
Si tratta di un’iniziativa del cosiddetto Turismo Industriale alla seconda edizione che consente ai visitatori di entrare nelle fabbriche e di conoscere la produzione che in esse viene realizzata, iniziativa che gode del patrocinio della Regione del Veneto, grazie all’Assessore Finozzi.
“Vicenza è una delle province più manifatturiere d’Italia – afferma Dino Secco - e quindi è giusto che le attività produttive rappresentino delle eccellenze da mostrare, facendo parte del rinomato Made in Italy.”
I distretti produttivi che operano nella nostra provincia hanno tanto da presentare, ma quest’anno, a seguito delle ridotte disponibilità economiche, Provincia e Vicenza è con il supporto della Camera di Commercio hanno dovuto limitare la partecipazione ad un numero ridotto di aziende rispetto alle 45 dello scorso anno. In effetti gli organizzatori, dopo aver pensato a sole dieci aziende che aprissero le loro porte ai visitatori, non hanno potuto dire di no alle 15 che hanno dimostrato di voler partecipare. Sono aziende che rappresentano il settore dell’artigianato e in particolare della ceramica, della pietra, della tecnologia, dell’industria tessile e dell’abbigliamento e del vino, oltre a tre musei del lavoro. Sono tutte visitabili domenica 30 ottobre dalle 10.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Sabato 29 invece alle 10.30 presso la sede della Camera di Commercio è previsto il convegno “Visita alle aziende, realtà e prospettive”, per fare il punto sulla situazione di questa formula di turismo di scoperta economica. Hanno assicurato il loro intervento Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Vicenza, con i rappresentanti delle altre categorie, Marino Firmani di Confindustria Udine, il prof. Pio Grollo dell’Università di Venezia e curatore del Rapporto sul turismo, Mauro Cotesta di Promuovitalia, la società dell’Enit finanziata dal Ministero dello sviluppo economico.
Nel corso dell’anno che ci separa dalla prima edizione di Fabbriche Aperte ci sono stati vari contatti che hanno dato vita al progetto dei “Promotori del turismo di scoperta economica” con Torino e Udine in particolare e con l’appoggio di autorevoli professori delle università di Torino, Venezia e Padova, che sta raggiungendo l’obiettivo. C’è soddisfazione fra i promotori perché lo scorso 27 settembre a Bruxelles la Giornata Europea del Turismo ha avuto come tema “Patrimonio industriale: differenziare dell’offerta turistica europea”.
“Nei giorni scorsi- ricorda Secco – Vicenza è ha avuto avuto in visita un gruppo di una trentina di turisti provenienti dalla Repubblica Ceca, che hanno voluto visitare, fra
l’altro, il grande impianto di depurazione delle acque ad Arzignano, mentre l’agenzia spagnola Turintec di Siviglia, avendo scoperto la nostra attività tramite il sito internet
www.turismoindustrialevicenza.it, ed essendo impegnata nel turismo industriale nel suo paese, ci ha chiesto di venire a visitare le nostre aziende nel corso del prossimo mese di marzo.”
Come ha soddisfatto Vicenza è il “Rapporto sul turismo 2010-2011” che per la prima volta si è interessato al turismo industriale, citando l’esperienza vicentina.
“Ma siamo soddisfatti- conclude Dino Secco - anche per la sottoscrizione odierna di un accordo tra le associazioni di categoria vicentine e la provincia, di cui ho la delega per le attività produttive e il turismo, proprio in relazione al turismo industriale.” Oscar Zago ha raccontato l’esperienza di Graz, che da anni organizza Fabbriche aperte, che rappresenta un’opportunità anche per il nostro turismo oltre che per le aziende stesse.