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Focus On: 2mila chilometri di pista ciclabile per la Sardegna

Focus On: 2mila chilometri di pista ciclabile per

In Sardegna sta per nascere una pista ciclabile lunghissima - circa 2mila chilometri - per favorire la mobilità sostenibile. Il progetto, che presuppone la nascita di più di quaranta itinerari che saranno distribuiti su tutto il territorio regionale, è stato finanziato dalla Regione con 15 milioni di euro iniziali, ma l'investimento economico pubblico sarà, nel complesso, molto più ampio, visto che per la realizzazione complessiva dei lavori è stata messa in preventivo una spesa di 225 milioni.

La parola alle istituzioni

Francesco Morandi, assessore al Turismo e all'Artigianato della Regione Sardegna, ha messo in evidenza lo scopo principale di questo progetto, che è quello di fare sì che il territorio sardo diventi il simbolo della qualità della vita. Naturalmente, a risentirne in positivo sarà il turismo: un turismo che, di conseguenza, non sarà più passivo e limitato alla bella stagione, tra spiagge candide e mari dalle acque cristalline, ma si estenderà per tutto l'anno divenendo attivo e perfino sportivo. Insomma, nel giro di breve tempo i villaggi turistici in Sardegna potrebbero essere invasi dai cicloturisti: il traguardo dichiarato è quello di arrivare ad almeno 20mila persone, in arrivo da ogni angolo del mondo, da qui al 2020. 

I benefici per il turismo

Proprio il turismo è il punto focale di questa iniziativa: le istituzioni intendono affiancare al turismo balneare, che costituisce l'offerta base, numerose opportunità che permettano di rendere la Sardegna attraente e invitante anche nel resto dell'anno. D'altro canto, il rapporto stretto tra la regione e la bicicletta è testimoniato dal fatto che proprio da qui prenderà il via la 100esima edizione del Giro d'Italia. Ecco perché non si può perdere l'occasione di far sapere al resto del mondo che la Sardegna non è solo onde, scogli e nuraghe, ma anche piste ciclabili.

Le ripercussioni economiche

Le ripercussioni economiche positive che ci si attende da questo investimento per i 2mila chilometri di piste ciclabili sono molteplici: da un lato un incremento dell'occupazione e dei posti di lavoro, e dall'altro lato un'espansione di un'offerta turistica che, al momento, è sold out unicamente per la stagione estiva. Perché, dunque, non mirare più in alto? Lasciando spazio agli investimenti dei privati e operando sui servizi si può fare - almeno secondo le previsioni delle istituzioni - della Sardegna un punto di riferimento importante per il cicloturismo in tutta Europa. Coinvolte anche le varie associazioni ciclistiche locali, la cui collaborazione ha garantito la possibilità di pianificare un impianto per le ciclovie in grado di adeguarsi alle preferenze e alle necessità di tutti coloro che saranno destinati a utilizzarle.

La salvaguardia del territorio

Morandi ha voluto sottolineare, per altro, che la realizzazione delle piste ciclabili non andrà a influire in senso negativo sulla salvaguardia del territorio, e al tempo stesso ha auspicato di ricevere il sostegno delle altre regioni, così che l'iniziativa intrapresa in Sardegna possa essere replicata anche altrove, magari in virtù di un coordinamento nazionale che assicurerebbe benefici a tutti. Il modello di sviluppo sociale ed economico che la creazione delle piste ciclabili sottintende riguarda il rispetto dell'ambiente e la possibilità di ridurre le emissioni inquinanti provenienti dalle automobili. Approfittare delle condizioni climatiche della Sardegna, che anche nei mesi invernali permettono di andare in bici senza troppe difficoltà, è un imperativo a cui non ci si può sottrarre, specialmente in una regione in cui - come è noto - le infrastrutture stradali a volte sono
 carenti o inferiori a quel che ci si potrebbe attendere da una meta turistica.


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