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Tempio di S. Lorenzo
Percorso meditato

L’interno, a croce latina, è a tre navate terminanti in altrettante absidi. Lo spazio è delimitato da due fughe di pilastri circolari in pietra che reggono le volte a crociera a sesto acuto, mentre un’intelaiatura a travi lega i punti di forza degli archi. Sui capitelli, a foglia di cardo, si impostano le lesene e i costoloni illuminati dai rosoni che si aprono in ogni campata maggiore e minore. La luce proviene anche da finestre in parte ridotte dalla costruzione degli altari laterali e, sul lato sinistro, da quella del chiostro.

La chiesa è il prototipo grandioso dell'architettura veneta della seconda metà del XIII secolo nella quale i motivi gotici si innestano su quelli romanici, in un grande equilibro di spinte verticali e di linee orizzontali; la luce sfuma e dilata lo spazio con effetti di grande suggestione.

    Iniziando il percorso dalla navata destra si incontra:
  1. Altare Gualdo (sec. XVI), in pietra tenera di Vicenza, con marmi verde e nero. I pilastri che lo fiancheggiano sono decorati a bassorilievo con elementi classicheggianti (clipei, vasi, bucrani). L’arcata centrale incornicia la tela di Antonio Fumiani (1643-1710), collocata sull'altare nel 1843 e proveniente dalla chiesa veneziana del Corpus Domini: S. Pio V in preghiera implora dalla Vergine la vittoria sui Turchi.

  2. Resti dell'altare fatto erigere da Odorico Capra (sec. XVII), dedicato dapprima alla Natività di Cristo e nell'800 a s. Luigi Gonzaga. L'opera è attribuita a Giambattista Albanese, del quale sono anche le statue di Adamo ed Eva. Oggi qui si apre la porta laterale.

  3. La grande tela attribuita a Luca Giordano (1634-1705), raffigura la Deposizione. Una identica è conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia; secondo alcuni studiosi potrebbe essere stata, in parte, opera di collaborazione con il pittore Antonio Triva (1626 ca.-1699).

  4. Altare della SS. Trinità, della famiglia Pojana, completato nel 1474, in pietra policroma con mensa a cassone del '900, costruita per collocarvi le spoglie di s. Liberato Martire. La parte centrale è la più antica e consta di un trittico in pietra datato al 1456 con Cristo morto sorretto da angeli, ai lati S. Francesco e S. Bernardino, scolpito in origine per l'oratorio di S. Bernardino e qui collocato nel 1731-32. La parte superiore è invece un affresco databile tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo: presenta tre angeli che reggono il calice, la tenaglia e la lancia, due clipei con le figure di Abramo e Isacco e sopra la Crocifissione. Sulla parete sinistra è collocata l'urna con le spoglie di Giacomo Zanella, e a destra il Monumento ai Caduti, opere del XX secolo.

  5. Conclude la navata destra la cappella di S. Francesco d'Assisi, con un altare del sec. XVII, in marmo, sormontato dalla statua del Santo di Zanetti (1928). Alle pareti il sarcofago di Guglielmo Pagello (sec. XIV) e il sepolcro di Isabella Alidosio (sec. XVI).

  6. Presbiterio: ha l'altare settecentesco che conserva sul retro la mensa del 1289, è in marmo con tabernacolo in breccia violacea che riproduce le forme di un tempietto. Sopra l'altare è sospeso un crocifisso ligneo del XV secolo. Qui era collocato il Polittico (1333) di Paolo Veneziano raffigurante la Dormitio Virginis, oggi conservato, nelle sue parti principali, al Museo Civico di Vicenza. Alla parete destra le due tele di Francesco Pittoni (1654-1718): La presentazione al Tempio di Maria e Il Risorto che appare alla Madonna. Di fronte i due monumenti ai nobili Da Porto che avevano il giuspatronato della cappella: quello dei fratelli Leonardo, Ludovico e Pietro è attribuito al Palladio (1555).

