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MARVELLOUS SOUND PROJECT 2009

Dal 19 al 21 giugno 2009 alla Villa di Montruglio a Mossano (Vicenza)

Un viaggio sonoro alla scoperta delle radici delle culture e dei popoli del mondo, in cui la musica diventa occasione importante di incontro e di dialogo. È questo filo rosso a percorrere la seconda edizione di MARVELLOUS SOUND PROJECT, che si svolgerà nella suggestiva cornice della villa settecentesca di Montruglio a Mossano, in provincia di Vicenza, da venerdì 19 a domenica 21 giugno 2009.

Un festival dove musica e pace si riconoscono uguali e si incontrano perché entrambe vivono di armonia e dialogo; dove le diversità musicali, artistiche e culturali diventano scambio, crescita e ricchezza comune. Come vuole la filosofia sottesa al progetto, che guarda al suono come origine della vita e vede nella pace l’unica via di sopravvivenza per l’Uomo e per la Terra.

È l’attuale tema del radicamento e dello sradicamento quello scelto per questa edizione intitolata “MettereRadiciPerdere”. Oggi nel mondo numerose persone e interi popoli sono in movimento. In cerca di nuova vita e dignità, spesso in fuga da disastri ambientali, violenze e conflitti, fame e povertà. Ma in tanti paesi ci sono anche persone costrette a restare, o altre ancora che nel loro rimanere sono comunque in fuga dalle proprie radici. Modi di “stare” e di “andare” che i profondi cambiamenti - spesso legati alla globalizzazione e all’insostenibilità del nostro sistema economico e sociale - hanno inevitabilmente disegnato in maniera nuova e diversa. A partire dalla musica, forma immediata e universale di comunicazione, il festival diventa un’occasione importante e originale di incontro tra realtà e culture di diverse parti del mondo.

E per parlare di migrazioni e di “radici” da un punto di vista economico, filosofico, antropologico, sociale, il programma propone incontri e testimonianze. Ad aprire gli appuntamenti sul tema, sabato 20 giugno alle ore 11.30, un momento dedicato al ventesimo anniversario di Piazza Tian An Men (1989-2009) che ripercorrerà quella terribile giornata attraverso letture di testimonianze dell’epoca fornite da chi visse personalmente l’evento del 1989, Patrizia Galli e Zhang Dali.
Costretti a stare sono i “prigionieri di coscienza”, protagonisti dell’incontro seguente con Liliana Cereda, responsabile della circoscrizione Veneto-Trentino Alto Adige di Amnesty International. I decisi a restare sono coloro che lottano con coraggio per il cambiamento, come i ragazzi dell’organizzazione “Addiopizzo” di Palermo, in prima linea per scuotere le coscienze contro la mafia. Francesca Vannini Parenti e Francesco Galante, racconteranno l’esperienza dell’associazione che promuove concretamente la lotta al racket delle estorsioni con lo strumento del “consumo critico Addiopizzo”.
Alle ore 17.00, un dialogo a due voci tra migranti di diverse generazioni (Parole che radicano/Esilio di ognuno), vede conversare due scrittori migranti: Tahar Lamri, algerino, e la giovane Cristina Ali Farah, italiana di nascita ma di origini familiari somale. Storie di migrazioni, di radici perdute, recise, ricostruite.

Gli incontri continuano anche domenica 21 giugno. Alle ore 11.30 (Armi sonore e sradicamento dalla vita), il musicista e studioso di psicoacustica Massimo Liverani esplorerà l’utilizzo del suono e della voce come strumenti di aggressione e sopraffazione tra le persone, fino ad arrivare all’impiego di “armi acustiche” nei conflitti da parte di alcuni dei maggiori eserciti del mondo (ad esempio Usa e Israele).

Alle ore 17.00, infine, un incontro per ricordare i costretti ad andare (in collaborazione con l’ACNUR/UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Festival aderisce alla Giornata mondiale del rifugiato) e ancora il decennale della legge regionale per i diritti umani (N 55/1999) del Veneto insieme a Diego Vecchiato, dirigente della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità della Regione Veneto, e Giovanni Giuliari, assessore alla Famiglia e alla Pace del Comune di Vicenza.

L’edizione 2009 vede l'istituzione del premio Maestro di dialogo, che quest’anno andrà al filosofo e pacifista Daisaku Ikeda, presidente della associazione buddista laica Soka Gakkai Internazionale, da anni attiva sul fronte del dialogo sia interreligioso che filosofico.


Nel calendario delle tre giornate agli incontri e a laboratori sul suono e la voce, si intercalano artisti e gruppi che hanno fatto della ricerca e delle incursioni musicali in mondi diversi - nonché della contaminazione vera - la propria cifra stilistica, e alcuni in particolare che hanno inteso la musica come “terra accogliente e di pace”, di incontro e di scambio tra culture differenti. Da Enrico Pieranunzi, dagli Ananke, dal Tammittam Percussion Ensemble con Stefania Redaelli, da Petrina col progetto Petrina in Doma, da Lino Cannavacciuolo, dai Figli di madre ignota, per chiudere memorabilmente con i “Radiodervish” e i solisti araboisraeliani dell’“Orchestra di Nazareth” (musicisti arabi, ebrei e musulmani provenienti dalla Galilea che suonano strumenti acustici tradizionali) che, dopo la prima mondiale assoluta al Peace Festival di Tel Aviv, debutteranno in Europa proprio al Marvellous Sound Project con il nuovo progetto speciale che li vede insieme: un concerto simbolo dell’incontro tra Oriente e Occidente.


Per maggiori informazioni www.suonoepace.com



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