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Rivoluzioni in Italia. Prima guerra d'indipendenza



Rivoluzioni in Italia. Prima guerra d'indipendenza


17 marzo 1848 La notizia della rivoluzione viennese scatena l'insurrezione a Venezia. Daniele Manin (1804-57) e Niccolò Tommaseo (1802-74), liberati dal carcere politico, instaurano la Repubblica di San Marco.
18 marzo 1848 A Milano il popolo chiede riforme al governatore 0'Donnell, ma, respinto con le armi, organizza l'insurrezione. Il maresciallo Radetzky manda l'esercito contro gli insorti. Un Consiglio di guerra (Carlo Cattaneo, Enrico Cernuschi. ecc.) dirige l'insurrezione (Cinque Giornate di Milano).
22 marzo Con la conquiste di Porta Tosa, gli Austriaci sono cacciati dalla città. Radetzky si ritira nel "Quadrilatero" (fortezze di Verona, Legnago, Mantova, Peschiera). Insurrezione nei Ducati di Parma e Modena, fuga dei sovrani. I moderati milanesi mandano emissari a Carlo Alberto invitandolo ad appoggiare l'insurrezione.
23 marzo 1848 Il Piemonte dichiara guerra all'Austria. Truppe regolari della Toscana e dello Stato Pontificio appoggiano l'esercito piemontese.

Prima fase della guerra (1848)
26 marzo L'esercito piemontese, varcato il Ticino, entra in Milano e Prosegue verso il Mincio. Battaglie di Goito, Monzambano, Valeggio (8/11- aprile).
29 aprile Pio IX, timoroso di uno scisma in Austria. pronuncia una allocuzione pacifista che segna la fine del movimento neoguelfo.
30 aprile Vittoria piemontese a Pastrengo e scacco di Santa Lucia (6 maggio).
29-30 maggio Radetzky, trattenuto a Curtatone e Montanara dal sacrificio degli studenti volontari toscani, e battuto a Goito dai Piemontesi, che il 30 maggio entrano a Peschiera. Lungo periodo di inazione (crisi in Austria). Ripresa delle operazioni.
10 giugno Caduta di Vicenza
25 luglio Sconfitta piemontese a Custoza e ritirata su Milano. Carlo Alberto abbandona la città tra le dimostrazioni di ostilità della popolazione.
9 agosto Il generale Salasco firma l'armistizio a Milano. Ritorno degli Austriaci nella Lombardia evacuata dai Piemontesi.

Vicende Politiche durante la guerra
I successi piemontesi inducono Parma e Piacenza, Modena e Reggio, liberarsi dai rispettivi governi, a chiedere l'annessione al Piemonte (10 maggio).
12 maggio Il Governo provvisorio lombardo decide l'apertura dei registri per il Plebiscito per la fusione con gli Stati sardi. Opposizione dei democratici. Il Plebiscito, concluso il 29 maggio, dà risultati favorevoli all'annessione.
15 maggio A Napoli la tensione tra i gruppi democratici e la monarchia sbocca nei sanguinosi scontri tra i liberali e le truppe; dura repressione e colpo di Stato di Ferdinando II.
8 ottobre Montanelli a Livorno lancia l'idea della Costituente italiana.
15 novembre A Roma l'assassinio del ministro Pellegrino Rossi induce il papa alla fuga.
23 gennaio 1849 Il Parlamento toscano approva la legge per l'elezione dei deputati toscani alla Costituente italiana. Il granduca si ritira a Porto Santo Stefano (7 febbraio) e lascia il Granducato (21 febbraio). Governo provvisorio di Montanelli e Mazzoni (8 febbraio).

Seconda fase della guerra (1849)

Vincenzo Gioberti, nominato Presidente del Consiglio (dicembre 1848), tenta di conservare al Piemonte l'iniziativa politica. Costretto a dimettersi, cede il potere ai ministri Chiodo e Rattazzi (21 febbraio).
20 marzo Carlo Alberto, pressato dal Governo e dal parlamento, denunzia l'armistizio. L'esercito comandato dal polacco Chrzanowski tenta la traversata del Ticino a Boffalora. Aggirato dal Radetzky (anche per la disubbidienza del Ramorino) ripiega su Novara.
28 marzo Sconfitta di Novara, Carlo Alberto abdica e va in esilio a Oporto.
23 marzo - 1 aprile Insurrezione di Brescia (Dieci Giornate di Brescia).
24 marzoIl nuovo sovrano Vittorio Emanuele II (1849-78) si incontra a Vignale con Radetzky. Armistizio di Novara (26 marzo). Gli Austriaci occupano la Lomellina e Alessandria fino alla firma della pace.
29 marzo Vittorio Emanuele II giura fedeltà allo Statuto albertino.
6 agosto Pace di Milano: 75 milioni all'Austria per indennità di guerra in cambio del ritiro degli Austriaci dalla Lomellina. Amnistia per i cittadini lombardo-veneti esuli in Piemonte. L'opposizione alla ratifica del trattato da parte del Parlamento provoca disordini nel Regno Sardo. Il re, sciolta la Camera, indirizza al Paese il
20 novembre Proclama di Moncalieri e indice nuove elezioni. che mandano alla Camera una maggioranza governativa.

Repubblica romana e difesa di Roma
9 febbraio La Costituente romana proclama la Repubblica Romana dichiarando decaduto il Potere temporale del papa.
29 marzo Triumvirato di mazzini, Saffi, Armellini. Garibaldi comanda le truppe repubblicane. Contingenti spagnoli e napoletani marciano su Roma. Luigi Napoleone, presidente della Repubblica francese, cedendo alle pressioni dei cattolici, invia una spedizione al comando del generale Oudinot. L'Assemblea romana decide la resistenza (26 - aprile).
30 aprile Garibaldi sconfigge i Francesi davanti a Roma. I Borbonici vengono sconfitti a Palestrina e ricacciati a Velletri (maggio).
3 giugno Oudinot interrompe la tregua stipulata da Ferdinand De Lesseps con i rivoluzionari. Scontri a Villa Pamphili, Villa Corsini, eroica difesa del Vascello (morte di Mameli e Dandolo), estrema resistenza a Villa Spada.
30 giugno L'Assemblea approva la cessazione della resistenza. Dimissioni del triumvirato mazziniano.
3 luglio Viene proclamata in Campidoglio la Costituzione della Repubblica, mentre i Francesi entrano nella città. Giuseppe Garibaldi, abbandonata Roma con 2000 volontari, tenta di raggiungere Venezia, che resiste ancora. Inseguito dagli Austriaci, dopo la morte di Anita (Valli di Comacchio) riesce a raggiungere la Toscana.
Venezia resiste all'assedio, finché, stremata dalla carestia e dal colera, cade il 24 agosto.