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I vini Colli Berici a Denominazione di origine controllata (Doc)

Caratterizzati da suoli di origine vulcanica e da un clima mite che permette la coltivazione dell'ulivo, i Colli Berici hanno tutti i presupposti per essere un distretto vinicolo di prim'ordine.

Caratterizzati da suoli di origine vulcanica e da un clima mite che permette la coltivazione dell'ulivo, i Colli Berici hanno tutti i presupposti per essere un distretto vinicolo di prim'ordine. La tradizione vinicola è secolare: se ne trova riscontro già in certe cronache duecentesche che li descrivono ammantati dai vigneti anche nei terreni più ripidi. Oggi la zona a denominazione di origine controllata comprende 28 comuni, con capisaldi a Barbarano e Longare, dove si concentrano la maggior parte delle cantine consorziate. La superficie iscritta al registri si aggira intorno ai 1.300 ettari per una produzione che supera i 70.000 ettolitri annui.

Il quadro ampelografico rispecchia i caratteri generali del Veneto con una significativa presenza di vitigni di importazione e motivo di distinzione per due ceppi indigeni, il Garganega, in effetti specifico dalla contigua zona di Cambellara, e il Tocai Rosso, che sembra aver avuto proprio qui i suoi primi impianti, importato, secondo la leggenda, da un soldato dell'esercito asburgico che aveva prestato servizio in Ungheria. Le uve vengono vinificate prevalentemente in purezza dando origine, all'interno della medesima denominazione, ai seguenti vini: Chardonnay, Garganega, Pinot Bianco, Sauvignon, Tocai Italico e Spumante; Cabernet (anche Riserva), Merlot e Tocai Rosso di Barbarano. La principale manifestazione enologica è la Mostra dei vini Doc, che si tiene ad anni alterni a Nanto e a Barbarano, nella prima metà del mese di maggio.