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Mustang: A un passo dal cielo

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Mustang: A un passo dal cielo

Mustang, o terra di Lo (il meridione) è una regione nel Nepal settentrionale situata tra i giganteschi massicci himalaiani del Daulagiri e dell’Annapurna e l’altopiano del Ciangtang che preserva un raro microcosmo dell’antica cultura tibetana himalaiana; è un nome quasi magico, una terra che immediatamente evoca paesaggi capaci di stimolare la fantasia, un qualcosa di fiabesco, una terra dei sogni realizzati, un mondo immaginato ma mai trovato; una regione immortalata dal fotografo Giampietro Mattolin che si può gustare nel libro “Mustang – A un passo dal cielo”.

Il Regno del Mustang è una delle poche regioni rimaste ancora abbastanza scevra dalle tentazioni del benessere e della globalizzazione, un luogo dove cercare quella serenità e pace che qui è stata bruciata in fretta nel dopoguerra. Grazie all’inaccessibilità e remotezza dei luoghi il lignaggio reale, che conserva un ruolo di autorevolezza e di riferimento rispetto ai valori tradizionali più che di potere effettivo, è rimasto intatto dal 1400 giungendo oggi al 25° discendente di questa nobile dinastia.

L’isolamento ha evitato i traumi subiti dalle regioni confinanti: dal passaggio dei Mongoli, alla conquista del Raja di Jumla e al dominio dei Gurkha. La gente del Mustang, costituita da stirpi Bothia e tibetane, vive della coltivazione della tsampa (orzo) e di pastorizia. Ogni villaggio è essenzialmente autosufficiente; la gente è da secoli abituata a ritenere che nulla e nessuno sarà in grado di offrire un aiuto in condizioni avverse.

Ma la durezza della vita non ha influenzato il carattere: troviamo un popolo miracolosamente sorridente ed ospitale, dei volti sereni, degli sguardi profondi. Giampietro Mattolin riesce, attraverso il suo obbiettivo, a trasmettere la meraviglia e lo stupore che si può ricevere da queste terre e dai suoi abitanti: ai margini delle montagne himalayane, che a tratti fanno capolino, con il tipico scenario di queste immense valli, dove i paesini coltivati hanno veramente l'aspetto dell'eroe che lotta con il drago per la sua sopravvivenza, con la popolazione povera di monete, ma assai ricca di valori e di dignità, come si può ben vedere dalle sue foto.

Andare a fare un trekking nella terra del Lo è un desiderio di molti appassionati di montagna, la cui realizzazione resta una mera utopia, però con libri come questo non è difficile potersi immergere nell'atmosfera di misticismo e meraviglia che la circonda.

Giampietro Mattolin, vive a Caldogno ed è il fondatore dell’Associazione “heritage-oltre i confini” per la sensibilizzazione e la promozione, con eventi culturali, dell’interesse verso quelle minoranze etniche il cui patrimonio culturale (heritage) rischia di scomparire.
Viaggiatore da oltre trent’anni e fotografo da oltre quindici, nel 2005 ha vinto il premio “De Pisis” nell’ambito della Rassegna Internazionale di arte contemporanea “Landscapes” di Ferrara. Dialogherà con Mattolin Piero Verni, giornalista, scrittore e documentarista, profondo conoscitore del mondo tibetano e himalayano a cui da oltre 25 anni dedica la maggior parte del suo lavoro; è stato presidente dell'Associazione Italia-Tibet, ha curato la biografia autorizzata di Tenzin Gyatso, attuale Dalai Lama, e ha scritto numerosi libri su Tibet e questione tibetana, tra cui, insieme a Giampietro Mattolin, il libro fotografico “HIMALAYA – luoghi cultura spiritualità” (2006).


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