
È il commento del Sindaco del Comune di Caldogno, Marcello Vezzaro, in merito alle linee generali proposte nell’incontro di oggi pomeriggio in Municipio dalla Regione del Veneto. In base al VAM (Valore Attuativo Medio), che classifica il valore economico dei vari tipi di terreni, ogni area verrà quantificata con un importo medio da 50 a 85 mila euro ad ettaro.
In questa cifra è compreso il valore netto di mercato del terreno eventualmente scavato (ad esempio per la realizzazione delle arginature della cassa di espansione) che al momento varia dai 15 ai 25 mila euro all’ettaro. Cifre che, comunque, dovranno essere approvate dalla giunta regionale.
«Siamo giunti a questa nuova proposta grazie anche all’aiuto del consigliere regionale Costantino Toniolo che ben conosce la nostra area - sottolinea il primo cittadino. - Credo sia stato dato un giusto valore economico ai terreni, permettendo allo stesso tempo di lasciarli ai proprietari perché possano continuare a coltivare quel patrimonio tramandato loro dalle generazioni precedenti.
In questo modo sarà garantita anche una maggiore salvaguardia del territorio calidonense e, per questo motivo, spero vivamente che gli agricoltori ancora contrari non si oppongano alle attività di rilievo topografico e alle indagini necessarie per la progettazione definitiva delle opere previste per lunedì 7 marzo, in nome degli interessi di tutta la collettività.
Sono comunque disponibile ad incontrare i loro rappresentanti, per raggiungere assieme una soluzione soddisfacente, equilibrata e rispettosa per le parti». La cassa di espansione sul torrente Timonchio, necessaria per evitare tragedie come quella di Ognissanti, comporterà un volume d’invaso di 3 milioni e 300 mila metri cubi, per un importo complessivo di 27 milioni e 300 mila euro. È l’opera più importante per la sicurezza della città e farà da apripista per gli altri interventi di salvaguardia idraulica del territorio.
Nella cassa di espansione verranno raccolte in modo naturale solo le acque di sfioro successive a quelle di prima pioggia che non avranno, quindi, nessun carico inquinante. Qualora l’acqua trasportasse con sé sfalci d’erba o ramaglie, la pulizia del bacino spetterà al Consorzio di bonifica che ha l’incarico della manutenzione dell’area. «La prima fase di progettazione esecutiva degli interventi previsti è cominciata bene, ma è necessario pensare già alla seconda parte di questo grande progetto il cui appalto si concluderà entro la fine del 2011 - spiega Alberto Moschini, Assessore all’Urbanistica del Comune di Caldogno. -
L’opera è stata inserita anche nel PAT (Piano Assetto Territorio) che l’amministrazione comunale si appresta ad adottare. Tutti gli argini del Timonchio dovranno essere messi in sicurezza, affinché non si manifestino più fragilità che possano colpire gravemente i cittadini». Il sindaco di Caldogno esprime la propria gratitudine all’assessore Conte, al consigliere Toniolo e al presidente della Coldiretti Meggiolaro per la collaborazione proficua e la disponibilità dimostrate.