  7. Cappella della Madonna: fatta costruire dalla famiglia Da Porto ha un altare settecentesco su cui poggia il gruppo scultoreo che raffigura la Vergine fra i Ss. Pietro e Paolo, opera firmata da Antonino Veneziano (1443). Sulla parete destra l'affresco riportato su tela con la Decollazione di S. Paolo, di fine Quattrocento, che secondo F. Barbieri è attribuibile a Giovanni Buonconsiglio, secondo altri a B. Montagna. A sinistra il monumento funebre di Bartolomeo da Porto (sec. XV/XVI).

  8. In fondo al transetto sinistro si giunge alla sacrestia: l'ingresso è ricavato entro l'inquadratura di un altare del sec. XVI, ai lati due dipinti del sec. XVII, con Lo sposalizio della Vergine e Gesù ritrovato nel tempio, secondo alcuni attribuibili a F. Pittoni, secondo altri di autore anonimo. Sopra la Vocazione di S. Chiara, di I. Barbieri (1935).

  9. Accesso al chiostro, opera del sec. XV, impreziosita al centro da una vera da pozzo del '300. Le arcate sono sostenute da pilastri quadrati di calcare bianco e rosa, alternati. Sul lato settentrionale si apre la porta della sala del capitolo tra due bifore della seconda metà del Duecento.

  10. Altare di S. Antonio (sec, XV), riferibile probabilmente alla bottega dei maestri di Pedemuro, anche se alcuni studiosi lo attribuiscono ad Alvise Lamberti o Ramberti da Montagnana. Al centro la pala di G. Carpioni (1613-1679) con La Vergine, S. Antonio e S. Gaetano.

  11. Altare di S. Lorenzo, del sec. XV/XVI (anche se più volte rimaneggiato nelle epoche successive), con la pala di S. Lorenzo appoggiato alla graticola del martirio di A. Vassillachi (1556-1629).

  12. La terza campata di sinistra conserva un affresco del '300 con il Pianto delle Marie, la tela con S. Giuseppe da Copertino di F. Boscarato (sec. XVII) e sulla sinistra la statua di S. Massimiliano Kolbe, martire ad Auswitz, opera di N. Quagliato del 1983.

  13. Altare della famiglia Piovene, costruito nel sec. XV e ampiamente rimaneggiato, era originariamente dedicato a S. Bonaventura con una pala raffigurante il Santo di A. Maganza, oggi al Museo Civico. Conserva la tela di M. Ingoli (1581-1631) raffigurante L'Eterno Padre tra gli angeli, adattata per questo altare nel sec. XIX e proveniente dalla chiesa veneziana del Corpus Domini.

  14. Sopra la porta maggiore è il monumento del conte G. Battista da Porto del sec. XVIII.

  15. Sul lato sinistro della controfacciata è il cenotafio con il busto dell'architetto Vincenzo Scamozzi (sec. XVII).

  16. Sul lato destro si ammira il rilievo con tracce di policromia del sec. XV, raffigurante la Vergine con il Bambino tra i Ss. Sebastiano e Antonio Abate, originariamente inserito nell'altare Pojana.



Tempio di S. Lorenzo Tempio di S. Lorenzo Tempio di S. Lorenzo

La Facciata: in laterizio, si divide in due parti: quella inferiore presenta sette arcate gotiche entro le quali nel sec. XIV furono murate le arche di Benvenuto Porto e Marco Maran, giudici vicentini, e di Lapo Azzolini e Perdono Repeta, mentre al centro si apre il magnifico portale (vedi Approfondimento tematico). La parte superiore è alleggerita da cinque occhi che incorniciano il rosone. Archetti ciechi dividono i due ordini e seguono il doppio spiovente del tetto.

Il Campanile: in laterizio, opera della seconda metà del sec. XIII, a sei ordini di archeggiature cieche, si conclude con la cella campanaria aperta nei quattro lati da altrettante bifore. La cuspide venne mozzata da un fulmine nel 1774 ed è stata ripristinata anche se con un restauro "approssimativo".


  • Tempio di S. Lorenzo
  • Approfondimento liturgico
  • Approfondimento tematico
  • Percorso meditato

    Itinerari Sacri per il Terzo Millennio
    fonte: Ufficio diocesano di Vicenza per i beni culturali