“I Fuorilega del Nordest”, di Francesco Gesualdi, è un romanzo di denuncia e allo stesso tempo di
riflessione. Riccardo, poco più che ventenne, si avvia felice verso la laurea, quando i suoi genitori
perdono entrambi il lavoro. Nel piccolo paese si diffonde l’idea che i licenziamenti siano la
conseguenza dell’avvento dei cinesi sul mercato, che in poco tempo hanno surclassato il made in Italy.
L’intolleranza contro gli stranieri si manifesta attraverso rappresaglie, azioni violente, dibattiti
xenofobi, che scaraventano la città in un clima di guerriglia.
Gli eventi spingono Riccardo ad aderire ad una formazione politica decisa a scacciare la comunità
straniera. Nel partito, il protagonista, trova un'opportunità di carriera, ma anche motivo di
ripensamento perché il percorso è pieno di colpi di scena che lo mettono in crisi. Tuttavia, la vera
svolta avviene durante un viaggio in Cambogia, dove Riccardo trova l'amore che gli apre gli occhi sulle
miserie del mondo e le vere ragioni della precarietà. In Cambogia il protagonista toccherà con mano le
misere condizioni degli autoctoni, costretti a lavorare senza il riconoscimento dei loro diritti, vedrà la
povertà e la sofferenza, percezioni che cambieranno per sempre il suo punto di vista. È un altro
Riccardo quello di cui si legge nella seconda parte del libro, rinnovato dall’amore per una donna e per
la vita. L’intuizione della disuguaglianza ha un effetto scioccante su di lui, che improvvisamente
cresce e sceglie una vita diversa dalla precedente.
Nel libro compaiono, tra i dialoghi, riflessioni sulla globalizzazione economica, che uccide le piccole
industrie, favorendo le grandi aziende, interessate ad invadere il mercato mondiale. Ipermercati,
centri commerciali, visioni distorte della vita e del rapporto con i lavoratori: meccanismi infernali in
cui la nostra società si è ingabbiata, e che continua a mietere vittime. Consumismo e produzione di
rifiuti sono le due facce della stessa medaglia.
Tra le righe del libro si leggono messaggi sociali di grande attualità, pur inseriti in una storia frutto
della fantasia di Gesualdi, ma del tutto verosimile: le insidie della corruzione politica, di interessi
scellerati di uomini senza scrupoli, la coscienza, la libertà d’animo di un uomo che sembrava essersi
perso, ma che alla fine ritrova la strada, il senso, grazie alla caparbietà di sua sorella e della donna di
cui si innamora. Un reticolo di ostacoli e segnali, di vie impervie e buie, di luci che appaiono lungo il
cammino, e che si deve avere solo il coraggio di seguire.
Francesco Gesualdi, allievo di Don Milani, è fondatore e coordinatore del Centro Nuovo Modello di
Sviluppo di Vecchiano (Pisa), che ha introdotto in Italia il tema del consumo critico e ha promosso
campagne di pressione nei confronti di Nike, Chicco/Artsana, Del Monte. Fra le opere più significative
del Centro e di Gesualdi si possono citare: “Lettera ad un consumatore del Nord” (1994), “Manuale per
un consumo responsabile” (1999), “Guida al consumo critico” (2003), “il mercante d’acqua” (2007).
Coordinerà la serata Gigi Manza, fondatore della Cooperativa sociale “Il Ponte”, ex insegnante e
sindacalista, attualmente Consigliere dell’Amministrazione Provinciale di Vicenza.