Un fotografo vicentino alla corte di re Juan Carlos.
Domenico Casarotto, bancario di professione ma fotografo nel cuore, è riuscito a portare i suoi lavori (1996), insieme a pochi altri artisti, al centro de visitantes e interpretaciones de Mancha Blanca, centro di cultura immagine e tecnologia delle Canarie (Spagna).
Successo meritato il suo, che usa la macchina fotografica come fosse un pennello e la pellicola come tela. Paesaggista puro, pur concedendosi qualche parentesi per i ritratti, fedele alla stampa a mano. In quindici anni di "carriera" ha aggiunto la predisposizione per le immagini ad un costante studio, convinto che fondamentale sia la ricerca fotografica.
E i risultati sono arrivati.
Le sue foto sembrano quadri, capaci di suscitare emozioni. Le rossicce colline toscane all'inizio dell'inverno comunicano calore, la Lucania, in un contrasto di verde bruciato, suscita tristezza. Le mie foto, racconta, sono frutto di continue ricerche nel campo dell'esposizione, sviluppo e stampa, ottenute anche attraverso l'uso improprio della pellicola. Mi interessa ottenere un risultato "artistico espressivo".
E questo richiede tempo. Per la stampa di una mia foto, continua, possono essere necessari più giorni, perché per rendere all'immagine il giusto dinamismo bisogna determinare gli esatti valori di densità da assegnare alle diverse zone della stampa.

Membro dell'associazione italiana fotografia all'infrarosso di Gubbio, socio dell'associazione culturale vicentina "La Galassia", presieduta da Fausto Tapergi, collaboratore della casa editrice vicentina Satya.