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Stranieri in casa nostra: immigrati e italiani tra lavoro e legalità

Incontro con l'autore

Stranieri in casa nostra: immigrati e italiani tra Non c'è dubbio che "casa nostra" si sia riempita di "stranieri", a un ritmo che in Europa, negli ultimi anni, hanno seguito solo gli spagnoli. Attualmente gli stranieri sono in 5 milioni, l'8% della popolazione totale che vive in Italia. Fare i conti con la loro presenza quotidiana è un cambiamento epocale per un paese che, per decenni dalla fine dell'Ottocento, si era abituato a vedere i suoi cittadini andare in giro per il mondo in cerca di fortuna. È dalla metà degli anni Settanta del Novecento che le cose sono cambiate: da allora, il numero di stranieri in entrata ha superato il numero di italiani che se ne andavano. Non c'è dubbio che provenendo da tutto il mondo, essi siano diversi da noi; non c'è dubbio che i problemi siano tanti e quello della relazione tra immigrazione e criminalità sia il problema dei problemi.

Che pensare, che fare? Secondo l'autore Francesco Daveri, per affrontare i problemi e cogliere le opportunità occorre parlare anche di noi, non solo di "loro". Occorre guardarci allo specchio. Ci capita di sentirci stranieri, cioè estranei, perchè siamo insoddisfatti della cornice, dell'ambiente, delle condizioni in cui ci troviamo a lavorare, delle forme di convivenza sociale, delle istituzioni, della politica. Accade spesso, come quando il nostro vicino d'ufficio fa una carriera più rapida della nostra senza avere fatto quello che doveva per meritarlo, quando i nostri figli faticano a trovare un posto di lavoro nonostante abbiano fatto del loro meglio a scuola o all'università, quando abbiamo difficoltà a ottenere un certificato di cui abbiamo bisogno in un ufficio pubblico.

Anche noi quindi ci sentiamo spesso stranieri a casa nostra: una delle ragioni, infatti, per cui gli immigrati ci appaiono così estranei ha a che vedere anche con l'italianissima abitudine all'informalità e all'ingiustizia. Se gli immigrati che arrivano delinquono da noi più che in altri Paese, se una parte di loro viene in Italia per la ragione sbagliata, forse c'è qualcosa nelle nostre regole, nelle nostre istituzioni, nel nostro modo di stare insieme che attira da noi proprio questo tipo di persone e non altre.

Siamo disgraziatamente il paese di Gomorra ma anche il paese in cui il rispetto delle norme è mediamente inferiore al resto dell'Europa, anche nelle aree d'Italia più sviluppate, il paese dove "fare il furbo" è un atteggiamento diffuso e pagante a tutti i livelli. "Stranieri in casa nostra" attraverso l'analisi di dati, fatti e punti di vista propone alcune idee per cambiare le cose, per sentirci a nostro agio "oltre che padroni) in casa nostra, a partire dal combattere le informalità, di cui si dice gli italiani siano maestri, nelle sue forme deteriori.

Francesco Daveri è professore ordinario di Politica Economica all'Università di Parma e docente nel programma MBA della SDA Boccono. Ha collaborato con la Banca Mondiale, il Ministero dell'Economia e la Commissione Europea; scrive su "Il Sole 24 Ore" ed è membro del Comitato di redazione de "LaVoce.info".

Ha pubblicato "Centomila punture di spillo" (2008) con Carlo De Benedetti e Federico Rampini e "Innovazione cercasi" (2006). Parteciperanno alla serata Bruno Anastasia, esperto di analisi del mercato del lavoro presso l'Ente Veneto lavoro, docente a contratto di Economia del lavoro alla Facoltà di Scienze della Formazione all'Università di Trieste e Andrea Pozzan, della società "Deca&Associati" (www.deca-associati.it), professionista nel campo delle risorse umane.

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