Questo sito utilizza i cookies per offrirti la migliore esperienza di navigazione sul sito. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso. Accetto i cookies No

Cerca nel sito

Invia ad un amico
Livello del fiume Bacchiglione
e previsioni meteo di Vicenza

'Ciamar Marso' illumina l'Alto Vicentino con 24 falò

Il prossimo sabato 28 febbraio sono 24 i Comuni che portano in scena "Ciamar Marso"

Risale alla Preistoria l’usanza di accendere fuochi per scacciare il freddo e propiziare una stagione calda e feconda. Un rito che è poi diventato tradizione celtica, e che nella Repubblica Veneta, celebrato il 1 marzo, segnava l’inizio del nuovo anno.
Oggi questo rito si chiama “Ciamar Marso” ed è ricordato l’ultimo giorno di febbraio in particolare nella fascia pedemontana e nell’Alto vicentino, per segnare il passaggio dall’inverno alla primavera, ma anche e soprattutto per creare un momento di aggregazione nel ricordo di vecchie tradizioni a cui il territorio, di matrice contadina, è particolarmente legato.
Il prossimo sabato 28 febbraio sono 24 i Comuni che portano in scena “Ciamar Marso”: Arsiero, Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Cogollo del Cengio, Chiuppano, Fara Vicentino, Isola Vicentina, Laghi, Lugo di Vicenza, Lusiana, Malo, Marano Vicentino, Mason Vicentino, Montecchio Precalcino, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, Sarcedo, Thiene, Valdastico, Velo d’Astico, Zugliano. Chi accende roghi, chi organizza processioni, chi sfila in costume, chi ripropone i vecchi lavori. Anche il nome della manifestazione cambia a seconda del luogo: “Schella marz” ad Asiago, “Ciamar Marso” a Lusiana, ma anche “Bati Marso”, “Piroea”, “El Bruxamarso”. Due rimangono, comunque, i comuni denominatori: il fuoco, simbolo di purificazione, e i rumori, per scacciare gli spiriti cattivi.
A fare da collante tra tutti questi Comuni è la Provincia di Vicenza, che per il secondo anno si affianca all’Associazione Pedemontana.Vi nel coordinamento di tutti gli eventi, che vedranno impegnate qualche centinaio di persone tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Pro Loco, gruppi Alpini e volontari locali, mentre sono previsti oltre 5mila visitatori.
“Ciamar Marso –spiega l’Assessore Provinciale alla Cultura Martino Bonotto- è una metafora di un cambiamento ben più ampio di quello stagionale. E’ la festa della natura e della speranza, di una comunità che torna nei campi a lavorare, ma che torna anche in piazza ad aggregarsi. Ed è la festa dell’amore, perché sin dall’antichità era questa per i giovani la prima occasione dell’anno per uscire, incontrarsi e fidanzarsi.”
La sera del 28 febbraio sarà piena di ricordi, tradizioni e magia, grazie anche a 24 falò, uno per Comune, che contemporaneamente illumineranno le montagne e le colline vicentine, ricordando a tutti come si viveva un tempo, quando erano le stagioni a dettare i ritmi della vita. Dopo aver rastrellato i campi e tagliato le siepi, infatti, si preparava un mucchio che veniva incendiato nella notte, stando poi tutti assieme al calore del fuoco che invocava quello della bella stagione. Oggi questi roghi non sono più permessi, se non in questa speciale occasione, sotto stretto controllo di Comuni e Vigili del Fuoco.

“Invito tutti i vicentini –conclude Nazzareno Leonardi, Presidente di Pedemontana.Vi- a spegnere le luci della propria casa e gustarsi lo spettacolo, in modo da rendere l’evento ancora più suggestivo. Un invito che va anche nella direzione del risparmio energetico, a cui stimoliamo già da qualche anno.”

Altri articoli