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SOSTEGNI DI VICINANZA E UN PATTO DI SOLIDARIETA' PROVINCIALE PER CHI HA PERSO IL LAVORO

Incontro del Vescovo con istituzioni, organizzazioni economiche e sociali per cercare nuovi strumenti contro la crisi

SOLIDARIETA' CON CHI FA PIU' FATICA DONANDO VIVERI Un patto di solidarieta' fra le istituzioni in favore di chi perde il lavoro, accordi per congelare per sei mesi i debiti per le utenze, un fondo provinciale per far fronte alle grandi difficolta' nel pagamento degli affitti. Sono tre le proposte per contrastare le gravi conseguenze della crisi nel tessuto sociale vicentino che sono emerse stamattina nella sede della Caritas Diocesana, presso la quale si e' tenuto un nuovo confronto, voluto dal Vescovo Cesare Nosiglia, con tutte le istituzioni e gli attori sociali ed economici della diocesi.

l Vescovo ha ricordato il percorso realizzato in questi mesi dalla Diocesi per sostenere le famiglie: l'istituzione del Fondo Straordinario di Solidarieta' per chi ha perso il lavoro al quale accedere attraverso tredici sportelli Caritas sul territorio, il microcredito etico-sociale e, proprio in questi giorni, la proposta di potenziare i centri vicariali di ascolto e l'invito alle parrocchie a realizzare raccolte viveri mensili. Fino alla proposta ai cittadini che non sono sono in difficolta' economica ad attivare "sostegni di vicinanza" (SdV) a favore di famiglie e persone in momentanea difficolta' economica (almeno per sei mesi, destinando alla Caritas una quota mensile secondo la propria disponibilita' e volonta': l'Iban e' IT25X0859011801000081020869 presso Banca del CentroVeneto, intestato a Diakonia Onlus, per informazioni: 0444 304986).
Il Vescovo ha poi invitato a prolungare gli ammortizzatori sociali e le forme di riqualificazione del personale.

All'incontro erano presenti rappresentati della Prefettura, dei Comuni di Vicenza, Arzignano, Schio, Bassano, San Bonifacio e Valdagno, della Camera di Commercio, della Fondazione Cariverona, di Assindustria, Apindustria, Assoartigiani, Cna e Ascom; dei sindacati Cigl, Cisl e Uil; dell'Ucid, degli istituti bancari (Banca Popolare di Vicenza, Unicredit, Banche di Credito Cooperativo), di Confcooperative, di Federsolidarieta', delle Acli e del mondo dei media.

Una stima, comunicata stamane da Antonio Dalla Pozza, dirigente dell'Area socio-economica dell'Amministrazione Provinciale, preoccupa particolarmente: sono 22 mila le persone che hanno perso il lavoro nella nostra provincia nel mese di ottobre e, passata la crisi, e' prevedibile una stabilizzazione del sistema produttivo vicentino a meno 30 mila lavoratori rispetto al 2007.
Per questo l'opinione condivisa degli intervenuti e' che il peggio delle crisi sia adesso e per i prossimi mesi, mentre dalla elaborazione dei dati degli accessi agli sportelli Caritas emerge un orizzonte emblematico delle persone in difficolta': in sette mesi hanno chiesto aiuto tante persone quante nei tre anni precedenti, con una presenza di italiani superiore al 58 per cento e con un'eta' media sempre piu' giovane; i vissuti sono caratterizzati da una poverta' di contesto, nella quale risalta la mancanza di relazioni e una difficolta' oggettiva (nel 60 per cento dei casi) a gestire la vita domestica (per spese di affitto, bollette, riparazioni improvvise, acquisti per l'abitazione). Profili di disagio che hanno guidato la riflessione che e' seguita.

Congelamento dei mutui per le aziende e le famiglie
Si auspica una maggior implementazione dell'uso dello strumento della congelazione dei pagamenti delle rate dei mutui delle aziende, così come il suo allargamento, quanto prima possibile, anche alle famiglie in difficolta'.

Affitti
Caritas ha sollecitato l'avvio, il piu' celere possibile, di un fondo di garanzia, magari promosso e gestito della Provincia, con il coinvolgimento delle organizzazioni che rappresentano i proprietari di appartamenti e gli inquilini. Dovrebbe consentire un aiuto alle famiglie che a causa della perdita del lavoro o alla riduzione significativa del reddito non sono temporaneamente in grado di pagare l'affitto.
Utenze energetiche
Seguendo l'esempio dell'accordo-pilota tra Aim e Caritas, la chiesa vicentina propone ai comuni di sollecitare anche alle alle aziende erogatrici la stipula di accordi per congelare temporaneamente i debiti per bollette delle famiglie in difficolta' economica che sono state sempre puntuali nei pagamenti. A Vicenza, Aim congela il debito pregresso e stipula un piano di rientro sullo stesso, che si attiverà dopo sette mesi, a fronte di un impegno Caritas a sostenere per sei mesi i consumi medi.
Patto di solidarietà
Prendendo spunto da una recentissima iniziativa della conferenza dei sindaci dell'Ulss 4 Alto Vicentino, condivisa anche dalle Conferenze dei sindaci delle altre Ulss della provincia, e' stata avanzata la proposta di attivare un Fondo di Solidarieta' della durata di due anni da costituire fra enti locali, fondazioni bancarie e Regione. Chi perde il lavoro sara' sostenuto per due anni attraverso un assegno mensile di solidarieta', a fronte di un patto che possa vederlo attivo in lavori socialmente utili e/o in percorsi di riqualificazione professionale. Fondamentale saranno per la elaborazione personalizzata di questi patti, i servizi sociali dei comuni e i servizi Ulss preposti all'implementazione lavorativa.

Concordato preventivo per le aziende
E' stata espressa perplessita' sull'uso spregiudicato, in alcuni casi, del concordato preventivo da parte di talune aziende: in base alla nuova normativa, non e' fissata una soglia minima di pagamento dei creditori – i fornitori in particolare – e questo puo' comportarne delle distorsioni nell'uso che posso essere molto rischiose e deleterie per il sistema economico.

Stili di vita nuovi e ritorno dell'etica
Il Vescovo Cesare Nosiglia ha concluso l'incontro ricordando la necessita' di lavorare sulla promozione di stili di vita piu' sobri e su una capacita' nuova di gestione del denaro e del budget familiare; ha anche sottolineato l'importanza di mantenere i contatti iniziati con l'incontro odierno, magari attraverso una comune "cabina di regia" che non frammenti gli interventi in questi mesi così difficili. Infine, ha sottolineato il ruolo che l'etica deve tornare a rivestire in tutte le relazioni economiche e sociali, private e pubbliche.
A tal proposito, non ha alcun senso che in situazioni di difficolta' si scatenino "guerre fra poveri", con l'acuirsi di pregiudizi e di conflittualità sociale. Il riferimento e' alla conclusione dell'intervento del Vescovo, dove ha affermato: "Faccio appello alle istituzioni, ai comuni e alle forze politiche di maggioranza e di minoranza, agli operatori della comunicazione e della scuola e soprattutto alle famiglie, alle parrocchie e agli istituti religiosi, affinche' non accettino piu' l’attuale situazione e abbiano il coraggio di fare qualcosa di concreto, promuovendo e sostenendo, insieme ad ogni singola famiglia nomade, un progetto di coabitazione sul territorio, munito di servizi essenziali per vivere dignitosamente, e di inserimento lavorativo e di scolarizzazione dei minori, testimoniando così l’amore e la fede in quel Dio, che si e' fatto bambino povero e ultimo degli ultimi”.

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