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La terza nazione del mondo: i disabili tra pregiudizio e realtà

venerdì 8 ottobre l'incontro con l'autore

La terza nazione del mondo: i disabili tra pregiud La vicenda dell'atleta sudafricano Oscar Pistorius ha mostrato a tutti che gli effetti negativi della disabilità possono essere contenuti, ma la realtà quotidiana del disabile è ancora un percorso a ostacoli, fatto di barriere fisiche, di pregiudizi psichici, di sguardi pieni di rifiuto. Sono 650 milioni i disabili nel mondo, oltre il 10 per cento della popolazione globale. Tutti insieme popolerebbero la terza nazione del mondo dopo Cina e India. In Italia, sono circa 6 milioni, la seconda regione dopo la Lombardia.

Sono le vittime di malattie congenite o acquisite, traumi psichici, incidenti sul lavoro e stradali, tumori. L'handicap non solo coinvolge molte persone, ma riguarda tutti poichè le sue cause stanno nei rischi, nelle fatalità, nelle casualità cui sono soggette le nostre esistenze. Proprio perchè temuta, la disabilità è rifiutata, la sua vista disturba e inquieta. L'handicap è un trauma che sconvolge i corpi, le soggettività, le relazioni degli individui e del mondo circostante.
L'handicap è lutto della perdita della "normalità", non una menomazione, ma una specifica condizione umana. Non esiste handicap senza sguardo sull'handicap. Questo sguardo è pieno di pregiudizi, pietismo provati dai "normali" sui disabili e  dai disabili su se stessi: qui si creano e si alimentano il rifiuto e l'emarginazione. Uno sguardo stigmatizzante che in realtà ha profonde radici psicologiche e culturali.

Lo stato sociale è ancora insufficiente, nella prevenzione e nelle risposte alle forme di handicap, e dovrebbe rifarsi alla recente dichiarazione Onu dei diritti dei disabili, non ancora ratificata dall'Italia. Le politiche sono incentrate sull'assistenzialismo, ma hanno buchi strutturali che fanno dell'integrazione una chimera:  barriere architettoniche, risorse insufficienti, leggi parzialmente applicate, nessuna dotazione di strumenti psicologici per affrontare il trauma. Questi deficit contribuiscono a sommergere le persone disabili nelle difficoltà quotidiane, nelle solitudini, nelle forme di povertà, in vite completamente sacrificate all'handicap.

Matteo Schiani, laureato in Storia contemporanea, ha studiato presso l'Ecole des Hautes Etudes ec Sciences Sociales di Parigi; svolge attività di ricerca storica e lavora come traduttore di saggistica. Ha partecipato agli Europei e ai Mondiali di nuoto con la nazionale italiana di sport disabili. Parteciperanno all'incontro Mirella Bonora, Vice Presidente della sezione di Vicenza dell'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e Amalia Pierini, regista italo-argentina attualmente impiegata di banca, appassionata di viaggi, che nel 2009 ha fatto il giro del mondo per testimoniare che si può essere globetrotter anche con la sclerosi multipla. La serata sarà introdotta e coordinata da Chiara Lucchini, del network Guanxinet.

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