilms. Jobs intende così lanciarsi nel campo delle animazioni computerizzate per produzioni cinematografiche e nel 1995 realizza Toy Story primo film d'animazione realizzato completamente in computer grafica 3D, seguito da A Bug’s Life. Ma la Apple lo richiama indietro. Jobs decide di tornare a dirigerla e produce l’IMac, un fortunatissimo pc portatile all-in-one. E’ seguito dal sistema operativo Mac OS X, aggiornato e commercializzato anche in seguito, sempre con numerose innovazioni e conseguente grande successo. Ma Steve Jobs decide di sperimentare anche nel mondo della musica, creando l’Ipod e il software Itunes. Il lettore musicale digitale diviene ben presto il più venduto al mondo, lo è anche adesso, e Itunes stabilisce un primato di vendite. Per spostarsi verso la multimedialità Jobs fa ribattezzare Apple Computer Inc. nel gennaio 2007, chiamandola Apple Inc. Poco dopo, il 29 Giugno, Apple entra ufficialmente nel campo della telefonia con il lancio del primo Iphone, smartphone innovativo multitouch e con alcune funzioni di computer portatile. La campagna promozionale per l’Iphone è senza precedenti. L’anno dopo viene presentato il tablet di Apple, l’Ipad, un’altra geniale idea del suo fondatore,  alternativa tra telefono cellulare evoluto e computer portatile. In tre mesi sono venduti tre milioni di Ipad, anche grazie ad una campagna mediatica composta esclusivamente da indiscrezioni.
Ma il fondatore di Apple ormai è obbligato ad allontanarsi dalla sua azienda. Il tumore al pancreas, scoperto nel 2004 lo costringe a ricoveri e riposo forzato. Il 24 Agosto 2011 si dimette ufficialmente e nomina un nuovo amministratore delegato, Tim Cook. Il 5 Ottobre Steve Jobs è costretto ad arrendersi al suo più grande nemico.
La sua genialità e i prodotti creati hanno cambiato il nostro modo di vivere, volenti o nolenti, e hanno influenzato la società contemporanea. Ma solo passata la grande ondata emotiva riusciremo a valutare completamente le innovazioni apportate nel campo della tecnologia, del marketing e del management. Ora restano solo le parole dei suoi più stretti collaboratori: «Apple perde un genio creativo e visionario, e il mondo ha perso un formidabile essere umano. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple».

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