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La chiesa di S. Corona
Percorso meditato

L’interno, in stile gotico cistercense, è a tre navate, con transetto sporgente e sottile. La nave centrale si presenta ripartita in sei campate, che si dilatano progressivamente fino a giungere al profondo presbiterio; la quinta campata è quadrata e poggia, invece che su colonne, su pilastri ottagonali. Sul fianco destro si aprono le cappelle, mentre su quello sinistro gli altari sono addossati alla parete perimetrale che separa la chiesa dal chiostro.


  1. Cappella di S. Domenico: nel XV secolo era tutta affrescata e dedicata a S. Vicenzo. Conserva l'altare del sec. XVII che incornicia la pala secentesca raffigurante il Santo in piedi sotto la Vergine che sorregge alle sue spalle un grande drappo in segno di omaggio. Ai lati le tele del sec. XVI con il Beato Isnardo da Chiampo e il Beato Giovanni da Schio. Ai lati una serie di tele attribuite a Costantino Pasqualotto (1681-1755), con le Storie di S. Domenico.

  2. Sul pilastro è raffigurato il Beato Matteo Carrerio, frate predicatore, attribuito a F. Maffei (sec. XVII).

  3. Cappella di S. Pietro Martire, fondata dalla congregazione omonima nel sec. XV, conserva l'altare proveniente dalla chiesa di S. Faustino con la pala del veronese D. Zorzi (1789) raffigurante la Vergine, S. Gioacchino e S. Anna. Ai lati vi sono due ritratti di papi domenicani.

  4. Porta meridionale, opera del XIII secolo, sull'architrave è l'iscrizione: HEC PORTA CORONE CHRISTI IUSTI INTRABUNT IN EAM.

  5. Cappella di S. Giuseppe: conserva un altare composito, con colonne scanellate e timpano triangolare del tardo '500, che incornicia la splendida Adorazione dei Magi di Paolo Veronese (1573), un raro notturno della maturità dell'artista.

  6. Cappella della Vergine del Rosario, eretta tra il 1613 e il 1642 per l'omonima confraternita in luogo delle due precedenti cappelle di S. Caterina e di S. Tommaso. L’impianto architettonico e le sculture furono affidate a Giovanbattista e Girolamo Albanese, mentre il ricco programma pittorico (34 dipinti e 15 misteri del rosario) appartengono ai Maganza e scuola. Le composizioni esaltano le virtù di Maria, raccontano la Storie della Vergine, accompagnate da figure di santi, evangelisti e sibille. Ai lati della cappella vanno segnalati i due quadri "storici": il Trionfo di Sebastiano Venier, firmato da Alessandro Maganza (1556-1630) e a sinistra la Conclusione della lega contro il Turco di Giambattista Maganza (1577-1617), con Filippo II, Pio V e Alvise Mocenigo I che sotto la protezione dello Spirito Santo s'impegnano nell'alleanza che porterà alla vittoria di Lepanto (1571).

  7. Conclude il trasetto la cappella di S. Vincenzo, costruita per la famiglia Barbarano da Lorenzo da Bologna, era dedicata a S. Girolamo (sec. XV). L’altare è sormontato dalla pala raffigurante La Vergine adorata da S. Vincenzo Ferreri (sec. XVIII) opera di A. De Pieri e dell'allieva R. Pozzolo.

  8. Il grande crocifisso ligneo del XIV secolo.

  9. Cappella dei Ss. Pietro e Paolo, costruita dalla famiglia Thiene alla fine del XIV secolo è stata ampiamente trasformata nel '700 da Francesco e Paolo Muttoni. Conserva ai lati le arche di Marco e Giovanni Thiene, opere significative di scultura veneta, sopra le quali due lunette affrescate rappresentano i defunti inginocchiati di fronte alla Vergine in trono e santi, opere attribuite a Michelino da Bezozzo (ca. 1410). La pala d'altare è invece un capolavoro di G. B. Pittoni (1723) e raffigura La Vergine tra i Ss. Pietro, Paolo e Pio V.

