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Focus On: Che differenza c’è tra l’olio di CBD dorato e quello nero?

Guida alla scelta

Focus On: Che differenza c’è tra l’olio di CBD dor

Quando ci si accinge da acquistare l’olio di CBD, uno dei dubbi da risolvere ha a che fare con la differenza tra quello dorato e quello nero. In termini più semplici: è meglio il primo o il secondo? L’olio di CBD dotato, a dir la verità, presenta alcuni vantaggi che non possono essere sottovalutati, a cominciare dalla facilità di utilizzo: per essere assunto, infatti, non presuppone manovre specifiche. Inoltre si tratta di un prodotto realizzato in concentrazioni costanti, e questo vuol dire che non c’è pericolo di ingerire una dose non adeguata. L’olio dorato, pertanto, permette di controllare i dosaggi con la massima precisione e di definire la quantità esatta di CBD di cui si ha bisogno.

Guida alla scelta degli oli dorati

Sono molteplici i formati degli oli dorati tra i quali è possibile scegliere, così come ci sono diverse concentrazioni a disposizione: vi sono prodotti realizzati per i consumatori più esperti e altri che, invece, sono più adatti a chi sta muovendo i primi passi in questo mondo. Gli oli di CBD dorati meritano di essere ritenuti i prodotti migliori tra quelli a disposizione in commercio per i benefici che garantiscono dal punto di vista terapeutico.

Il colore

Gli oli dorati presuppongono uno standard inedito per ciò che concerne il consumo di cannabidiolo. Il livello di purezza del prodotto, infatti, è confermato e messo in evidenza dal colore dorato e chiaro di tali oli, che vantano un sapore gradevole dovuto alle concentrazioni di CBD molto elevate. Anche a livello psicologico, il colore viene accostato a un prodotto efficace. Una ulteriore differenza che va sottolineata nel confronto tra gli oli di CBD neri e quelli dorati riguarda il fatto che nei primi il contenuto di THC può arrivare fino allo 0.2 per cento, mentre nei secondi non può superare lo 0.05 per cento. Come è facile intuire, per chi non vuole assumere composti psicoattivi questo è un aspetto che non si può trascurare. Consumare l’olio dorato non compromette in alcun modo la lucidità: ci si può mettere alla guida senza correre rischi e senza farne correre agli altri.

Quanto si spende

Sul piano economico, occorre sapere che gli oli di CBD dorati presuppongono un esborso più elevato rispetto a quelli neri: ciò è dovuto ai processi di produzione che si rendono necessari per sgrezzarli. D’altro canto, spendere di più vuol dire poter usufruire di un prodotto di qualità più elevata e riuscire ad assumere unicamente le parti migliori della cannabis. D’altro canto, si consuma una dose più piccola di olio dorato rispetto a quella di olio nero: quindi nel tempo la spesa viene ammortizzata.

La composizione

La composizione degli oli di CBD neri non è sempre la stessa, ma cambia a seconda dei prodotti. Questo significa, per esempio, che non è detto che a temperatura ambiente tutti conservino la loro stessa forma liquida: in tal caso per ottenere una consistenza omogenea è necessario riscaldare il prodotto a bagnomaria. Gli oli neri nella maggior parte dei casi hanno la tendenza a indurirsi, rimanendo attaccati alle pareti e al fondo del flacone: così rimuovere i residui che si sono depositati può risultare difficile.

L’odore e il sapore

Il sapore degli oli di CBD neri non è dei migliori, anzi: è poco gradevole e piuttosto amaro. Va decisamente con gli oli dorati, che vantano una maggiore complessità a livello di profumi che si spiega con il contenuto di terpeni, derivante dal processo di distillazione a vapore. Il gusto poco piacevole degli oli neri è causato da parti vegetali, tra le quali la clorofilla, che non sono presenti in quelli dorati.


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