  10. Il presbiterio è un'opera di fine '400 condotta probabilmente sotto la guida di Lorenzo da Bologna, in essa spicca lo splendido Altare Maggiore e il coro ligneo, intagliato e intarsiato, del XV secolo, opera di Pier Antonio dell'Abate. Esso consta di un doppio ordine di stalli con 33 pannelli dossali raffiguranti vedute di città e nature morte, assieme ai quattro stemmi della famiglia Da Sesso che finanziò l'opera. Sempre della stessa famiglia sono i monumenti murati alle pareti (sec. XVII) e l'arca del donatore Palmerio (sec. XIV). Le vetrate dell'abside provengono da Monaco di Baviera e sono della fine del XIX secolo. Sui pilasti che delimitano la tribuna absidale: due tavole raffiguranti S. Sebastiano e S. Martino, opera del sec. XV/XVI definita una filiazione del gotico internazionale. 11) La Cripta: vi si accede da due scalinate; è un ambiente ampio, rettangolare, con volta a padiglione. Conserva l'altare su cui poggiano tre statue (Redentore, Beato Bartolomeo e S. Luigi), di Girolamo Pittoni (sec. XVI). Nel lato meridionale si apre la cappella di S. Giacinto, costruita per volontà di Leonardo Valmarana su progetto di Andrea Palladio come luogo di sepoltura dello stesso committente e della sua famiglia (ca. 1570-79).

  11. A sinistra del presbiterio si apre la cappella della S. Spina che un tempo conservava il Reliquiario e il preziosissimo Piviale dei Pappagalli, opera del XII-XIII secolo che tradizione vuole dono S. Luigi al beato Bartolomeo. Un dipinto del De Pieri (1671-1651) rievoca L'ingresso del B. Bartolomeo a Vicenza con la preziosa reliquia.

  12. In fondo al transetto l'altare di S. Raimondo del 1604, commissionato dalla famiglia Caldogno, con la pala raffigurante S. Raimondo che veleggia con il mantello; la tela è firmata da Alessandro Maganza (1556-1630). A lato il Cristo incoronato di spine di Giacomo Tintorello (1564).

  13. Altare Garzadori dei sec. XVI della bottega di Tommaso da Lugano e Bernardino da Corno con apporti di Rocco da Vicenza. È in pietra gallina riccamente ornato, con colonne e paraste che reggono la cimasa arcuata. Sul cornicione si leggono figure di mostri marini, sirene e putti, mentre nel timpano è inserita la mezza figura a rilievo della Vergine col Bambino. Al centro la grande pala con Il battesimo di Cristo di Giovanni Bellini (1430-1516) che E. Arslan non esita a definire sublime.

  14. Altare della Madonna delle stelle, realizzato nel XVI secolo in biancone di Pove, incornicia la pala attribuita ad Angelo da Bologna (sec. XIV) la Vergine con il mantello trapunto di stelle. Attorno gli angeli musicanti e sotto la veduta di Vicenza dipinti invece da Angelo da Foligno nei primi anni dei '500. Ai lati due affreschi staccati del sec. XVI.

  15. Altare di S. Antonio (1568) con la pala di S. Antonio e i poveri di Leandro Bassano (sec. XVI).

  16. Altare di S. Maria Maddalena, iniziato nel sec. XIV per volontà di Pietra Porto-Pagello; è ornato dalla pala di Bartolomeo Montagna (1460-1523) raffigurante Maria Maddalena tra i Ss. Girolamo e Paola, Monica e Agostino, nella predella si leggono le Storie della Maddalena.

  17. Altare della SS. Trinità (sec. XVI) in marmo bianco di Carrara, porfido e marmo grigio di G. B. Krone.

  18. Sulla controfacciata è interessante l'affresco cinquecentesco raffigurante La Madonna dei Turchini: la Vergine in piedi nella raffigurazione tipica della Mater Misericordiae allarga le braccia sui fedeli inginocchiati.



Chiesa di S. Corona Chiesa di S. Corona Chiesa di S. Corona

Campanile: è in laterizio, riferibile al XIII sec., fino alla cella campanaria, mentre il corpo ottagonale e la pina appartengono al restauro del sec. XIV. Ogni faccia è ripartita da lesene con fregi di archetti che la dividono orizzontalmente. Nella cella si aprono quattro bifore archiacute con ghiere di cotto ornate a rombi. La torre campanaria di S. Corona è una delle più eleganti del periodo; essa esprime con un linguaggio gotico un concetto architettonico romanico.


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    Itinerari Sacri per il Terzo Millennio
    fonte: Ufficio diocesano di Vicenza per i beni culturali